lunedì 28 aprile 2008

Your apocalypse was fab



L’ultima telefonata è stata atroce. Ho sentito il mio cuore espandersi come una super nova fino a soffocare i polmoni. Poi, seguendo l’andamento della tua voce, l’ho sentito implodere sino a diventare una stella di neutroni, piccolissima ma infinitamente potente, in grado di divorare ogni residua materia circostante. Poi il vuoto. Così siamo a un nuovo capolinea, l’ennesimo. Inaspettato, temuto, forse provocato dalle mille parole. Quelle dette e quelle non dette. Ti conduco dove vuoi arrivare per mano. Un’operazione di maieutica per soddisfare il mio intrinseco masochismo. Ti confessi con una spietatezza risoluta. Io incasso quasi senza parlare. Ho la sensazione di essere stato ferito fisicamente dalla tua parole. Percepisco il sangue fluire all’esterno ma non riesco a capire da dove sgorghi. Eppure guardo le lenzuola per cercare la macchia rossa che di certo si sta espandendo da qualche parte. Qualcosa di simile avviene per le lacrime. Gli occhi sono solamente umidi ma mi sembra di piangere fiumi interi. Sento la mia anima inzuppata. “Your apocalypse was fab”. Cosa è accaduto? Cosa ha rotto il nuovo equilibrio costruito tra i cristalli infranti e i canneti ventosi? Siamo improvvisamente stranieri. Ognuno nella sua alcova. Protetti da chilometri infiniti che abbiamo disperatamente tentato di non considerare. Ma ora la distanza fisica è un puntino rispetto a quella emotiva, che leggo nel tono della tua voce. Smetto di parlare di fronte alla marea del dolore. Affogo. Mi chiedi se ci sono ancora. Non ti rispondo. La linea cade o forse mi cade il telefono dalla mano. “No one's picking up the phone guess it's me and me and this little masochist (s)he's ready to confess all the things that I never thought that (s)he could feel”. Sento che non ci sarà un ritorno stavolta. Ora voglio solo capire come sopravvivere al male che mi divora. All’apparente ma concreta assenza del prossimo futuro. Alla solitudine ombrosa che amo e temo allo stesso tempo. Stringo il cuscino sperando che qualcuno faccia lo stesso con me. Ora. Non poi. Ma c’è solo la notte, lunga e ostile, accanto a me.

Le parti in inglese sono tratte da “Hey Jupiter" by Tori Amos
L’immagine è “Man seated on bed” di Edward Hopper - Tate Modern online

sabato 26 aprile 2008

River walkways



Ieri sul fiume, con la luce del tardo pomeriggio che filtrava tra le foglie nuove.. ho capito per la prima volta davvero, quanto ti ha cambiato l’Amore. Me ne sono accorto guardando il diverso modo con cui la luce accarezza il tuo viso.. con una delicatezza che può essere riservata soltanto a chi è profondamente innamorato. Ho visto i tuoi occhi colmi di una serenità quasi ultraterrena. Ho sentito le tue parole scandite in modo fluido e naturale come lo scorrere delle acque davanti a noi. Sei cambiata moltissimo e te ne rendi conto. Sei nuova. Sei risorta. Sei di nuovo in piedi, ma molto più forte di prima. L’Amore, il tuo Amore immenso e senza tempo, ti ha dato le chiavi per entrare in un altrove che avevi solo potuto cantare fino a quel momento. Mi hai detto che l’Amore è l’unico vero specchio in cui è possibile riflettere la propria anima. Senza deformazioni, senza imperfezioni. Soltanto occhi negli occhi senza temere di rimanere accecati. Un Amore che ferma il tempo e che fa ridere in un modo nuovo. Ridere e respirare: niente altro. Io posso soltanto intuire ciò di cui parli, ma vedere i tuoi sorrisi marini di sale mi ha riempito di una gioia e di una speranza che non possono essere descritte da semplici parole. Solo la musica può dare un presentimento dell’Amore. E per questo il tuo pianoforte ha ricominciato a suonare, dopo mesi di polvere e buio. Ed è nato qualcosa di nuovo. Fresco come le acque del mare sotto il sole della primavera. Come la tua voce che parla di una vita diversa e della fine dell’ombra. Poi io ti ho detto che solo il grande dolore fa davvero cambiare. Tu mi hai detto che non è così: anche l’Amore cambia il corpo e l’anima. Come un uragano spazza via i pensieri cupi e li sostituisce con speranze cosmiche e immortali. E abbiamo camminato molto sul fiume. E non ti ho detto che sarei rimasto settimane a passeggiare con te lungo il fiume. Notte e giorno. Per sentirti parlare del tuo Amore. Per leggerlo ancora una volta sul tuo volto. “Seven weeks of river walkways. Seven weeks of staying up all night”.

