Nel vento arido di questi boschi
che sfacciati osservano il sud
attendo la sera d’anima umida
e attraverso il confine celeste
dei miei giorni inconsapevoli.
Sul mio letto di pervinca ornato
percepisco il brusio delle stelle
parallasse sonoro per scoprire
la distanza astratta dalla morte:
è l’astrofisica dell’assoluto.
* La Pervinca era considerata il ‘fiore della morte’ a causa dell’antica pratica di deporne intrecci a ghirlanda sulle bare dei bambini defunti.
ciao Daniel..non conoscevo la storia riguardo la Pervinca..direi piuttosto triste!
RispondiEliminaPer Alessandra
RispondiEliminaGrazie per il commento! Molte tradizioni antiche, gioiose o tristi, sono di una immensa poeticità.
un saluto
d
Molto poetica e astrofisica.. sento in essa una consapevole/inconsapevole commemorazione della compianta Margherita Hack.
RispondiEliminaUn caro saluto
Fly
Per Fly
RispondiEliminaCara, sei straordinaria. Ero molto legato alla figura della Hack. Era splendido vedere nei suoi occhi la serenità di un ateo. ti abbraccio
d