“Con te sto bene ma niente di più”. È una frase che ho letto da qualche parte, non ricordo più dove. E devo ammettere che ricalca esattamente quello che provo in questo momento verso di te, verso di noi. Sì, ti penso, spesso (come non potrei?) ma non sei il mio primo pensiero e, a dire il vero, nemmeno l’ultimo. Spesso vedo i tuoi occhi pieni di ingiustificato affetto osservarmi.. e mi chiedo perché non posso ricambiare lo stesso sguardo.. perché sono incapace di trovare dentro di me questi sentimenti immensi.. sono sterile.
“Ti voglio bene”, mi dici con insistenza. E vorrei tanto, credimi, risponderti “Anch’io”. Ma non ci riesco… e anche se lo facessi dal tono capiresti la mia incertezza, la mia insicurezza.
Eppure mi cullo nel tuo dolce affetto. Nei tuoi sguardi. Nelle tue carezze. Nei tuoi baci. Nel tuo forte abbraccio. E in questo sta la mia debolezza: sono un uomo fragile che si mostra invece al di sopra degli umani affetti.
Questa notte è stata infinita. I pensieri mi hanno assalito come sciacalli feroci lacerando il mio animo rifugiato in un angolo del cuore. Avrei voluto tu mi fossi accanto, stringerti forte. Ho desiderato la tua presenza fisica nel mio letto. Sono dunque egoista al punto da desiderarti solo quando il mio dolore è troppo forte perché io possa portarne da solo il peso?
Non ho paura tu possa leggere queste righe (per quanto credo sia una cosa improbabile), perché tu sai perfettamente cosa sta sotto i miei silenzi e dietro le mie non risposte.
Tu sei il presente, non conosco e non voglio conoscere il mio futuro.
“Ti voglio bene”, mi dici con insistenza. E vorrei tanto, credimi, risponderti “Anch’io”. Ma non ci riesco… e anche se lo facessi dal tono capiresti la mia incertezza, la mia insicurezza.
Eppure mi cullo nel tuo dolce affetto. Nei tuoi sguardi. Nelle tue carezze. Nei tuoi baci. Nel tuo forte abbraccio. E in questo sta la mia debolezza: sono un uomo fragile che si mostra invece al di sopra degli umani affetti.
Questa notte è stata infinita. I pensieri mi hanno assalito come sciacalli feroci lacerando il mio animo rifugiato in un angolo del cuore. Avrei voluto tu mi fossi accanto, stringerti forte. Ho desiderato la tua presenza fisica nel mio letto. Sono dunque egoista al punto da desiderarti solo quando il mio dolore è troppo forte perché io possa portarne da solo il peso?
Non ho paura tu possa leggere queste righe (per quanto credo sia una cosa improbabile), perché tu sai perfettamente cosa sta sotto i miei silenzi e dietro le mie non risposte.
Tu sei il presente, non conosco e non voglio conoscere il mio futuro.