martedì 30 aprile 2013

Personal mythology










 

When I was a teen
I had a personal mythology
Every place in the wood
Had got a special authority
There was a virgin sky that I had to name
Not only fairies among bushes and in the rain

Every corner had
Its own inhabitants and powers
So I could go there
When I was sad or simply tired
And only wind could know the secret of my Land
And ‘til today nobody knows about these facts

And in these days before summer 
I count what is remained into this man 
Now it is almost Beltane 
Melancholy of the past times it is my friend 
... it’s whispers in my head 
... it’s poetry in my pen 
... it’s spirituality from my Land 

Celtic Stone is where
The future could be acknowledged
Meditation Point
To catch the message of universe
The Sacred Pool to bless my little frightened soul
My only home was the perfumed holy wood

Every feast of the wheel
Had an altar to be celebrated
As I had the Ireland map
To discover the ancient wells

Serenity Place was the cradle of the wood
On the Dark Stones I could sing odes to moon

And in these days before summer 
I count what is remained into this man 
Now it is almost Beltane 
Melancholy of the past times it is my friend 
... it’s whispers in my head 
... it’s poetry in my pen 
... it’s spirituality from my Land

domenica 28 aprile 2013

Sunday Morning












Sunday morning
Nothing’s going to happen
Sometimes life is good without surprise

I have the rays
Of sun over the palms
Of my opened hands towards the sky

And California is in my mind
Speaking of something I can’t hide

Hills around here
Seems to be awaiting
An explosion of life and of heat

And I would like
To participate
But in my mind there is the same whirl

Can I change all without changing
So that can do always the wind?

So life is made of butter 
It can melt in a moment 
Or through a shaking rather 
Being again soft and sweet 

A picture of this moment
Can capture little truth 
That in a second’s over 
And lie fills both my hands 

Take back all
The failures and victories
And with them stir up a flame so high

Every day
Can be right for the choice
That may give back your life to yourself

May be there is no place to arrive
And I’ve to accept I’m just arrived

So life is made of butter 
It can melt in a moment 
Or through a shaking rather 
Being again soft and sweet 

A picture of this moment 
Can capture little truth 
That in a second’s over 
And lie fills both my hands 

Sunday morning
Nothing’s going to happen
Even if it is the triumph of life

giovedì 25 aprile 2013

Asaf Avidan, 23 Aprile 2013, Alcatraz, Milano

Asaf è un ragazzo israeliano classe 1980 che fa il cantautore da circa 6 anni. È vissuto nel perfetto anonimato fino a ché un dj tedesco ha remixato un suo brano (Reckoning song) e quel pezzo ha fatto il giro del mondo. Il ragazzo (quelli dell’80 sono ancora ragazzi, chiaro?!) ha una particolarità che lo distingue da chiunque altro in vita in questo momento (almeno tra quelli che conosco io): una voce che fa paura….. non è assolutamente attribuibile al corpo di uomo mingherlino che ci si vede davanti… non si capisce come possa uscire tutta quella graffiante potenza rock da quella bocca. Da molti la voce di Asaf è stata paragonata a quella di Janis Joplin con qualche sfumatura alla Jeff Buckley e sentendolo dal vivo per la prima volta, con un po’ di imbarazzo devo dire che questi paragoni altisonanti, che inizialmente mi parevano un po’ bestemmie musicali, sono assolutamente fondati. Asaf conosce questo grande dono che ha e lo sfrutta bene. Sa impressionare il pubblico con improvvise urla, vocalizzi acrobatici, inaspettati colpi di voce, senza nessun preavviso. Ogni pezzo può diventare una sorpresa e stupire. Ho apprezzato molto anche i musicisti della band e il sound rock west coast che hanno prodotto tutti insieme: ne avevo bisogno. Anche i pezzi di Avidan sono belli e ricercati, anche se i testi sono certamente adombrati dalla qualità vocale che lascia sbigottiti. Asaf inoltre è molto bravo a favorire l’empatia con il pubblico. Racconta storie, parla molto, coinvolge nei pezzi: questa qualità è sempre molto apprezzata in un concerto. Ho ancora nelle orecchie la chiusura esplosiva con “Her lies”, un perfetto modo di trasformare rabbia e delusione in poesia rock! Sentiremo parlare molto di Asaf Avidan nei prossimi anni, ne sono sicuro.

sabato 20 aprile 2013

Iadàim *












Una lacrima di cera
dal cielo vespertino
 tra frutteti in fiore
e ventagli di palme.

Con occhi stupefatti
 la osservo seccarsi
sulla pelle tirata
del dorso della mano.

