martedì 18 gennaio 2011

Northern line


La linea del nord:
respiro sesso e vita osmotica
sono soltanto carne

Deciderò davvero cosa diventare
come nella magia alchemica?
Anima pura di luce

Diverrò forse la mia assenza
dissolvendomi nel vuoto
del Malkuth famelico?



I sonniferi non nascondono il dolore
in questa notte alcolica di Londra
ogni giardino delle rose del tempo
seccherà sotto le piogge oceaniche
che Dio verserà sulla terra
fino quando non accetterò
fino a che non conoscerò
me stesso…

…e adesso posso solamente
prosciugare l’anima
col respiro malato

Londra, 12 Gennaio 2011

5 commenti:

Fly ha detto...

Conoscere se stessi significa anche trasferire esperienze in stati di coscienza operando quel divino distacco dalla forma per evitare di discriminare gli eventi alla luce della dualità e mantenere i nostri usuali comportamenti per pigrizia e ritenzione egoistica delle nostre idee. Il distacco è l’atteggiamento di colui che sa, di colui che ha superato le limitazioni e gli attaccamenti illusori e che è libero dai legami della forma, è libero dalla sete di qualunque oggetto veduto e realizzato… e solo attraverso l’amore verso se stessi e la propria misera umanità… che è possibile comprendere la divinità in noi e conoscere il nostro vero sé…
Forse la risposta... ti è arrivata sincrona... nella casualità di milioni di eventi... nella duplice sacralità e profanazione del luogo.. un libro aperto per caso ti ha donato un segno... una precisa indicazione...
Che se anche ti ha fatto sorridere... letta in senso lato... è la via per uscire dal Malkuth e camminare lungo dell'albero della vita..
L'Amore è l'essenza del divino che risiede nell'uomo e solo attraverso quanto l'uomo può esprimere attraverso l'Amore lo riscatta dalla bestialità spesso evidente di un'umanità persa…
Non so perché è stata la prima cosa che mi è passata per la testa nella lettura di questa poesia… ho ascoltato il primo istintuale pensiero… e te l’ho scritta anche se magari non c’entra nulla..

Splendido il finale: ora posso solo prosciugare l’anima col respiro malato… oltre alla poesia sottile e delicata dell’immagine, riassume e spiega quanto sopra… un’anima che si identifica con la materia anziché col proprio vero sè..

Mi ha fatto riflettere molto... grazie!
Un bacio.

Daniel ha detto...

Per Fly
Mia cara.... grazie davvero per questo tuo bellissimo sfogo che arricchisce e chiarisce benissimo la mia scribacchiata notturna londinese....
"Deve per forza esserci una qualche sostanza materiale da cui la fiamma divina comunque si innalza sempre" ("Fuoco che si consuma" dallo Zohar, il Libro dello Splendore)....... ;-)
bacio

riri ha detto...

Caro Daniel, forse è difficile commentare una poesia cosi' profonda, la trovo toccante ed intima...sai, attraverso le parole si conoscono un po' le persone "invisibili" del web, ma tu sei cosi' trasparante, profondo e complesso per me (hai un bagaglio culturale notevole), che posso solo dirti che è un piacere dell'anima leggerti, anche quando a volte fa male.
Ti abbraccio giovane Poeta.

Cielo ha detto...

Daniel caro.. Sempre pronto a tenderci agguati nel buio il dolore eh?
Ma anche alla luce..
Ti abbraccio e buon 2011.. :*

Daniel ha detto...

Per Riri
Cara..tutto ciò che si scrive col cuore è strumento di conoscenza profonda.. ma solo per le persone dotate di una sensibilità acuta come la tua.. grazie.. un abbraccio
Daniel

Per Cielo
Mia cara, è bellissimo rileggerti qui! Il dolore/buio e la luce convivono sempre in me... Buon nuovo anno! un bacio