domenica 31 maggio 2015
Indeterminatezza
Ho visto le nuvole osservarmi
al di là della vetrata curva
come per chiedermi perché
io abbia smesso di volare
Ma io resto nel buio scheletrico
dell'indeterminatezza
dove il passato è prospettiva
e il futuro ricordo lontano
sabato 30 maggio 2015
Suddenly autumn
Suddenly autumn is come back
Tough it is almost June in my Land
And I have left the hope
To reach some kind of goal
For now
Also the Land sometimes can wait for
A better moment and keep the boat
Some more time in harbor
Before letting it go
Away
While in the past rain was my mother
Now I need Lands with sun and flowers
It is a change I can’t deny
I feel it so deeply inside
So when the summer will be here
All my sadness should disappear
As sun could really dry
The bad thing I’ve inside
To me
While in the past rain was my mother
Now I need Lands with sun and flowers
It is a change I can’t deny
I feel it so deeply inside
mercoledì 27 maggio 2015
Shift the curtains
Shift the curtains
There are dimensions you don’t know
Wind is blowing
It is the best way to wander
Where you want
You have said
You deserve a good life from now
‘cause your past
Can be described as a black hole
Only suffering
But is there a life
Outside of our mind?
We’re only connections of synapses?
The soul is our chance
To esc from the fence
And to understand who we are really
I can’t await me for more
I need to know
I can’t await me for more
I need to know
You have built
So many lives that’s almost hard
Also for thee
To disentangle yourself
among them
But is there a life
Outside of our mind?
We’re only connections of synapses?
The soul is our chance
To esc from the fence
And to understand who we are really
I can’t await me for more
I need to know
I can’t await me for more
I need to know
lunedì 25 maggio 2015
Placebo, 20 maggio 2015, Arena, Verona
Dunque, innanzitutto entrare all’Arena di Verona è sempre una bella emozione di per sé. Per me è la seconda volta dopo tanti anni. Sapere che quel luogo da più di duemila anni è deputato ad accogliere spettacoli fa sentire dentro qualcosa di forte, come un soffio di immortalità! Se poi si aggiunge che sul palco sale uno dei gruppi che hanno scritto il rock degli ultimi vent’anni e che io personalmente amo dall’adolescenza… beh allora il gioco è fatto: emozione pura assicurata! È stato un concerto davvero eccezionale: ho visto tanti loro concerti e anno dopo anno sembra proprio non perdano lo smalto. Se dovessi mettere in evidenza un vero cambiamento che ho notato al concerto in Arena è questo: i Placebo si sono addolciti. Non tanto nella musica – sembra rock e graffiante – ma nell’effettivo atteggiamento sul palco. Brian in particolare si è profuso di “grazie” e “grazie mille” (in italiano!) e ha dialogato in varie occasioni con il pubblico, cosa MAI avvenuta: di solito è una macchina nel cantare e suonare ma in generale ha un atteggiamento sprezzante e comunque del tipo “io sono sul palco, voi no”, tipico di certi tipi di old style rock. Invece all’arena ha detto un sacco di cose! Dal classico “che bello essere in un luogo così meraviglioso” al quanto mai azzeccato “il rock si fa in piedi, alzatevi da sedere!”. Ed è proprio quando ha detto ciò che è davvero iniziato il concerto! “B3”, “For What It’s Worth” e “Loud like love” sono stati i primi tre pezzi, ma fino al quarto mitico “Every You Every Me”, già cantato da tutti a squarciagola, c’era qualche problema di bilanciamento della voce e non si sentiva benissimo. Poi invece è andato tutto alla grande. È stato più un “the best of” che un concerto per presentare l’ultimo lavoro. Ho ascoltato bellissimi pezzi storici come “Twenty Years”, fatta probabilmente per festeggiare i loro vent’anni di carriera. E ancora “Special Needs”, “Meds”, “Special K”, “The Bitter End” e “Song to Say Goodbye” che forse è il mio pezzo preferito. Splendida la cover di Kate Bush “Running Up That Hill (A Deal with God)”! fatta nel bis. E il concerto si è chiuso dopo poco meno di due ore con “Infra-red”. Molto bravi tutti i musicisti ma ovviamente gli occhi sono stati tutti puntati sui due membri storici, lo zoccolo duro dei Placebo: Brian Molko dalla voce inconfondibile e Stefan Olsdal, il bassista, definito durante il concerto da Brian “The Queen of Sweden”… e non aggiungo altro! E devo dire, come appunto finale, che ho molto apprezzato gli splendidi effetti psicadelici degli schermi dietro al palco! Placebo are the real rock of the future! @PLACEBOWORLD
domenica 24 maggio 2015
Il sangue insegna
In questi giorni
cosparsi di petali
e di nidi caduti
il sangue insegna
debolezza sacra
e umanità fragile:
la superbia gigante
deve farsi piccola
attraversare la cruna
dell’ago appuntito
della preghiera.
giovedì 21 maggio 2015
Anomalia
Il giorno dopo la scomparsa
della luna di maggio
la bellezza è un'anomalia
che attraversa il cranio
delle colline incredule
per scoppiare nel mare
incandescente di lucciole.
Foto di Tsuneaki Hiramatsu
mercoledì 13 maggio 2015
A deep gratitude
It's just passed Beltane
the rests of bonfires
are still in my garden
beside my back door
Maybe it’s only another
beginning of summer
but I feel so different
into my deep soul
And the last snow is melting on the peaks
As my dreams do fading slowly
They are fuel
For bonfires
I put my hands into the clouds
To understand if I'm allowed
To be cruel
Like the others
Among gorgeous hills
Where it's born the spring
I suddenly feel
A deep gratitude
And it doesn't matter
To whom I say prayers
It's enough the need
To say thank you
And the last snow is melting on the peaks
As my dreams do fading slowly
They are fuel
For bonfires
I put my hands into the clouds
To understand if I'm allowed
To be cruel
Like the others
sabato 2 maggio 2015
Vayu *
Il ventre spalancato delle rose
offerto al cielo bianco:
così vorrei fosse la mia anima
verso lo spirito del vento
il Dio che plasma e sempre rammenta
la nostra precaria pretesa
di risvegliarci nell’eternità.
* In sanscrito significa “vento”
Buon Beltaine a tutti!
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