venerdì 17 luglio 2015

Belle and Sebastian, 12 Luglio 2015, Ancona – Mole Vanvitelliana


I Belle&Sebastian hanno da più di un decennio un potere molto forte su di me: la loro musica, i loro testi scanzonati ed ispirati, il loro stesso modo di presentarsi visivamente… sanno tirare fuori il meglio di me. Mi sanno ringiovanire e mi fanno pensare che non ci sia un vero limite anagrafico alla giovinezza dell’anima. Forse perché ho imparato tanto dai loro testi e ho cantato per anni le loro canzoni, proprio in quel periodo in cui da ragazzo stavo diventando uomo. Comunque sia da allora li seguo e cerco di sentirli anche live tutte le volte che posso. Questa volta è stato ad Ancona, nella suggestiva cornice della Mole Vanvitelliana, un ex lazzaretto che in pratica è un’isola nel mare accanto al porto della città. Prima del loro concerto, una bella sorpresa con l’esibizione della cantautrice Maria Antonietta, davvero una voce e una grinta interessanti. I Belle&Sebastian si sono esibiti con la solita carica, come fossero ancora ragazzi, pur se tutti ultra quarantenni. Stuart ha saltellato per il palco tutto il tempo e ci ha deliziato con la sua eleganza spensierata. Io ho apprezzato moltissimo i pezzi “vecchi” che sono impressi ormai nel mio dna: “Seeing other people”, “Get me away from here I’m dying”, “The State I Am In”, “I'm a Cuckoo”, “Sukie in the Graveyard”, “A Summer Wasting”,…. Ho provato una emozione particolare ascoltando pezzi che non mi aspettavo mai di sentire dal vivo come “Piazza, New York Catcher” e soprattutto “A Century of Fakers” e “Dog on Wheels”. Molto carina e ironica la nuova canzone “”Perfect Couples”: le coppie perfette non durano mai! E poi tutti a ballare sul palco con “The Boy with the Arab Strap” e “Legal Man”. Stuart ha anche parlato molto. Ha espresso solidarietà al popolo greco. Ha parlato dell’Etna in Sicilia e di quanto lo impressiona il fatto che sia in pratica sempre in attività: pare abbia sposato una donna di origine siciliana e quindi sia spesso nella nostra bellissima isola… insomma anche questo concerto si può tradurre in una sola parola: empatia!

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