lunedì 2 agosto 2010

Fires of Lughnasadh*


In the circle I lit the fires of Lughnasadh
I’ve no harvest in my hands and I’m the father
Of the change and of the fear
Of the flames and the tears
My sons

In the circle I lit the fires of Lughnasadh
There is nothing but I know there is another
Life to live without a plan
Place to see without a land
To walk on

My harvest for today
Is to admit the change
It hasn’t yet killed me
And I’m still standing on my feet

And I am still alive
Or may be I’m obliged
To breath again the air from
The sky composed by clouds and thoughts


In the circle I lit the fires of Lughnasadh
It seems to me that I’m a sort of younger brother
That wants to know ‘bout everything
But doesn’t know still how to live
To grow

In the circle I lit the fires of Lughnasadh
While I’m thinking of connections with Kabala
Tree of Life it is for me
A new lesson full of gifts
Of gold

My harvest for today
Is to admit the change
It hasn’t yet killed me
And I’m still standing on my feet

And I am still alive
Or may be I’m obliged
To breath again the air from
The sky composed by clouds and thoughts

*Nel calendario esoterico celtico la notte fra la fine di luglio e l’inizio di agosto corrisponde alla festa di Lughnasadh, la festa del raccolto.

7 commenti:

Daniel ha detto...

Fuochi di Lughnasadh

Nel cerchio accendo i fuochi di Lughnasadh
Non ho un raccolto tra le mie mani e sono il padre
Del cambiamento e della paura
Delle fiamme e delle lacrime
Mie figlie

Nel cerchio accendo i fuochi di Lughnasadh
Non c’è nulla ma so che c’è un’altra
Vita da vivere senza programmi
Un altro luogo da vedere senza terra
Su cui camminare

Il mio raccolto di oggi
È ammettere che il cambiamento
Non mi ha ucciso
E sto ancora dritto sui miei piedi

E sono ancora vivo
O forse sono (soltanto) obbligato
A respirare ancora l’aria
Da questo cielo composto di nuvole e pensieri

Nel cerchio accendo i fuochi di Lughnasadh
Mi sembra di essere il mio fratello più giovane
Che vuole conoscere ogni cosa
Ma non sa ancora come vivere
Come crescere

Nel cerchio accendo i fuochi di Lughnasadh
Mentre cerco delle connessioni con la Cabala
L’albero della vita è per me
Una lezione ricca di doni
Dorati

Il mio raccolto di oggi
È ammettere che il cambiamento
Non mi ha ucciso
E sto ancora dritto sui miei piedi

E sono ancora vivo
O forse sono (soltanto) obbligato
A respirare ancora l’aria
Da questo cielo composto di nuvole e pensieri

riri ha detto...

E' semplicemente bellissima:-)
Ti abbraccio giovane Poeta:-)

Daniel ha detto...

Per Riri
Ma grazie mia fedelissima amica!!
Un bacio

desaparecida ha detto...

Non si è mai obbligati a respire,si può andare in sincope.
E' una scelta respirare.
Parlare di raccolto (qualunque esso sia) è tipico di chi è forte e morbido!
Un bacio

Daniel ha detto...

Per Desa
Bello rileggerti qui tra i miei rovi. La Sincope? No dai, ancora no.. proverò a continuare a respirare ancora per qualche anno... Il Raccolto? Il momento più duro ma anche più bello.
un abbraccio
D

fly ha detto...

"although I'm afraid of change...
I love and accept myself completly and deeply"

It sounds me like a great harvest and a great lesson to live every day...

I embrace...

Fly

Daniel ha detto...

My dear..
it sounds almost perfect in this language! And it is a beautiful harvest for us..
kisses
D.