giovedì 6 agosto 2015

Do something pretty while you can


Da due giorni penso a quello che mi hai detto l’altra sera. Dopo che l’ennesima delusione ha distrutto l’ultimo della lunga serie dei nostri progetti. Hai detto che ti senti come un foglio bianco ora. Tutto si è cancellato. Tutto è stato cancellato. E ora sei nella condizione di potere inventarti di nuovo da capo. Mi ha stupito il modo propositivo con cui hai affrontato la situazione. Anni di lavoro inutile per non raccogliere mai nulla. È così umiliante sentirsi usati e vedere altri andare avanti con idee così evidentemente infime, rispetto alle nostre. Vedere che c’è chi con poco lavoro ottiene tanto e chi invece, come noi, si rimbocca in continuazione le maniche per avere sempre le mani vuote. Sentire intorno a te il dilagare di una banalità disarmante che quasi soffoca. Eppure, di fronte a tutto questo, tu riesci a sorridere e a dirmi che ti senti come una pagina bianca, pronta per essere di nuovo scritta. Sei così giovane e penso che se ti arrendessi ora sarebbe uno spreco immenso. Il tuo talento rischierebbe di finire dove sta finendo il mio, in un cassetto polveroso. Sì perché io sto purtroppo reagendo alla sconfitta totale in un altro modo. Mi sento una pagina completamente coperta di segni e di lettere. Su cui non rimane nemmeno lo spazio per una piccola Yod. Mi sento ferito e senza più alcuna voglia di espormi. E credo sia venuto il momento di ritirarmi nel mio mondo di creatività personale. Nel quale ogni espressione di ingegno ha un solo destinatario: me stesso. Una sorta di dialogo solipsistico fine a se stesso. Sarò in grado di ritornare in quel mio mondo adolescente che più volte ho tentato di abbandonare? Devo esserlo, siccome il mondo esterno mi ha rinnegato più e più volte. Eppure sento che dovrei fare qualcosa, fino a quando ne sono in grado. Qualunque cosa porti bellezza nella mia vita. “Do something pretty while you can, don’t be a fool, reading the Gospel to yourself is fine. Do something pretty while you can, don’t be afraid, skating a pirouette on ice is cool. Do something pretty while you can, don’t fall asleep, driving from California to New York”. Ci sarà sempre qualcosa a riempirmi le mani, il cuore e la mente. Anche se questo mondo è fatto per gli uomini. E non per noi, bambini figli di sogni troppo grandi. “Call me a prophet if you like, it’s no secret: you know the world is made for men, not us”. 

Le parti in inglese sono tratte da “We Rule The School” by Belle&Sebastian 
Immagine tratta da https://www.flickr.com/photos/steinle/

6 commenti:

amanda ha detto...

Se si resta bambini è indispensabile rimanere propositivi, non c'è bambino che non trovi un pezzo di pagina bianca su cui disegnare, inventare, immaginare il mondo, lascia fare a quel bambino, arrendersi non è lavoro per l'infanzia

Daniel ha detto...

Hai ragione Amanda. Se si rimane bambini, occorre il coraggio di esserlo davvero fino in fondo.
un saluto
d

Silvia Pareschi ha detto...

E "do something pretty while you can" mi sembra un ottimo motto, qualcosa che mescoala l'entusiasmo del bambino e l'inevitabile malinconia dell'adulto ma ti permette comunque di andare avanti.

Daniel ha detto...

Per Silvia
Penso che sia proprio così. In ogni momento della vita ci deve per forza essere qualcosa di bello che possiamo fare.
grazie
un saluto
Daniel

fly ha detto...

Una piccola yod, il seme divino in ciascuno di noi... ogni forma d'arte é un piccolo germoglio di questo seme non é per noi lo possiamo restituire al mondo così come lo abbiamo ricevuto gratis... ogni fiore ha la sua ragion d'essere fosse anche solo colorare un angolo di prato dimenticato. O far sorridere una persona... Un abbraccio grande.

Daniel ha detto...

Per Fly
Dobbiamo sempre essere veicoli attraverso cui l'ispirazione passa... per potere essere trasformata in qualcosa da condividere...
embrace
d