Scrivo sulla notte come fosse un foglio bianco. Con il mio inchiostro insonne che scivola impazzito dall’anima deforme. Il mio misero corpo non la contiene. Avverto le perdite farsi parole e sporcare il buio illibato. E penso al sole sprecato. Alla vita non vissuta. Al mare lontano che continua a muoversi incurante del mio dolore. E vedo mille volti spuntare dal buio. Ognuno con la sua dose di stanchezza che io non ho mai ascoltato. Ognuno porta con sé un’illusione che promette gioia senza mai donarla davvero. In questa notte sono un bambino. O un vecchio decrepito. Non sono nemmeno l’ombra dell’uomo che dovrei essere. Io che vorrei volare ma peso come un macinio. Corroso dal tempo come l’acqua fa con la pietra. L’anima conquista gli spazi che la carne perde. Silenziosamente ma inesorabilmente. E mentre un bagliore lontano strappa violento il cielo dell’est, sento la Stanchezza catturare gli occhi dall’interno. Bussare sulle pareti dei miei bulbi oculari. E ancora una volta dovrò rinnegarla. Per salire sul palco del quotidiano. “Does every morning make you happy and tell me do you laugh yourself to sleep?”.
Le parti in inglese sono tratte da “Want” by Natalie Imbruglia
4 commenti:
Ti abbraccio...
sei l'uomo che sei, caro Dani.. Vecchi e bambini hanno qualcosa in comune. E a mano a mano che si invecchia la carne perde spazio e l'anima lo conquista, fino ad essere bambini con la consapevolezza inconsapevole dei vecchi..
Bacione.
Mi piace l'immagine che l'anima conquista gli spazi che la carne perde...
ogni mattina rischiamo invece di perdere sia la carne che l'anima...
t'abbraccio...
Fly
Per Riri
Un forte abbraccio a te!
Per Cielo
Cara, che bella questa immagine della vecchiaia che dai.. ne avevo proprio bisogno in questo momento triste.
Ti abbraccio
Per Fly
Grazie cara... Mi piacerebbe non ci fosse questo antagonismo fra la carne e l'anima ma purtroppo sento forte questo conflitto dentro di me.
un bacio
Daniel
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