lunedì 19 luglio 2010

Paolo Nutini, 17 luglio 2010, Piazza del Castello – Ferrara


Tu che giochi con la speranza
dell’eterna giovinezza
nella tua voce beata
di bambino uomo

Accogli il mio sorriso
di adulto frantumato
tra le scogliere ripide
e aguzze dell’arte

Ed è già la seconda volta che vedo Paolo dal vivo. E ancora di più mi è piaciuto. Per la sua – inconsapevole o cercata? – aria da ragazzino che non conosce l’enorme portata della sua magnifica voce. Sì perché la voce di Paolo è un incanto di duttilità e freschezza… e allo stesso tempo ricorda quella di un anziano blues man americano. Paolo è un miracolo di opposti concentrati che si sciolgono nel suo sorriso splendido davanti ad un pubblico adorante. Credo di averlo già scritto da qualche parte (mi sto ripetendo forse?) ma il bello di Nutini è che in lui si vede un vero e spensierato divertimento nella musica. Che probabilmente è sinonimo di disimpegno (non c’è traccia di mistica o di impegno sociale nelle sue liriche) ma per forza anche di naturalezza, sincerità e sacrosanta gioia di vivere e di cantare. E anche quando imbraccia la chitarra e diffonde una nenia malinconica o nostalgica, sul suo viso io leggo la leggerezza dell’amore che – pur quando finisce – lascia la certezza di aver vissuto e di stare vivendo. Senza poi nulla togliere alla band con chitarre, percussioni e fiati (trombe, tromboni e affini) che hanno fatto sembrare talora il concerto una grande festa di piazza. Centinaia di persone a ballare sopra i ciottoli infuocati della piazza estense, sotto le mura del castello! Il concerto ha visto eseguire soprattutto i pezzi dell’ormai celebratissimo ultimo album “Sunny side up”, come la scoppiettante “Coming up easy”, la dolcissima “Candy” (bacio i tuoi occhi.. laverei anche i tuoi vestiti sporchi.. ma dammi un poco di dolcezza..) e la bellissima “Tricks of the trade”. Ma non sono mancati pezzi del precedente album come una stupenda versione acustica di “Last request”. E il concerto si è chiuso con una splendida “Caruso” cantata con accento inglese! Paolo provoca in me una sorta di “sana” invidia (esiste un’invidia sana?), devo ammetterlo. Quando lo guardo, quando lo sento cantare, qualcosa dentro di me mi dice che forse anche io avrei potuto essere così. Se la debolezza, l’accidia o la mancanza di vero talento e di questa bellezza spensierata, non mi avessero tranciato le ali. Ma ora sono troppo vecchio per pensare a ciò che non potrò essere mai più. Ed è bello vedere chi invece ce l’ha fatta alla grande! Great Paolo! Go on that way!

4 commenti:

fly ha detto...

Per invidia "sana", intendo stimolo... e nella vita di stimoli ne abbiamo bisogno davvero tanti!!! e non è detto che si deve copiare pari, pari il percorso... o il modello proposto, bensì può essere un ingrediente per trovare una personale via...
per una meta.. il cui valore non si misura in termini di successo materiale... ma di partecipazione ed adesione ad un disegno grande ed universale... di cui ciascuno ha un compito preciso ed irripetibile.
un abbraccio...
Fly

Daniel ha detto...

Hai ragione cara... come quasi sempre quando parli di me... stimolo è la parola giusta... non mi veniva quando ho scritto questa recensione... Paolo è la vitalità e la bellezza a cui aspiro.. pur sapendo di non poterle raggiungere... Kant parlava a proposito di mete regolative a cui aspirare.. per migliorarsi...
ti abbraccio
grazie
D

Fly ha detto...

Caro... ma ti sei già bello così!
un bacio...

Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
Grazie cara! spero di pensarla così anche io un giorno ;-)
bacio