martedì 30 settembre 2008

Le spine del mio mondo



Un orizzonte di immenso
Fra ciò che sono e ciò che vorrei
Lampade spente sull’asfalto
Incensi affogati nel sangue
E notti di salici bruciati

In fondo le spine del mio mondo
Conficcate nella mia carne
Sono figlie dei miei pensieri
Ed escono ed entrano in me
Senza lasciare ecchimosi

domenica 28 settembre 2008

New prospective


New prospective
can become true in a while
it’s electric
the mood I feel in a while
it’s as the soul was new born
the death it’s a God’s joke
I don’t fear it oh anymore
It’s a frontier we’ve to know

I am learning
There is nothing to feel down
What we are earning
It’s all a present so how
can we pretend to have more?
We are poor pupils of God
No we are not what we have got
We are just parts of a plot

It is almost divine
It seems a pure shine
I’m like a dull morning
I’m like a light evening

To live I have to cry
And to feel water inside
I live as you are dying
It’s not a choice of mine

New prospective
Can become dust in a while
Or it’s the exit
From the dark wood of the mind
When you can’t know where is the love
‘Cause of the misery of all
When you are fragile as chalk
Under the weight of a stone

It is almost divine
It seems a pure shine
I’m like a dull morning
I’m like a light evening

To live I have to cry
And to feel water inside
I live as you are dying
It’s not a choice of mine

martedì 23 settembre 2008

Upon her small white bed



L’ho sentita risalire dallo stomaco e riempirmi il cervello. Quella oscurità che conosco come me stesso. L’ho vista coprire la stanza silenziosamente, leggera come la polvere. L’ho sentita posarsi ovunque. Anche sopra i miei occhi. E non ho più visto la luce. Proprio in quel momento ho sentito la tua presenza. Accanto a me. Su un letto che non era il mio, tra le dune bianche delle lenzuola. Ti ho visto osservarmi con aria inquisitoria seppur dolce. Come a chiederti cosa la vita stesse per portarmi. Quale nuovo fallimento, quale misera vittoria. I tuoi occhi su di me. Per tutta la notte. “Upon her small white bed I fell into a dream. You sat up all the night and watched me to see, who in the world I might be”. I tuoi occhi che interrogavano il mio futuro. E fuori una pioggia insolente a piangere la morte dell’estate. Mi sono sentito in un altrove desiderato fino alla sofferenza. Ma anche temuto ferocemente, nelle mie notti infinite di gelida solitudine. Ho sentito il mio corpo scosso da qualcosa che sta in mezzo tra il freddo e la passione. Poi mi sono ritrovato di nuovo solo, improvvisamente. Ma l’oscurità non era più così intensa. E nella penombra irragionevole, ti ho osservato tutta la notte. Con la mente. Con il cuore. Pur sapendo bene che il tempo va in una sola direzione. “I sat up all the night and watched thee to see, who in the world you might be”.

Le parti in inglese sono tratte da “Rainy night house” by Joni Mitchell

sabato 20 settembre 2008

The corps of the roses


Here we go
In a September fighting against me
With the ghost
Of what I was yelling again at me

And the corps
Of the roses try to stop the wind
Summer falls
While autumn speaks of a new grief

Oh if only I could have
Something to hold in my hands
And to look forward.. to look forward
There’s nothing but my head
Upon this dusty desk
There’s no one .. there’s no one .. here

Will be the autumn honest, as it could be water?

Sacred goal
Of livin’ without livin’ at all
Tell me what
I need to know before I’ll be rot

Autumn shows
Every year what I have gained and lost
…It is cold
While it was hot a few moments ago

Oh if only I could have
Something to hold in my hands
And to look forward.. to look forward
There’s nothing but my head
Upon this dusty desk
There’s no one .. there’s no one .. here

Will be the autumn honest, as it could be water?