Le parti in inglese sono tratte da “A Summer Wasting” by Belle and Sebastian

mercoledì 23 aprile 2008

Note oniriche nell’ombra


Ho sognato una canzone
evaporare dalle acque
del Missisipi ormai stanco

L’ho ascoltata espandersi
col vigore della musica
fin nell’Atlantico azzurro

L’ho poi udita risorgere
tra il frangiflutti dell’onde
sull’aguzza costa bretone

E superare silenziosa
le contrade del continente
sfiorando le vite dormienti

L’ho avvertita sussurrarmi
nel sonno inconsapevole
note oniriche nell’ombra

L’ho intonata nel mattino
fecondo della nuova luce
accanto alla prima rosa

martedì 22 aprile 2008

Soul quake in a glass world



Sono passate poco più di due settimane da quando hai compiuto trent’anni, nel dì in cui il giorno ha lo stesso numero del mese. Soltanto ieri sono passato da te. Mi sembra così strano “passare da te”. Ora che sei fuggita dal nido e vivi in un altrove che ti sei disegnata addosso. Ora che la distanza fra noi è ulteriormente e irrimediabilmente aumentata. Ti vedo irraggiungibile e forte come non mai. Mi spaventi se ti paragono alla mia fragile esistenza, continuamente sconvolta da piccoli e grandi terremoti. Il tuo passato adolescente e rumoroso si è dissolto di fronte a tanta stabilità: sei stata una sorpresa anche per me. Mentre le nuvole scendono sulle montagne e le attraversano piangendo, io mi avvicino al tuo nuovo regno di alabastro e gioia. Non ho idea di quello a cui tu stai pensando, so solamente che io non sono nei tuoi pensieri. “Clouds descending I'm not policing what you think and dream”. Mi accogli con un sorriso a metà fra il sorpreso e l’estraneo. Dai tuoi occhi colgo per l’ennesima volta la verità: tu non sai nulla di me. La mia quotidianità ti è estranea, ora più che mai. Eppure, come in passato, provo – quasi per gioco – a cercare i tuoi pensieri tra queste mura nuove e fresche, in questa vita da cui sono escluso. Non trovo niente, ma supererò anche questa delusione, come faccio dal giorno in cui ho preso coscienza di esistere. “I run into your thought from across the room just another trick, can I weather this?”. Le poche volte in cui ci vediamo, mi chiedi di me. Io non so cosa dirti. Spesso penso che non ci sarà mai dialogo tra noi. Abbiamo sempre affermato di essere diversi e ci siamo sentiti vicini soltanto quando le circostanze esterne ci hanno obbligato ad esserlo. Ora lo specchio che ci separa è ancora più deformante. Non riesco più a scorgere nemmeno similitudini fisiche. Ti sento come un’amica lontana che riesco a vedere soltanto qualche volta l’anno; quando lo realizzo il mio cuore sobbalza così forte che temo di danneggiare questa casa perfetta. “I've been in the soul quake happened here in a glass world”. Sono orgoglioso di quello che hai costruito e sereno se penso alla tua vita perfetta, in cui il tuo Amore cresce di consapevolezza ogni giorno. Sono atterrito se penso al fatto che provo quasi imbarazzo nell’entrare qui dentro. Come sempre riesci, senza volerlo, a farmi sentire immensamente piccolo e inutile. È come se con ogni sguardo mi dicessi che tu sei cresciuta, mentre io non crescerò mai. Ma non mi ferisci più come in passato. Ora so come affrontarti. Ora, per la prima volta, sto scrivendo di te. Tu che sei l’unica persona al mondo ad avere esattamente il mio stesso sangue.

