giovedì 28 aprile 2016

Stranger

As I walk along
these foreign streets
I ask to myself
who I am really

Am I a boy ? Am I a man?
I'm only strains without a faith
And in my hands there's only wind
I cannot tie it at the end

And I am on the top of lost desires
all that I want is so far from me
And I have to discover me once again
May be I'm changed or I am still the same

All that I have lost may be comes back again
While this city calls me stranger anyway

I can see the lines
covering my skin
It's an alphabet
I will learn to read

There is the past that's calling back
while the future struggles to land
I am the rest of what I had
or someone new not evident

And I am on the top of lost desires
all that I want is so far from me
And I have to discover me once again
May be I'm changed or I am still the same

All that I have lost may be comes back again
While this city calls me stranger anyway

Copenhagen, 6 aprile 2016

5 commenti:

Daniel ha detto...

Straniero

Mentre cammino lungo
queste strade straniere
chiedo a me stesso
chi sono veramente
Sono un ragazzo? Sono un uomo?
Sono solo sforzi, senza una fede
E nelle mie mani c'è solo vento
Non posso stringerlo alla fine

E sono all'apice dei desideri perduti
Tutto quello che voglio è così lontano da me
E devo scoprirmi un'altra volta
Forse sono cambiato o forse sono lo stesso

Tutto quello che ho perso forse torna indietro di nuovo
Mentre questa città mi chiama straniero in ogni modo

Posso vedere le rughe
che coprono la mia pelle
è un alfabeto
che imparerò a leggere
C'è il passato che sta chiamando indietro
mentre il futuro combatte per atterrare
sono il residuo di ciò che ero
o qualcuno di nuovo non evidente

E sono all'apice dei desideri perduti
Tutto quello che voglio è così lontano da me
E devo scoprirmi un'altra volta
Forse sono cambiato o forse sono lo stesso

Tutto quello che ho perso forse torna indietro di nuovo
Mentre questa città mi chiama straniero in ogni modo

riri ha detto...

Amo la tua poesia e la tua musica, inondata di dolce malinconia, di ricordi, futuri che verranno e già si fermano sulle tue mani, come vento. Magnifico rileggerti e grazie!

Daniel ha detto...

Per Riri
Mia cara, grazie mille. Rileggere qui i tuoi commenti mi riempie di gioia.
un abbraccio
Daniel

Anonimo ha detto...

Caro,
avevo voglia di sentirti...
oggi passare dal tuo blog è l'unico modo...
sempre bella e nostalgica la tua voce...
sentirsi stranieri è sentire questa nostalgia di casa anche se spesso non sappiamo più com'è casa e nello stesso tempo ci sembra di aver raggiunto l'apice dell'idea di cosa sia veramente casa...
Non credo di essermi spiegata...
Un abbraccio grande
Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
Che bello ogni tanto rileggerti qui.
"Casa" è qualcosa di straordinario. Io credo esista una dimensione interiore che possa essere identificata come "casa". Non è definibile ma è forte dentro di noi. Qualsiasi scelta che noi facciamo nella vita - la casa in cui abitiamo, le persone che scegliamo, ecc - ci fanno stare bene o male tanto più si avvicinano o allontanano da questa casa interiore.
un abbraccio
d