giovedì 30 ottobre 2008

I've thrown away those graces


Gli ultimi giorni dell’anno: la pioggia scivola mentre la luna è scomparsa. E io dipingo la finestra di buio. Non voglio che la luce del lampione illumini i miei pensieri. Ho sempre pensato che l’assenza della luce fosse uno stato emotivo. Perché anche la notte più buia può splendere immensa se hai un po’ di sole nel cuore. Stanotte penso alle strade tortuose che mi hanno condotto fino a qui. In questo luogo oscuro pieno di ombre che fuggono e disegnano i loro profili sulla parete liscia della mia anima. Penso a tutto quello ci siamo detti. Ma soprattutto a ciò che non mi hai mai detto. Nei secoli dei secoli. “Can't forget the things you never said, on days like these starts me thinking”. Vorrei capire perché in certi momenti sento il mio corpo come fosse solo un artificio. E sono soltanto ciò che penso. E il mio cuore sale fino al collo. E sussurra direttamente nelle mie orecchie. Sento che sarà di nuovo lui, presto, ad uccidermi. Dopo la mia ennesima morte. Dopo la fine e dopo il principio. “You gave him you blood and your warm little diamond. He likes killing you after you're dead”. E mi piacerebbe sapere perché l’istante successivo sono solo un corpo. “Sometimes you're nothing but meat”. E allora sento il mio sangue scorrere e la mia gola diviene un flauto pronto a suonare. E le mie lacrime hanno come unico scopo quello di bagnare il mio viso. Nel buio nessuno mi ascolterà. “Now you've cut out the flute from the throat of the loon. At least when you cry now he can't even hear you”. E cosa rimane dunque di stabile, dentro questo universo di nulla che chiamo col mio nome? Forse il fatto che, come sempre, sono schiavo del cielo. Anche di questo cielo senza luce. In silenzio attendo i suoi ordini. Gettando via quel poco di grazia che ancora rimane in me. “God knows I know I've thrown away those graces”.

Le parti in inglese sono tratte da "Blood Roses" by Tori Amos

sabato 25 ottobre 2008

Un soffitto



Se il cielo fosse solo un soffitto
Logoro e stanco di sorreggersi
E i miei occhi non potessero più
Osservare l’infinito e perdersi
Vivrei solo in attesa della fine

Ma dentro il respiro di un’anima
Gravida di dolore e desiderio
Ancora sento (forti come la vita)
Le braccia divine dell’assoluto
Stringerci nell’antica compassione

giovedì 23 ottobre 2008

My own fearscape


I build up the dykes
To protect my own fearscape
No matter if I
Flutter my wings with no escape

My life is dripping out
But to dry I’m not allowed… not now

I wear my helmet
It seems I fight an endless war
It’s just a veil
I tuck around my sad pale face

And I wish I was everywhere
But inside this almost hell… of mess

What I need to be
The reason to live
It’s only a small candle flying over the sea
A symbol should be
The death cannot win
It’s what I will handle after the end of the grief

I got the fire
I got the fire when I wanted
Now the desire
Of being when I was seems strong

But I think the meanings all
Are along the only road… we can walk

What I need to be
The reason to live
It’s only a small candle flying over the sea
A symbol should be
The death cannot win
It’s what I will handle after the end of the grief

venerdì 17 ottobre 2008

Nuda di ombre


Sfoglio la notte
Solitudine di petali
Zagabria nuda di ombre
Spalmata di luci
Lacrime suicide
Dal tredicesimo piano
Desiderio di ossa
Lontananza di carne

(vorrei le tue braccia incrociate sul mio corpo
le tue mani stringermi il cuore fino all’esplosione
tingere di rosso tutto il grigio di questa città)

mercoledì 15 ottobre 2008

Get away


Sotto questa luna piena. La prima d’autunno. Sopra questa strada nera. Vestita di foglie. Io sono soltanto ciò che sento. Sono un fascio di sensazioni. Ossimori. Dolore e gioia. Morte e nascita. Perché la vita non si ferma mai. È come un elettrone impazzito che non trova più il suo nucleo. E precipita verso direzioni non definite. La vita non aspetta di essere ringraziata né di essere odiata. Passa sopra a qualsiasi dolore e a qualsiasi gioia. Nemmeno la morte la ferma. Nemmeno il rumore assordante di questi pensieri. La vita corre sempre più avanti di noi. E noi non la potremo raggiungere mai. Qui e ora le mie maschere si frantumano. Come cristallo sull’asfalto. Non più illusione ma solo spietata realtà. “This is not Hollywood like I understood”. E le immagini si intervallano nella mia mente senza sosta. Stanotte. Come prima di ogni partenza. Come se stessi sognando di vivere la vita di un altro. “I’ve got a picture in my head.. It’s me and you we are in bed.. I’ve got a picture in my room.. I will return there I presume”. Non serve piangere. Non basta ridere. Questa è l’ironia della vita. Siamo forti in nome della debolezza. Immensi quando ci sentiamo più piccoli del bambino che eravamo. “The greatest irony of all, should do all”. Tu mi hai detto che la vita va avanti e io ho fatto tesoro delle tue parole. Le ho scritte col sangue sul mio cuore bruciato. Ora ho capito che avevi ragione. E non mi resta che fuggire. Solo. “Get away, get away, is there anybody there?”.

Le parti in inglese sono tratte da “Hollywood” by The Cranberries

Ps. Domani mattina, fra qualche ora, parto per Zagabria (per lavoro, ahimè). Torno nel weekend. Un forte abbraccio a tutti. Grazie. Daniel.

venerdì 10 ottobre 2008

Cielo di stracci


Come ingoiare una lama
osservare quest’alba
proprio in quel punto a sud est
dove mi hanno detto
che si è affogata l’estate

I miei occhi pieni di briciole
della vita trascorsa:
sono cieco come la luce
un incendio sull’acqua
una falena in pieno giorno

E sotto questo cielo di stracci
non riesco a piangere
come le nuvole disperate
che coprono il sole
nella vana attesa di pioggia

lunedì 6 ottobre 2008

We’re our clues


When I was a boy
The clouds were my toys
With them I could mock the time
Silver wings I had
To fly where the air
Was thin as in the west lands

I let my heart remember, what there was along
The unrevealed piece of heaven, I was sure to hold

Now I am a man
Or may be a bad friend
Of the one I was before
Cut down are my wings
Even if it seems
So trite to say I am grown

I let my eyes discover, what I am become
The serenity is lost there, where the pain began

Somebody told me
I’ve lost the sense of the joy
Somebody told me
I’ve lost what does make a boy

The world is telling
There are many things to do
The time’s not the only truth
We’re our clues

Now the time goes on:
As melted iron drops
Are the days over my head
I feel as a ghost
Wandering to call
Something to make me have a rest

And I can’t find a new morning, to purify me
And there’s no strong enough glory, to stop my bleeding

Somebody told me
I’ve lost the sense of the joy
Somebody told me
I’ve lost what does make a boy

The world is telling
There are many things to do
The time’s not the only truth
We’re our clues