Non smettono di stupirmi
negli anni torvi della vita
la tua grazia provocante
e la saggezza mascherata
da bambina consapevole
E ti ritrovo sempre nuova
nel tuo canto di sirena
e nei versi labirintici
di poetica germogliata
negli oceani della psiche
Tori in gran forma ieri sera a Bollate. In questo luogo insolito – villa decadente in mezzo alla campagna lombarda, col palco sotto un enorme tendone – si è presentata semplice come non mai, con una camicia verde brillante e dei pantaloni argentati sopra ai tacchi alti. Bellissima. Una sirena ammagliante. Ma soprattutto sola, senza band. Sul palco solo lei, un pianoforte Bösendorfer enorme e una tastiera. Strumenti che spesso ha suonato contemporaneamente. La scaletta è stata splendidamente insolita, con canzoni davvero inaspettate e da brivido. Anche perché la signora della musica di qualità, spesso criticata per il suo calo vocale ultimamente, ieri sera era davvero in forma: una voce intensa, forte, dolce ed emotiva. Cosa poter chiedere di più? Penso che dopo un concerto così anche i più critici dovranno, almeno temporaneamente ricredersi e fare chapeau a sua maestà Tori Amos. Ha aperto con “Beauty of speed”: super inaspettata e graditissima.. “I tried to strike a deal with the universe me and my deals with the universe”.. Poi altro pezzo inaspettato “Girl” e da lì ho capito che ci voleva sorprendere! E c’è riuscita! Poi “That guy”, unico pezzo dell’ultimo album: sul cd non m i fa impazzire ma dal vivo è altra storia. Poi un pezzo che amo e volevo sentire ancora (non è la prima volta che mi capita) perché mi trasmette – per me insolitamente - leggerezza: “Caught lite sneeze”. E poi il colpo di grazia, così senza avvertirmi: mi ha fatto (sì di certo l’ha fatto solo per me! Eh!) “Doughnut song”, un pezzo che per me vuole dire tantissimo e che mi ha sollevato in un momento in cui ero davvero solo un spazio vuoto: il buco della ciambella! A volte basta così poco. Poi “Space dog” (eccezionale) e “Dragon”: ma come suonava il piano?! Dio mio. Ed ecco in arrivo un’altra sorpresa: “Northen Lad”, la più bella ballata dal Choirgirl Hotel.. da sempre spero di sentirla live e non mi ha deluso per nulla. Ok, “Bouncing off clouds” si poteva anche evitare, ma dopo è venuta “Gold dust” e ancora una volta la signora è riuscita a farmi piangere: perché solo dopo si capisce di avere avuto polvere d’oro nelle mani. Solo quando le cose non ci sono più. Poi mitiche “Siren”, “Anastasia”, “Bells for her” e “Take to the sky”: e li ho pensato, ma questa scaletta è davvero un miracolo… pezzi splendidi e insaspettati uno dietro l’altro. Ma grazie!! Nel frattempo ha intervallato con alcune cover stupende come “Rattlesnake” di Lloyd Cole (in Strange Little girl) e “I’m on fire” di Bruce Springsteen, dimostrando per l’ennesima volta la sua duttilità. Proprio con una splendida cover, Personal Jesus” dei Depeche Mode è partito un breve e unico encore, terminato con uno dei pezzi che ancora mi toccano in assoluto di più, “Hey Jupiter” con cui si è chiuso il concerto: ovviamente tutti sotto il palco! Il pubblico era partecipe e mi è piaciuto. L’acustica piuttosto buona. L’artista ispirata e carica. Unica nota negativa (nuvoli di zanzare a parte): è stato un concerto un po’ breve, nemmeno venti pezzi in poco più di un’ora e mezza. Ma se il livello è così alto ben vengano concerti anche un poco più brevi. Mrs Amos, I LOVE you.
