giovedì 17 giugno 2010

Pietà farisaica


Prole di rapaci ciechi
scomunicati dal vento
tristi burattini lignei
che attendono il fuoco

Tra le rose che non temono
di toccare i corpi sacri
dei morti nel sonno sorpresi
nell’attesa vana del Messia

La pietà farisaica del cielo:
nella radiosa siepe oscura
delle scritture labirintiche
un rinnovato senso del tempo

4 commenti:

riri ha detto...

...sono versi di condanna, belli e terribili, l'immagine sembra il fuoco dell'inferno attraverso gli occhi..
giovane amico, continui a sorprendermi con la tua profonda cultura, a volte l'avversione che emerge da certi versi, per quello che ci circonda, la condivido...
si va avanti, annusando le rose, facendo attenzione alle spine ed ai rovi.
ti abbraccio

Daniel ha detto...

Mia cara, tante volte scrivere è catarsi. Sono giorni duri e tesi per me. Solo scrivere mi permette di riespirare più a fondo.
un forte abbraccio e buona domenica.
Daniel

Fly ha detto...

il rancore deve ardere, affinchè la fiamma alimentata dal dolore, possa spegnersi... in un rinnovato senso del tempo...
questi versi che sembrano scaturire da una rabbia disperata.... si placano e trovano la via di redenzione e rinnovamento...
Ti abbraccio
Fly

Daniel ha detto...

Mia cara.. non so trovare un altro modo di sfogare la mia rabbia.. oltre che scrivere.. cito Pasolini "Dove sono le armi, io non conosco, che quelle della mia ragione, e nella mia violenza non c'è posto, neppure per un'ombra d'azione". Eppure non posso negare che a volte la rabbia emerge.
un abbraccio e grazie
D