lunedì 21 maggio 2012
Idho *
Il carnevale dei papaveri
sul bordo della strada
l’orzo sbiadito in attesa
del trionfo di Bran **.
Le luci della prima alba
non scoloriscono la pioggia
la musica non può ancora
ipnotizzare il cielo.
Il fiume della genetica
sfocia nella bellezza
o nei fatiscenti rigagnoli
dello spreco assoluto.
Sulla terra devastata
dal sisma inaspettato
le siepi d’erica*** affogano
sotto il diluvio e i detriti.
I rametti del tasso ****
si stagliano nel cielo
- in eclissi disperata -
veggenti del nuovo corso.
* “Idho” = albero del tasso in gaelico.
** Bran è il tipico eroe solare della mitologia britannica: il suo trionfo segna il trionfo dell’estate e quindi il conseguente raccolto dei cereali.
*** Nella tradizione druidica l’erica bianca protegge dagli eccessi della passione ed era utilizzata per calmare gli animi dopo eventi particolarmente catastrofici.
**** Nella tradizione druidica era l’albero associato alla morte.
Nella foto: la torre dell’orologio a Finale Emilia (Modena) dopo il terremoto devastante del 20 maggio 2012.
mercoledì 16 maggio 2012
Wells and whitethorn
For the new month
That they are naming
Of the whitethorn *
And I can see
The rain is still
Filling sky and time
We’re to wear only
The oldest clothes
And think always
To clean our soul **
And not destroy
A whitethorn bush
If we want some joy ***
I would speak of the procession of the 4th
Near the wells and the sacred old whitethorn
All of us had to tear pieces of our clothes
And put them near each sacred little thorn ****
In Glastonbury there was an old whitethorn
That in Christmas time could flower in the cold
And Puritans that cut the tree killed the hope
That the ancient gods could become the new gods *****
Can I live again in that sacred Land
Where everything was a sign
Sometimes the darkness
Is good for me
But then I like
To breath the light
Nobody knows
If the moon will
Substitute the sun
May be that over
The drowned world
The ancient myths
Can have return
And all of us
May again touch
The well and the whitethorn
I would speak of the procession of the 4th
Near the wells and the sacred old whitethorn
All of us had to tear pieces of our clothes
And put them near each sacred little thorn
In Glastonbury there was an old whitethorn
That in Christmas time could flower in the cold
And Puritans that cut the tree killed the hope
That the ancient gods could become the new gods
Can I live again in that sacred Land
Where everything was a sign
* Nel calendario druidico, il mese che va dal 13 maggio al 9 giugno è detto mese del biancospino (Uath in gaelico)
** Durante il mese del biancospino si era soliti non indossare vestiti nuovi, ma utilizzare solo vestiti vecchi (vedi il proverbio inglese “non gettare mai un vestito prima che maggio sia finito”). Inoltre il mese è dedicato alla purificazione spirituale e alla preghiera, attività che non devono essere vanificante in questo periodo da nessun segno di vanità esteriore (anche i rapporti sessuali erano sconsigliati in questo mese). L’anima deve essere linda in attesa dell’avvento della luce massima (21 giugno).
*** Nell’Irlanda antica la distruzione di un biancospino di età veneranda recava con sé i più funesti pericoli.
**** Nella contea di Wicklow (splendida contea a sud di Dublino), a Tin’ahely, si celebrava la solenne processione del 4 maggio (in realtà 15 maggio nel calendario giuliano; oggi nel calendario gregoriano corrisponde al giorno di Santa Monica), intorno al cosiddetto “biancospino di san Patrizio” (un grande biancospino isolato che cresceva accanto a un pozzo): i devoti giravano intorno al pozzo e si strappavano brandelli dalle vesti per appenderli poi alle spine della pianta (vedi immagine) in segno di propiziazione.
***** La leggenda narra che a Glanstonbury (sud ovest dell’Inghilterra) ci fosse una pianta di biancospino che fioriva proprio il giorno di Natale: la tradizione cristiana vuole che Giuseppe di Arimatea arrivò a Glastonbury - luogo di nascita della cristianità nelle isole britanniche e sede della prima chiesa, costruita per custodire il Graal più di 30 anni dopo la morte di Cristo – e piantò a terra il suo bastone, che fiorì miracolosamente nel Biancospino di Glastonbury ("Spina Santa"). Questa è la spiegazione mitica dell'esistenza di questo ibrido, che cresce soltanto alcune miglia attorno a Glastonbury e fiorisce anche di inverno. La leggenda dice anche che in precedenza Giuseppe d'Arimatea aveva visitato Glastonbury insieme a Gesù, quando questi era un fanciullo. Si dice che Glanstonbury sia uno dei luoghi più sacri del mondo in quanto è al centro di molte ley lines, cioè degli ipotetici allineamenti di alcuni luoghi di interesse geografico, come, ad esempio, monumenti e megaliti. L’originale biancospino di Glantonbury fu abbattuto nel ‘600 dai Puritani durante la rivoluzione.
lunedì 7 maggio 2012
Biasimo
di penombra assolata
come il respiro curvo
tra il palmo e i chiodi
una manciata di vento
obliata dall’estate.
Ma sono un sacrificio
di spreco eucaristico
freddo biasimo dei bardi
soggiogato dal mulino *
nel perigeo della luna **
sotto lo sguardo del falco.***
* Nelle antiche tradizioni cosmologiche, il mulino era sinonimo del cielo e delle sue continue rotazioni.
** La luna la notte del 6 maggio ha raggiunto il perigeo, il punto di minore distanza dalla terra.
*** Nella tradizione druidica la luna piena di inizio maggio è detta “luna del falco”
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