sabato 19 ottobre 2013

Roʼèh *











L’ovest smentisce e conferma
le mie riflessioni fragili
come sibilla isterica
in attesa di un’eclisse.

Stralci di nubi si arroccano
sulle mie palpebre sfinite
come antenati in attesa
di essere ascoltati.

* “Sibilla” in ebraico

5 commenti:

riri ha detto...

Mi fa pensare, riflettere, come sempre la tua prosa. A volte la fragilità del pensiero è essa stessa una forza?
Chi ti ispira poesie così profonde, dolci e struggenti...la vita che sta in un attimo, in un respiro condiviso?
Ciao Daniel, grande come sempre!
ps. sto poco al p.c. ma quando passo da te leggo con piacere.

Ale ha detto...

a volte mi chiedo quale forza o emozione che sia ti porta a scrivere parole così belle..

"Stralci di nubi si arroccano
sulle mie palpebre sfinite come antenati in attesa
di essere ascoltati"...


Parole che hanno bisogno di essere udite..


Ciao Daniel

Daniel ha detto...

Per Riri
Mia cara.. grazie per passare e lasciare la tua traccia qui, lo apprezzo tanto. La vita, sì, mi ispira i miei scritti. Attimi di pausa che mi riempiono la testa di parole. un abbraccio
d

Per Ale
Grazie mille per le tue parole, mi fanno davvero piacere e ti sono grato.
Un saluto
d

Fly ha detto...

gli antenati, credo, attendono di essere superati.. non perchè noi siamo migliori ma perchè noi esistiamo grazie alla loro esistenza e nonostante i loro errori e conquiste!
E' una storia universalmente sempre presente che continua e ritorna ogni volta che ci dobbiamo superare...
Molto bella ed inquietante...
Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
Cara, una cosa è certa.. il rapporto con gli antenati è più forte di quanto non pensiamo... embrace
d