mercoledì 31 ottobre 2007

Do the bloody sheets on those cobbled streets mean I have wasted time?



L’ultimo giorno dell’anno. La pioggia non smette di lavare la pietra di questa strada. Lava i passi delle persone e il sangue non versato. In queste ore sento quanto sia immenso il tempo che perdo pensando a un futuro di cui non posso sapere niente. Interrogo il presente e il passato in cerca di segni invisibili. Chiedo a Dio e a profeti inginocchiati. Non trovo risposte fra queste lenzuola insanguinate. “Many prophets preach on bended knee many clerics wasted wine. Do the bloody sheets on those cobbled streets mean I have wasted time?”. Ho raccolto parole per scriverti, in una pozzanghera nera. Le ho asciugate col mio alito di amante deluso. Le ho tradotte con la gioia di un bambino che gioca. Poi le ho buttate dove qualcun altro, diverso da te, possa trovarle e leggerle. Sei perfettamente incapace di comprendermi e di raggiungermi. L’oceano non toccherà mai la vetta di una montagna, ma non smetterà mai di tentare di farlo. “I really want you to really want me but I really don't know if you can do that I know you want to know what's right but I know it's so hard for you to do that. And time's running out as often it does and often dictates that you can't do that. But fate can't break this feeling inside that's burning up through my veins”. Dalla finestra penetra pochissima luce, appena sufficiente per distinguere i tasti bianchi da quelli neri, sul pianoforte. Appoggio le mie dita su di essi ma non suono. Ascolto la musica nella mia mente. Una musica discordante e senza ritmo. Come quella prodotta dai nostri corpi avvinghiati su quello stesso pianoforte. Secoli d’incomprensioni fa. “No matter what I say or do, the message isn’t getting through. And you’re listening to the sound of my breaking heart”. Sento il bisogno di pregare ma non ho effigi a cui rivolgermi. Da secoli navigo senza toccare terra. Incendio le pagine della storia già scritta, nella speranza di un nuovo inizio. “They say a million people bow and scrape to an effigy of gold. I saw life begin and the ship we're in and history unfold”. L’anno si chiude nel freddo intenso. Sopra queste argentee plaghe di solitudine. “Are there silver shores on paradise? Can I come in from the cold?”.

Le frasi in inglese sono tratte da “I Really Want You” by James Blunt

6 commenti:

Anonimo ha detto...

perdere tempo a scrutare un futuro comunque ignoto, interrogare su di esso il presente e il passato, cercando in essi qualche segno...
Questo è ciò che facciamo nei momenti di sconforto, quelli in cui pensiamo a ciò che vorremmo e non abbiamo, o quando ci sentiamo mutilati perchè vorremmo essere parte di qualcosa invece che pezzi insanguinati di un'anima buia...
Io ho chiuso dolcemente gli occhi e quando il dolore consumerà le sue lacrime mi sveglierò... Ora non ho voglia di nulla... Un saluto e passa un buon ponte.

Anonimo ha detto...

Gli ultimi giorni sono i più musicali, i più dipinti, i più amletici. Sono il cartello che ci indica la direzione in cui stiamo andando... ciao!

Daniel ha detto...

Malù... quello che scrivi mi colpisce... hai descritto perfettamente quello che sento in questo momento.. mentre scrivo cose come questo "Do the bloody sheets on those cobbled streets mean I have wasted time?".. il dolore prima o poi asciugherà le lacrime... un abbraccio e buon ponte a te...

Laura Ingallinella ha detto...

Ciao Daniel. Non riesco mai a decidermi se preferisco la tua prosa o le tue canzoni. Mi stregano entrambe. Di sicuro, condivido appieno i tuoi gusti musicali: adoro anch'io James Blunt. A proposito, sul mio blog ho inserito il video di una canzone che sono sicura ti piacerà.

Sfioro un'ultima volta le tue magiche pagine di diario, e ti lascio un caro saluto. Laura

Anonimo ha detto...

Ero passata solo per nostalgia :-) e mi ritrovo, catapultata in un altro mondo, in un'altra vita...e mi accorgo, ancora una volta, con dolore, che non si è mai abbastanza vecchi di fronte al proprio cuore e che, forse, nonostante l'Amore, certe distanze, dovute a "secoli di incomprensioni" non sarà mai davvero possibile colmarle.
Perchè? Perchè si arriva ad essere "perfettamente incapaci di comprenderci e di raggiungerci ?" Quale incredibile spreco...Fenice

Anonimo ha detto...

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