venerdì 28 febbraio 2014
Sul velluto
Febbraio si eclissa sul velluto
macchiato di sole analfabeta
tra i passi pesanti degli dei
stanchi di profetizzare il vuoto.
Marzo porterà un nuovo squarcio
nel cielo di nuvole rammendate
per commemorare l’onnipotenza
dell’incertezza, madre del presente.
E ammiro chi persegue ancora
il miraggio della resurrezione
con la costanza di un’esistenza
spesa per avvicinarsi ai sogni.
lunedì 24 febbraio 2014
Il respiro di Pan
Tra le antiche pietre sfiorate
dal sole del Mediterraneo
i sussurri degli dei antichi
ancora fanno capolino.
Parlano della resurrezione
del respiro immenso di Pan *
e del punto in cui il cielo
può davvero unirsi al mare.
Li sento raccontare storie
nei secoli abbandonate
dei ciclopi saggi artefici
di questi templi megalitici.
E mi par persino di scorgerli
muovere le odorose erbe
sullo sfondo di colori puri
sottratti al nostro quotidiano.
In questo luogo il tempo non è
che un semplice presentimento
possibile da ignorare
intuendo l’immortalità.
Nella foto: Selinunte (Tp), 23 Febbraio 2014.
* Pan è il Dio greco della natura; Plutarco nel suo “De defectu oraculorum” racconta di come Pan sia stato l'unico dio a morire.
sabato 15 febbraio 2014
But the moon still exists
The smell of the wood burning
And the not cold wind blowing
While I am here walking along the moors
And evening is bearing from the afternoon
The prevalence of shadows
The coming back of swallows
And in my life the old ghosts still loom
They are things I’ve not yet understood
But the moon still exists
In spite of all the shadows
I come back to my cradle
To play with my old arrows
So may be I can resist
Inventing daily treasures
And stopping now to measure
All things I am letting go
My shade under the last sun
Is the symbol of my past
The future is where there is no shade
Because the moon is high in the space
But the moon still exists
In spite of all the shadows
I come back to my cradle
To play with my old arrows
So may be I can resist
Inventing daily treasures
And stopping now to measure
All things I am letting go
lunedì 10 febbraio 2014
Come i rami della vite
Questa pioggia affilata
che si attacca ai polsi
e diluisce il sangue
rendendomi esile
come i rami della vite
che piangono primavere
promesse e mai giunte.
È un autunno infinito
che invade in silenzio
le nostre vite assordate
residui di abbandoni
e solitudini imprecise
vedove attorcigliate
ai respiri delle sere.
sabato 8 febbraio 2014
I pray that from somewhere you can look at me
Never seen something like that before
I think it’s what all good men deserve
It means that beauty exists
Do you know what beauty is?
So I try to catch it in my mind
To call back it to me every time
Life is to steal little pieces
Of the good things we are living
Sun already colors season
Though it seems still in prison
And I keep attention to all the gold rays
It’s what I need to be me
Sometimes to feel really free
I pray that from somewhere you can look at me
It’s my habit to despise the world
When all my hopes seems only to fall
But the more I go on this way
The more I will kill my faith
Yes I remember you so well
Even if it’s 4 years you have left
And I have all still to learn
Without you I am alone
Sun already colors season
Though it seems still in prison
And I keep attention to all the gold rays
It’s what I need to be me
Sometimes to feel really free
I pray that from somewhere you can look at me
domenica 2 febbraio 2014
Lasciando l’inverno ad osservare
L’ultima delle sere colorate
armoniche di freddo sconfitto
di acqua che attraverso la pelle
ridona dignità al corpo
lasciando l’inverno ad osservare
al di là delle vetrate mute.
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