Ti scorgo Matelda
al di là del fiume:
tre passi fra di noi,
spazio infinito
E vago nel tuo sguardo
d’immediata purezza:
nel Lete affogando
il mio cuore pentito
Son pellegrino disperso
nell’umana afflizione:
nei labirinti sanguini
son vampiro assopito
Privami divina guardiana
dei mali di cui vita soffre:
che sia fragile il dolore
sconfitto dal celeste rito
6 commenti:
E per me è un complimento enorme, adoro Pavese. E tu sei una bella scoperta, ascoltiamo e citiamo la stessa musica (Radiohead, Damien Rice...). Grazie di essere passato sul mio blog Daniel. Ciao Ire.
Sei un vero portafortuna lo sai? In effetti il nostro Gesualdo il modo per farmi avere gli auguri lo ha trovato :-) Quindi il giorno 11, avrò un pensiero speciale per te, come ringraziamento. Una interiorità implacabile, mi piace, dà idea di grande umanità, sensibilità e altruismo e...dolore, inevitabile compagno di anime pure e di coscienze limpide. Ricominciare da capo, ogni volta, è una necessità, per non soccombere...spennacchiati e sbruciacchiati è vero, ma sempre indomiti. Dammi la mano Pellegrino disperso, non sono Matelda, ma, a volte, riesco ad essere una buona amica. Gas
Notturna: grazie a te per avere letto qualcosa di mio. Se ti piace Pavese allora abbiamo gusti simili sia di letteratura che di musica. A presto.
Gas: essere pellegrini .. sempre pronti a viaggiare per oltrepassare nuove linee dell'orizzonte. grazie mille
Quella frase l'ho presa dai Radiohead. Domani parto, ti leggerò al mio ritorno. Ciao Daniel, buone vacanze.
Quindi del leone pure tu :-)Passerò a farti gli auguri allora. Non vai in vacanza tu? Un bell'abbraccio. Gas
La lettura della tua poesia mi ha accompagnato nel mentre di infilare il tabacco nel braciere della pipa.... Debbo dirti che le tue parole hanno contribuito a valorizzare la sacralit� "dell'infuocato" momento... ciao!
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