E penso alla Madre
oltre la ionosfera
per l’assenza piangere
della nostra preghiera.

 (Io che non conosco più
Il senso del mio tempo
Bramo ogni dolcezza
Perseguo ogni fine)

* “Mano” in ebraico

mercoledì 17 aprile 2013

Prometeo















L’ansia del cambiamento
 (possibilità infinite
immense alternative
timore di fallimento)
è fuoco che divora
la pelle sottile del cuore
 in questi giorni fragili
affamati d’incertezza.

Mille volte ridisegno
sul soffio del tempo nuovo
il mio viso di ragazzo
per scoprire il profilo
dell’uomo che diverrò
o che già sono adesso
inconsapevolmente.

Un Prometeo derubato
del proprio fuoco sono:
osservo le alte fiamme
brillare dentro gli occhi
dei titani coraggiosi
saggi seminatori
di un futuro di luce.

(Il sole dell’ovest è aureola
di montagne granitiche:
la città s’accende di illusione).

 Trento, 16 Aprile 2013

domenica 14 aprile 2013

Epic


Ho steso i panni bagnati e dopo qualche ora erano già asciutti. Come in estate. È incredibile come questo sole in cui ho tanto sperato sia arrivato all’improvviso e con questa potenza. Le mie pupille lo agognano come non lo vedessero da secoli. E mentre passeggiamo le idee diventano parole e le parole concetti e i concetti progetti. Voglio ricordarmi questa giornata di aprile per questa idea epica. Questa chimera che si è posata sul nostro cervello in agonia. Per fare nascere una speranza. Epica. “Everything that I want..everything that I need”.
 
Le parti in inglese sono tratte da “Stray Heart” dei Green Day

mercoledì 10 aprile 2013

I want so badly to be good


Finalmente è arrivata questa primavera tanto agognata, con la prima corsa fra queste colline fradice. Le vigne sono ancora scheletriche e il sole riflesso sulle pozzanghere sembra più splendente di quello che si intravede in cielo. Osservo le mie gambe finalmente nude misurare lo spazio che mi si apre davanti e penso all’ultima corsa di autunno. Sembrano passati secoli. Mi pare di essere morto e risorto diverse volte. Ma per la verità non è cambiato assolutamente nulla nella mia vita. Tutti i miei buoni propositi sono stati inevitabilmente traditi. I miei sogni sono rimasti fossili. Mi sento un peccatore grato per non essere ancora stato punito in modo grave. Eppure che peccato ho commesso? Osservare questo tiepido sole mentre corro è un po’ come confessarmi. “Oh, my God, I am heartily sorry for having offended Thee and I detest all my sins because I dread the loss of heaven, and the pains of hell. But most of all because I love Thee, and I want so badly to be good”. Vorrei così disperatamente essere migliore di quello che sono. Ma non riesco a smussare le mie infinite imperfezioni. Sono inerme dinnanzi a me stesso. Osservo l’Emilia dall’alto e penso che è passato ormai quasi un anno da quando è stata colpita al cuore. E quali terremoti attendo il mio cuore di adolescente invecchiato? In fondo ho davvero commesso un grande peccato. Quello di non amare abbastanza la vita per essere in grado di cambiarla.
 
Le parti in inglese sono tratte da “Girls gone wild” di Madonna.

domenica 7 aprile 2013

Now that you‘re fallen in love

















Now that you‘re fallen in love
You can erase all you have told
The death is no more the queen of your world

Now that you’re fallen in love
My words seem poorer than before
I can’t understand what’s into your thoughts

You say you need still my help and never
You’d lose my clarify
But every time I try to solve matters
It seems only a lie

So you said “this love has killed my death”
So you are re-born once again
And I can only listen
‘cause I can’t understand
Yes my pain is strong
Myself to bend

So all the past grief can become dim
Everything is smaller than this gift
I see all the clouds
You had on your soul
Now they are gone out
Within a blow

Now that you’re fallen in love
There is almost nothing of wrong
The springtime is here even if it’s not

Now that you’re fallen in love
You’ve new future so odd
And I feel distant but for you I hope

You say you need still my help and never
You’d lose my clarify
But every time I try to solve matters
It seems only a lie

So you said “this love has killed my death”
So you are re-born once again
And I can only listen
‘cause I can’t understand
Yes my pain is strong
Myself to bend

So all the past grief can become dim
Everything is smaller than this gift
I see all the clouds
You had on your soul
Now they are gone out
Within a blow

Nell'immagine, carboncino su carta di L.R.