Here we are
The dark again gains the upper hand
And the year
Returns to the darkness where it’s begun

venerdì 19 settembre 2008

Devil Morning


I rumori di questa periferia metallica
i coltelli
sezionano il mio cuore spinto in un angolo
Autopsia
io e te, la Morte e questo cielo di acciaio
ancora noi
perché sotto questa bruma, amante del Diavolo
siamo soli

giovedì 18 settembre 2008

As an helicopter



Somewhere I found heaven
Somewhere else just dark hell
You said we’ll stay together
Now we are just false friends

Life has not a reason
You can’t call this freedom

The sun is burning my thoughts
But autumn is not far
I need life into my soul
But Death is in my heart

No outstanding wisdom
Can explain a little…. The world

As an helicopter I need to fly
Where there’s no bother
To look at all from the pure heights
Over and over

And there so high I can see
There’s no right time for me

As an helicopter I will guide
Me on the clouds
To put my new home where the light
Is made of diamonds

And there so high I can see
There’s no right time for me

Don’t tell me it is better
To remain on the ground
Where always means just never
Where nothing can be now

We live in the middle
Between sky and needles….we are

As an helicopter I need to fly
Where there’s no bother
To look at all from the pure heights
Over and over

And there so high I can see
There’s no right time for me

As an helicopter I will guide
Me on the clouds
To put my new home where the light
Is made of diamonds

And there so high I can see
There’s no right time for me

mercoledì 10 settembre 2008

White chalk playing as a child with you



In fondo ciò che conta è soltanto lasciare una traccia bianca del proprio passaggio. Come quella lasciata dal gesso sulla roccia nera. Il respiro candido di un’anima sulla superficie nera della vita. E giocare con i giorni come da bambino facevo con il gesso sulla lavagna. Disegnando il tuo profilo nero come in un negativo fotografico. "White chalk playing as a child with you”. Da sempre ho pensato di potere tradurre i pensieri in parole. Come scolpendole su colline bianche. “White chalk hills are all I've known”. E ho scritto così tante cose su di te. Infinte parole e dolci note di serenità. Bianche. E ho pensato di potere sconfiggere il tempo con esse e di tagliare in due anche il profilo del mare. Come fa il segno del gesso che taglia in due la lavagna. “White chalk sat against time. White chalk cutting down the sea line”. Solo ora ho capito che non potrò con le mie parole dettate dall’affetto più puro, guadagnare la tua immortalità. La morte arriverà a cancellare le nostre tracce, come acqua sui segni lasciati dal gesso bianco. Perché la traccia del gesso è effimera e si può cancellare troppo facilmente. Come la vita. Ma i segni lasciati sul cuore, rossi come il sangue, saranno immortali. Con essi voglio graffiare le mie mani e lasciare che il sangue dipinga la mia pelle. “Scratch my palms. There's blood on my hands”. Ci saranno le notti buie dell’inverno e le giornate dal sole tiepido. Ci saranno le prime foglie a ricoprire l’asfalto d’autunno e ci sarà il vento a urlare tra gli alberi. E in mezzo a tutto questo ci sarà il tuo ricordo. Perenne.

Le parti in inglese sono tratte da "White Chalk" by Polly Jean Harvey

domenica 7 settembre 2008

In quell’angolo di giardino



Da quando ho saputo che non ci sarai più
sono un ombra su questa parete di legno marcio
un mucchio di stracci umidi intrappolati
in questo gioco senza vincitori
che chiamano vita

Aspetterò la morte con te
proprio in quell’angolo di giardino
da dove per infiniti pomeriggi
hai atteso il giorno volgere alla fine
con i tuoi occhi gialli socchiusi

Sarò la tua consolazione
come tu lo sei stata per me
per quasi venti anni
della mia vita

sabato 6 settembre 2008

Come Orfeo



Capovolto su questo letto
il mare è a pochi metri
eppure non lo percepisco
dalla terrazza penetrano
i rumori di un sabato

Scarto i miei pensieri come
le caramelle al cianuro:
no non esiste Casa per me,
anche la tua voce amica
suona più lontana del vento

E precipito tra fantasmi
come Orfeo addormentato
senza conoscere davvero
la via consolatoria dolce
di un ritorno alla vita

(Albenga, 30 agosto)