Le parti in inglese sono tratte da "Concertina" by Tori Amos

martedì 15 aprile 2008

22 notes



Bathing in the wood
As a faun so happy for the new springtime
22 hopes
To make my right brain touring, where there is no time

I’m not mellow to decipher ancient sings
But I can’t swallow all the centuries of lies

Music is the key
22 notes to create everything
They say it’s all here
In the universal rhythm all we’ll be and have been

Doubts are melting in front of the old knowledge
I am helping me to walk out of the edge

I evaluate the modern
Through the Pythagoric order
The coincidence is water
History is not a progress

And I am a simple male
By 22 odds made!

I have heard the black bird screaming
In the air I was not dreaming
I counted 22 screams
Not one more into the wind

Yes I am a simple male
By 22 odds made!

Rationality
It is categorical kills the melody
Of the unity
Life is always playing with its sacred beat

I’m not singing to discover some new truth
Just to say 22 times I’ve understood

I evaluate the modern
Through the Pythagoric order
The coincidence is water
History is not a progress

And I am a simple male
By 22 odds made!

I have heard the black bird screaming
In the air I was not dreaming
I counted 22 screams
Not one more into the wind

Yes I am a simple male
By 22 odds made!

domenica 13 aprile 2008

Gravida d’ignoto?



Oh vita sterile di eternità
attendi sempre l’avvento del sogno
per ritrovarti gravida d’ignoto?

Nei labirinti dell’intuizione
senza inizio e privi di fine
raccoglierai presagi ed emblemi

Oltre gli oceani della mente
troverai una città antica
eretta sulle parole mai scritte

Rinascerai con le braccia adorne
come rami di mandorlo in fiore
(e) occhi di zaffiro colmi di gnosi

giovedì 10 aprile 2008

A kind of wreckage



I’ve got two cigarettes
Up on my heart
They burn my innocence
As it was a star

Yes what I’m doing
Is to build something
I’ve not yet learned if
It’s what I believe

I’ll be wrong tonight, this is the right time

A kind f wreckage
It’s now my life
Don’t know where’s the exact
Island to arrive

May be it’s better
To use my hands
To destroy the heaven
Become now an hell

I’ve conquered a line, it’s bending tonight

There is something to say
There’s nothing on my plate
But it’s not time for waiting
And everybody says
A period’s going to end
So everything is changing

We’re all without direction or we’re bored
It’s so impossible to have a hope…. for a soul?

It’s just irrelevant
The mood of today
Air is an elephant
Pushing on my face

So I steal my smile
From an old picture
And I build a rhyme
On my condition

Sea will end one day, for the soil I pray

There is something to say
There’s nothing on my plate
But it’s not time for waiting
And everybody says
A period’s going to end
So everything is changing

We’re all without direction or we’re bored
It’s so impossible to have a hope…. for a soul?

lunedì 7 aprile 2008

Diversi


Siamo pezzi di cristallo nel fango
luccichiamo solo sotto la luna
protetti da un sole che asciuga
l’ispirazione di menti umide

Siamo quesiti senza soluzione
esposti sul bordo dell’oceano
malati d’orizzonti sconosciuti
e di parole salvate dal fuoco

Diversi come i geroglifici
sulle pareti della cattedrale:
simboli della pura intuizione
lontani da qualsiasi comprensione

Lasceremo solamente cenere
ai posteri avidi di risposte?
Tra i versi soltanto riflessioni
e suggestioni di mondi diversi

giovedì 3 aprile 2008

Troppa luce



…Troppa luce brucia i petali dei miei occhi,
pigmenti scoloriti dalla nuova stagione…

Ti ho scomposto, Luce
con la mia mente, sorda
ti ho compreso, mentre
desideravo, Ombra

…S’infrange il tuo sguardo di bianca ceramica
come frammento della mia anima spezzata…