Su questa terra
Strappata alle origini
Macchiata di sangue imbavagliato
Ho camminato senza pensare a un Dio
Ma poi ancora
Negl’occhi screziati del tempo
Ho scoperto una nuova preghiera
Senza sacerdote né sacri vocaboli
Forse non sarà
Che l’ennesima illusione
Eppure da un oceano all’altro
Percepisco la speranza del cambiamento
Strappata alle origini
Macchiata di sangue imbavagliato
Ho camminato senza pensare a un Dio
Ma poi ancora
Negl’occhi screziati del tempo
Ho scoperto una nuova preghiera
Senza sacerdote né sacri vocaboli
Forse non sarà
Che l’ennesima illusione
Eppure da un oceano all’altro
Percepisco la speranza del cambiamento
11 commenti:
Bellissima, i miei complimenti.
soprattutto:
Forse non sarà
Che l’ennesima illusione
Eppure da un oceano all’altro
Percepisco la speranza del cambiamento
Buona giornata piovosa..
mammamìa, tutte le volte che entro nel tuo blog, respiro poesia.
puoi scrivere praticamente di tutti i temi, la lingua è in te, con stile.
questa trascina e porta a sentire il cambiamento auspicato in chiusa.
non sto poi così bene, mio caro, mi sto autoforzando di farcela, di combattere, di distruggere le mie perplessità.
ma l'è dura!
un abbraccio...
Ciao caro.. non ci sono.. non ci sono più..
ci sentissimo per mail magari...
baci baci.
La speranza..non è che tu venga,
verresti e sarebbe speranza.
Bellissima,grazie.
Un abbraccio
Mi piace leggere speranza...
accompagnata da un sentire simile alla nostalgia del futuro... E' così? o semplicemente... è
l'incipit di quanto sto scrivendo ora...
Ti abbraccio...
Fly
No che non lo lascio quel posto, non cancellerò più
non ci ho trovato mai niente di buono nell'antimateria, come in un buco dove una volta c'erano appunti vissuti ,chè di poco altro ho mai scritto.
Lo terrò come un passato prezioso e vitale , anche se di sangue non è rimasto che quello rappreso della passione di certi post/giorni che mi hanno visto protagonista.
Potrà anche arrivare un nuovo futuro,ma senza un bel passato poco regge ai vecchi attacchi dei sentimenti piu abbietti e discutibili a cui ci sottopongono nostro malgrado.
Che si cambi allora e che sia per una nazione o per la vita di un monscerino , che gli occhi guardino avanti, ma non troppo da non accorgersi del sangue che sgorga dalle ginocchia sbucciate dall'ennesima caduta.
caro, non cambierà nulla. cambierebbe qualcosa se il presidente USA fosse israeliano.
un abbraccio
Ciao daniel: bella la tua poesia e speriamo che qualcosa cambi! Vedi caro amico, gli stati Uniti non sono una potenza politica ma economica! E l'economia ha una sola legge: il profitto, gli interessi, il denaro! Spero che qualcosa cambi ma ho paura che i poteri forti siano troppo forti: Passa nel mio blog e senti cosa succede in Africa! Un dolce pomeriggio Daniel
Yes we can!!!
Per una volta pensiamo positivo!
Beh sei stato di buon auspicio direi. Ora non ci rimane che sperare che alle parole seguano i fatti. Lo sai, non so cosa darei per sentirti suonare il piano per me :-) Bacio. Gas
Hai creato un bel ponte di paragone. La maggioranza ci spera, e non è male, anzi, è già molto. La preghiera è che la possibilità di cambiare si concretizzi in cambiamento. Mi permetto di aggiungere che un presidente degli Usa israeliano non farebbe la differenza. Coloro che ai tavoli decisionali non siedono mai, forse quelli potrebbero fare la differenza. E' tra la ricchezza e la povertà, la vera partita.
Ciao Daniel.
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