La mia mente ha toccato il sole. Quel sole freddo bollente che sta per sprofondare nella pianura sconfinata. E ora ho bisogno di raccontartelo. Come se stessi ancora ad ascoltarmi. Come se il pensiero di me ancora sfiorasse le tue notti insonni e le tue lenzuola morbide di pomeriggio. Come se io fossi sempre stato qui ad aspettarti. Invece sto viaggiando con la tua città alle mie spalle. E davanti a me un tramonto che sembra un’alba. Una sfera color porpora che sta tingendo i confini del mondo. Che porta la morte e la vita allo stesso momento. Senza dare la possibilità e il tempo per distinguerle. Ho i fari puntati contro il sole e assaporo per un istante questa falsa eternità. Il dolore è infinito come la nostra esistenza: berremo dai calici traboccanti di veleno, moriremo e resusciteremo milioni di volte ancora. “With the headlights pointed at the dawn. We were sure we'd never see an end to it all”. La luce decadente cattura la mia ragione in un turbine di pensieri. Ci sono io e nessun altro. Ci sono gli altri e io non esisto più. Sono il protagonista o una comparsa quasi sconosciuta? Percepisco come relativo il mio stesso respiro. L’aria che inalo contiene ricordi e presagi. Contiene ogni volto e ogni parola che io abbia percepito. Contiene me e contiene il cosmo intero. Respirare è soltanto un’abitudine. Che abbandoneremo per tornare a essere polvere, terra e …musica. “That we don't even care to shake these zipper blues. And we don't know just where our bones will rest, to dust I guess, forgotten and absorbed into the earth below”. E corrono i miei pensieri senza sosta. Dalla città che lascio alla campagna desolata che sto attraversano. Luoghi che solo il vetro e l’acciaio hanno riscattato dall’oblio dell’uomo, proiettandoli verso un futuro indecifrabile e oscuro. Chilometri di colpe costruite sul cemento. Vorrei fermarmi ma non ci riesco. Da solo sto correndo più veloce di quanto noi avessimo mai sperato. “That we don't even care as restless as we are, we feel the pull in the land of a thousand guilts and poured cement, lamented and assured, to the lights and towns below. Faster than the speed of sound. Faster than we thought we'd go. Beneath the sound of hope”. Viaggio senza un tempo e l’orizzonte mi invita a incendiare il presente su questa strada, ora che non c’è nessuno. “The street heats the urgency of nowAs you see there's no one around”. Non c’è un senso conoscibile se non la ricerca del senso stesso. Inutile eppure inevitabile. Io sono soltanto pensieri, muscoli ed ossa. Il mio spirito è altrove e non posso che osservarlo con reverenza, dirigersi verso il sole e schiantarsi su di esso. Percepisco questa dimensione nell’istante in cui il sole e la pianura si toccano. Non ci saranno più scuse. Né più demoni affamati di vita. Soltanto il silenzio di una strada. E un sole gelido. Nel luogo dove noi ci rincontreremo. “Hung down with the freaks and the ghouls. No apologies ever need be made I know you better than you fake it to see… On a live wire right up off the street You and I should meet”.
Le parti in inglese sono tratte da “1979” by Smashing Pumpkins