mercoledì 28 novembre 2012

Thar naoi dtonn *














Ci sono mattine piccole
cenere di fuoco spento
in cui le luci scheletriche del neon
sanno fagocitare l’alba
e i passi stretti sotto la pioggia
ingoiano sorrisi stentati.

Ma resta anche un altrove
oltre la nona marea **
dove la luna urla ancora vita
e il veleno del passato
si dilegua nel ventre fluido
dell’inconsapevolezza nuova.

* In lingua gaelica “Oltre la nona marea”: nella tradizione esoterica celtica, questa espressione definisce il punto in cui le leggi della terra degli uomini lasciano il posto a quelle fluide e imprevedibili dell’altro mondo.
** La luna piena di stanotte, 28 Novembre 2012, è detta “Luna della marea” nella spiritualità celtica: stiamo per immergerci nel mese più buio dell’anno, occorre lasciare il dolore indietro per riemergere rinnovati dal ventre buio della terra con l’arrivo della nuova luce.

4 commenti:

Nicolanondoc ha detto...

Oltre alla tua bellissima poesia, mi piace la spiegazione in fondo, dove occorre lasciare il dolore indietro..
Un abbraccio da Rosy e Nicola e buon fine settimana caro amico Poeta.

Daniel ha detto...

Per Nicola
Grazie mille! La vita è proprio solo questo, lasciare il dolore dietro e andare avanti. Un abbraccio e buon fine settimana a tutti e due
D

Fly ha detto...

Vorrei sentire la fluidità e il fluire... ed invece la consapevolezza sembra arrestarsi ed il buio sembra un baratro..
Vorrei che il baratro assomigliasse ad un ventre che non rinuncia alla nuova Luce... Vorrei attraversare di nuovo quel ventre per fluire oltre la nona marea...
un abbraccio
Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
Cara, credo la vita sia un continuo fluire... morte.. e rinascita di nuovo dal ventre..
ti stringo forte
Kisssss
D