lunedì 23 giugno 2014

The dawn is coming home












I have to chose
My way at last
Can no more have
A life for rent

It’s not the time to wait, for what?
Nothing is gained, all is a loss

In my hands there’s
The emptiness
But I feel breath
Under my chest

When you were wrong in everything
You should restart without any grief

Even if I feel so sick today 
Into this Land may be there is the way 
To change the weakness 
Into flames of potency 

Inside my blood is written all 
The secret of the rise and fall 
I need new contact with 
The deepest part of me 

And while the dawn
Is coming home
Among the stones
Where it comes from

The ravens scream over to us
As to suggest to open hearts

I need a new kind
Of healing room
The previous one
Has destroyed roof

And many injures I’ve undergone
Trying to catch some sip of love

Even if I feel so sick today 
Into this Land may be there is the way 
And to change the weakness 
Into flames of potency 

Inside my blood is written all 
The secret of the rise and fall 
I need new contact with 
The deepest part of me 

Stonhenge, 7 Giugno 2014

venerdì 13 giugno 2014

Travaglio notturno















La fede non è una veste da indossare
sopra la pelle stanca
ma un tessuto interiore
fatto di nodi e fili
e ancora nodi e fili
che uniscono cuore e anima
con le mani e gli occhi.

La mia gola brucia
per tutte le preghiere
non dette ma desiderate.

Sono umiltà feroce
e superbia crocifissa.

Glastonbury - 5 giugno 2014

mercoledì 4 giugno 2014

Tori Amos, 3 Giugno 2014, Teatro Nazionale, Milano

Vedere Tori dal vivo è per me ormai divenuto un rituale. Da più di 10 anni la seguo in giro per l’Italia e non solo e non mi preoccupo di cadere nella banalità nel dire che è probabilmente la mia artista preferita: l’unica vera ed inesauribile fonte di ispirazione per me.. non è forse questo lo scopo ultimo dell’arte? Ieri sera a Milano l’ho vista in forma. Straordinariamente in forma in tutti i sensi. Come forse non era da diversi anni. Era sola con il suo piano Bosendorf e altre tastiere.. ma nessun musicista. Forse anche per questo, tornando nella sua dimensione ideale, ha potuto esprimersi in tutta la sua forza. Più che presentare il suo nuovo album “Unrepeted Gerarldines”, di cui ha fatto solo due pezzi, ha suonato pezzi più o meno distanti nel tempo, dando una panoramica della sua straordinaria carriera artistica. Ha aperto come sempre con “Parasol” che live sembra un pezzo cento volte più bello rispetto a quello della versione di studio. Poi “Spacedog” che non mi aspettavo. Poi ha infilato un quartetto di pezzi che mi hanno spiazzato emotivamente e li ha eseguiti in maniera superba: “Silent all these years” è un pezzo che per me ha un valore emotiva straordinario.. e non aggiungo altro; poi una straordinaria “Black Dove” e “Cooling”..che per me rimane una delle vette della sua poesia.. dopo “ Concertina” e la nuova “Forest of glass”, la preghiera di “Your cloud” ha disteso i nervi iperattivi a cause delle forti emozioni provate. Nell’angolo delle cover (Lizard Lounge) ha cantato “Over the rainbow” e “Time” di cui ha scordato le parole a un certo punto ... ma ha rimediato con simpatia ironizzando sul fatto che ormai ha 50 anni!. Poi “Not the red Baron”, “The power of orange knickers” e “Another girl's paradise”: pezzi che negli album non sono certo fra i miei preferiti ma che relizzati con così tanta carica e passione, sono davvero bellissimi! Splendida anche “In the springtime of his voodoo” che conosco poco e mi ha davvero emozionato. “Cornflake girl” con la base registrata non mi ha invece entusiasmato.. Dopo una preve uscita e uno scroscio di applausi e rientrata per l’Encore. “Take to the sky”, “16 shades of blue” (dal nuovo album) e la chiusura epocale con “1000 oceans”... mi ha fatto piangere... e ho avuto l’impressione che anche lei si stesse commuovendo... Grande Tori! Evergreen!