negli anni torvi della vita
la tua grazia provocante
e la saggezza mascherata
da bambina consapevole
E ti ritrovo sempre nuova
nel tuo canto di sirena
e nei versi labirintici
di poetica germogliata
negli oceani della psiche
Tori in gran forma ieri sera a Bollate. In questo luogo insolito – villa decadente in mezzo alla campagna lombarda, col palco sotto un enorme tendone – si è presentata semplice come non mai, con una camicia verde brillante e dei pantaloni argentati sopra ai tacchi alti. Bellissima. Una sirena ammagliante. Ma soprattutto sola, senza band. Sul palco solo lei, un pianoforte Bösendorfer enorme e una tastiera. Strumenti che spesso ha suonato contemporaneamente. La scaletta è stata splendidamente insolita, con canzoni davvero inaspettate e da brivido. Anche perché la signora della musica di qualità, spesso criticata per il suo calo vocale ultimamente, ieri sera era davvero in forma: una voce intensa, forte, dolce ed emotiva. Cosa poter chiedere di più? Penso che dopo un concerto così anche i più critici dovranno, almeno temporaneamente ricredersi e fare chapeau a sua maestà Tori Amos. Ha aperto con “Beauty of speed”: super inaspettata e graditissima.. “I tried to strike a deal with the universe me and my deals with the universe”.. Poi altro pezzo inaspettato “Girl” e da lì ho capito che ci voleva sorprendere! E c’è riuscita! Poi “That guy”, unico pezzo dell’ultimo album: sul cd non m i fa impazzire ma dal vivo è altra storia. Poi un pezzo che amo e volevo sentire ancora (non è la prima volta che mi capita) perché mi trasmette – per me insolitamente - leggerezza: “Caught lite sneeze”. E poi il colpo di grazia, così senza avvertirmi: mi ha fatto (sì di certo l’ha fatto solo per me! Eh!) “Doughnut song”, un pezzo che per me vuole dire tantissimo e che mi ha sollevato in un momento in cui ero davvero solo un spazio vuoto: il buco della ciambella! A volte basta così poco. Poi “Space dog” (eccezionale) e “Dragon”: ma come suonava il piano?! Dio mio. Ed ecco in arrivo un’altra sorpresa: “Northen Lad”, la più bella ballata dal Choirgirl Hotel.. da sempre spero di sentirla live e non mi ha deluso per nulla. Ok, “Bouncing off clouds” si poteva anche evitare, ma dopo è venuta “Gold dust” e ancora una volta la signora è riuscita a farmi piangere: perché solo dopo si capisce di avere avuto polvere d’oro nelle mani. Solo quando le cose non ci sono più. Poi mitiche “Siren”, “Anastasia”, “Bells for her” e “Take to the sky”: e li ho pensato, ma questa scaletta è davvero un miracolo… pezzi splendidi e insaspettati uno dietro l’altro. Ma grazie!! Nel frattempo ha intervallato con alcune cover stupende come “Rattlesnake” di Lloyd Cole (in Strange Little girl) e “I’m on fire” di Bruce Springsteen, dimostrando per l’ennesima volta la sua duttilità. Proprio con una splendida cover, Personal Jesus” dei Depeche Mode è partito un breve e unico encore, terminato con uno dei pezzi che ancora mi toccano in assoluto di più, “Hey Jupiter” con cui si è chiuso il concerto: ovviamente tutti sotto il palco! Il pubblico era partecipe e mi è piaciuto. L’acustica piuttosto buona. L’artista ispirata e carica. Unica nota negativa (nuvoli di zanzare a parte): è stato un concerto un po’ breve, nemmeno venti pezzi in poco più di un’ora e mezza. Ma se il livello è così alto ben vengano concerti anche un poco più brevi. Mrs Amos, I LOVE you.
3 commenti:
Penso che le farebbe molto piacere leggere questi tuoi bellissimi versi...sai, ho pensato, deve essere bello avere qualcuno che oltre ad amare la musica, così, con forza, riesca anche a trasmettere agli altri (poco esperti, come me) quel tocco di magia in più..infatti sono andata a risentirla..è magnifica, come il suo pubblico, ma in particolare come un giovane uomo, ricco di passione e poesia, in adorazione...
Baci
Leggere le tue recensioni... sono così partecipate... che sembra quasi di essere lì e di ascoltare non solo la musica e la voce, bensì le emozioni che si possono vivere...
Peccato che non sia molto probabile che Lei possa leggere... Dei versi e una recensione così appassionata...
meritano proprio di essere letti anche dalla persona che li ha ispirati!!! Sono entrambi bellissimi e così intensamente ed emotivamente vissuti...
.. ancora una volta... peccato non
avervi partecipato...
Un abbraccio...
Fly
Per Riri
Mia cara, se quello che ho scritto ti ha portato a risentire Tori, beh non posso chiedere di meglio! LEI è un portento della Natura. L'ispirazione incarnata in un corpo di donna.
Ti abbraccio, grazie
Per Fly
Purtroppo lei non passerà mai tra i miei rovi..e comunque non parla italiano.. ho avuto la fortuna di conoscerla e di parlarle qualche minuto... e ancora ricordo quell'incontro con grande emozione.. Non è facile incontrare una musa.
Ti abbraccio
D
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