mercoledì 29 aprile 2015
Most important lane
Nobody can tell me
Which is my aim
If it's to save me
Or me to erase
I've been in my past cloth
A hero but also a ghost
Without knowing
Now I'm looking for God
Along my troubled road
But It's hidden
We live life as it was
All important at the same way
No priorities to claim
But I believe for sure
There's the most important lane
The one looking for the faith
Anyone can tell me
Which is my name?
The one given to me
By clouds full of rain
My mind is just a big store
With no order really known
But I need it
So this is my last sad call
Please help me to stop the war
I won't miss it
We live life as it was
All important at the same way
No priorities to claim
But I believe for sure
There's the most important lane
The one looking for the faith
Nell’immagine: “Lavender Lane” by Mary Scott
domenica 26 aprile 2015
Cristina Donà, 18 Aprile 2015, Muzic Off, Modena
Dopo un po’ di tempo che non si assiste ad un Concerto di Cristina Donà, si tende sistematicamente a dimenticare il suo straordinario talento. Rimane piacevole da ascoltare sui suoi dischi e si apprezza la poeticità dei suoi testi. Ma dalla sua musica registrata non si riesce a comprendere quale straordinario essere umano sia lei davvero. Poi la si va ad ascoltare. Magari in un piccolo locale di provincia, magari stando sotto il palco a un metro e mezzo da lei. E allora si rimane quasi esterrefatti dinnanzi al suo immenso potere artistico, alla simpatia e alla vivacità del suo modo di fare, alla sua eccezionale capacità si stare contemporaneamente sul palco e tra il pubblico. Cristina è modesta e sincera, ma allo stesso tempo è un’artista con pochi eguali nella scena alternative italiana. Il concerto era solo a due – lei e un bravissimo polistrumentista – ma la band non è proprio macata: lei ha supplito con la voce e la chitarra, a un’intera orchestra! Ha dedicato la prima parte del concerto al suo nuovo album (“Così vicini”) e la seconda parte ai pezzi degli album precedenti, assecondando anche parecchie richieste. A cantato fino quasi all’una di notte e la cosa bella è che c’è stato un dialogo costante con il pubblico. Cristina, spero di rivederti presto!
venerdì 24 aprile 2015
Carmen Consoli, 16 Aprile 2015, Palapanini, Modena
Ci sono amori che non finiscono mai. Ho iniziato ad ascoltare Carmen che ero poco più di un ragazzino. E sono ancora che qui che l’ascolto, ammirato. Sì perché ogni volta che la vedo e la sento dal vivo, la sensazione che per prima sgorga dal mio cuore è proprio l’ammirazione. Carmen è una donna eccezionale che nonostante il successo ha continuato ad essere fedele a se stessa, raccontando con modestia le storie delle persone e dei luoghi che incontra nella sua vita, con grande poesia e freschezza, allo stesso tempo. Dopo 5 anni è tornata sul palco, da mamma, ancora più rock che in passato. Un concerto bellissimo che mi ha fatto tornare giovane in un attimo. Dai vecchi successi ai pezzi del nuovo album, “L’abitudine di tornare”. Carmen ha aperto lo spettacolo con una super rock “La signora del quinto piano” che racconta in modo esplicito e senza tanti fronzoli quanto il tema della violenza sulle donne sia considerato solo per facciata: ma le donne vittime di stalking sono di fatto sole… “non vi è ragione alcuna di avere paura, di avere paura, questa la conclusione dei funzionari della questura”. Poi una fila infinita di successi: dopo mezz’ora ero già afono! Ma lei non ha accennato a cedere per più di due ore: ha dimostrato di essere davvero “Per niente stanca”. Il regalo più bello della serata? “Autunno dolciastro”: un pezzo molto vecchio che per me ha significato tantissimo alla fine degli anni novanta. Avevamo i posti a sedere in tribuna ma dopo aver un po’ ci siamo stancati e siamo corsi in mezzo alla folla, sotto il palco per vedere Carmen da vicino. I suoi lineamenti sono stati addolciti dalla maternità ed è sempre più bella! La canzone finale, con cui ha chiuso il concerto , sola con la sua chitarra, è stata la dolcissima “Piccola magia” dedicata al suo pargolo. Carmen rimane la numero un Italia per me!
martedì 14 aprile 2015
Ho inventato
Quante stelle ho inventato
per non osservare il cielo
in questa paura immensa
di sentirmi piccolissimo
Le costellazioni antiche
delle mie vene ribaltate
indicano la vera strada
per ricordarmi ciò che sarò
giovedì 9 aprile 2015
Mener Manush *
Ora il sole svela
la mia voce debole
con parole sterili
impietoso di realtà;
io ricamo rimpianti
con le dita in punta
sulla fronte mistica
del mio amore santo.
* “Uomo del cuore” in bengalese: secondo i cantori mistici erranti “Baul” è la presenza di Dio dentro ognuno di noi, da ricercare come unico scopo della vita.
domenica 5 aprile 2015
The rain is the prayer for this Easter
The rain is the prayer for this Easter
It’s also the birthday of my sister
In the family it’s so cold
May be worst than staying alone
But there is just a ray of sun
On my garden
It is the sign I need so much
And it’s sudden
‘cause all the revelations
Come here instantly
And in the same way
They disappear
But I feel a creeping existence
In these days it’s so persistent
Without it things I do, all
Become just a constant fall
But there is just a ray of sun
On my garden
It is the sign I need so much
And it’s sudden
‘cause all the revelations
Come here instantly
And in the same way
They disappear
Joyous Easter to all! Buona Pasqua a tutti!
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