mercoledì 16 maggio 2012

Wells and whitethorn


I am here waiting
For the new month
That they are naming
Of the whitethorn *

And I can see
The rain is still
Filling sky and time

We’re to wear only
The oldest clothes
And think always
To clean our soul **

And not destroy
A whitethorn bush
If we want some joy ***

I would speak of the procession of the 4th
Near the wells and the sacred old whitethorn
All of us had to tear pieces of our clothes
And put them near each sacred little thorn ****

In Glastonbury there was an old whitethorn
That in Christmas time could flower in the cold
And Puritans that cut the tree killed the hope
That the ancient gods could become the new gods *****

Can I live again in that sacred Land
Where everything was a sign

Sometimes the darkness
Is good for me
But then I like
To breath the light

Nobody knows
If the moon will
Substitute the sun

May be that over
The drowned world
The ancient myths
Can have return

And all of us
May again touch
The well and the whitethorn

I would speak of the procession of the 4th
Near the wells and the sacred old whitethorn
All of us had to tear pieces of our clothes
And put them near each sacred little thorn

In Glastonbury there was an old whitethorn
That in Christmas time could flower in the cold
And Puritans that cut the tree killed the hope
That the ancient gods could become the new gods

Can I live again in that sacred Land
Where everything was a sign

* Nel calendario druidico, il mese che va dal 13 maggio al 9 giugno è detto mese del biancospino (Uath in gaelico)
** Durante il mese del biancospino si era soliti non indossare vestiti nuovi, ma utilizzare solo vestiti vecchi (vedi il proverbio inglese “non gettare mai un vestito prima che maggio sia finito”). Inoltre il mese è dedicato alla purificazione spirituale e alla preghiera, attività che non devono essere vanificante in questo periodo da nessun segno di vanità esteriore (anche i rapporti sessuali erano sconsigliati in questo mese). L’anima deve essere linda in attesa dell’avvento della luce massima (21 giugno).
*** Nell’Irlanda antica la distruzione di un biancospino di età veneranda recava con sé i più funesti pericoli.
**** Nella contea di Wicklow (splendida contea a sud di Dublino), a Tin’ahely, si celebrava la solenne processione del 4 maggio (in realtà 15 maggio nel calendario giuliano; oggi nel calendario gregoriano corrisponde al giorno di Santa Monica), intorno al cosiddetto “biancospino di san Patrizio” (un grande biancospino isolato che cresceva accanto a un pozzo): i devoti giravano intorno al pozzo e si strappavano brandelli dalle vesti per appenderli poi alle spine della pianta (vedi immagine) in segno di propiziazione.
***** La leggenda narra che a Glanstonbury (sud ovest dell’Inghilterra) ci fosse una pianta di biancospino che fioriva proprio il giorno di Natale: la tradizione cristiana vuole che Giuseppe di Arimatea arrivò a Glastonbury - luogo di nascita della cristianità nelle isole britanniche e sede della prima chiesa, costruita per custodire il Graal più di 30 anni dopo la morte di Cristo – e piantò a terra il suo bastone, che fiorì miracolosamente nel Biancospino di Glastonbury ("Spina Santa"). Questa è la spiegazione mitica dell'esistenza di questo ibrido, che cresce soltanto alcune miglia attorno a Glastonbury e fiorisce anche di inverno. La leggenda dice anche che in precedenza Giuseppe d'Arimatea aveva visitato Glastonbury insieme a Gesù, quando questi era un fanciullo. Si dice che Glanstonbury sia uno dei luoghi più sacri del mondo in quanto è al centro di molte ley lines, cioè degli ipotetici allineamenti di alcuni luoghi di interesse geografico, come, ad esempio, monumenti e megaliti. L’originale biancospino di Glantonbury fu abbattuto nel ‘600 dai Puritani durante la rivoluzione.

5 commenti:

Daniel ha detto...

I pozzi e il biancospino

Sono qui che aspetto
Il nuovo mese
Che loro chiamano
Del biancospino

E posso vedere
Che la pioggia sta ancora
Riempiendo il cielo e il tempo

Dobbiamo indossare soltanto
I vestiti più vecchi
E pensare sempre
Di pulire la nostra anima

E non distruggere
Il cespuglio di biancospino
Se vogliamo avere un po’ di gioia

Vorrei parlare della processione del quattro
Vicino ai pozzi e al sacro vecchio biancospino
Tutti noi dovevano strappare pezzi dei nostri vestiti
E appenderli accanto a ogni piccolo sacro spino

A Glanstonbury c’era un vecchio biancospino
Che ne periodo di Natale poteva fiorire nel freddo
E i puritani che tagliarono l’albero uccisero la speranza
Che gli antichi dei potessero diventare i nuovi dei

Posso vivere ancora in quella terra sacra
Dove ogni cosa era un simbolo?

A volte l’oscurità
È giusta per me
Ma poi amo
Respirare la luce

Nessuno sa
Se la Luna
Sostituirà il sole

Forse che al di sopra
Del mondo annegato
Gli antichi miti
Possano ritornare

E tutti noi
Potremmo toccare ancora
Il pozzo e il biancospino

Vorrei parlare della processione del quattro
Vicino ai pozzi e al sacro vecchio biancospino
Tutti noi dovevano strappare pezzi dei nostri vestiti
E appenderli accanto a ogni piccolo sacro spino

A Glanstonbury c’era un vecchio biancospino
Che ne periodo di Natale poteva fiorire nel freddo
E i puritani che tagliarono l’albero uccisero la speranza
Che gli antichi dei potessero diventare i nuovi dei

Posso vivere ancora in quella terra sacra
Dove ogni cosa era un simbolo?

riri ha detto...

Penso che in un posto così solo chi ha un'anima candida possa sostare, un pensiero ricco e spiritule come il tuo, che racchiude in ogni lirica una parte di sè e del mondo. Grazie.
Un abbraccio, buon fine settimana.

Daniel ha detto...

Per Riri
Mia cara, le tue parole sono luce in questa giornata grigia. Grazie mille, un abbraccio forte!
D

Fly ha detto...

E' splendido vivere e pensare a questi antichi simboli e tradizioni, insegnano molto, come le favole ai bambini e ai puri di cuore.. ma a volte per crescere occorre appendere gli abiti vecchi... a volte occorre davvero prenderli e guardarli appesi... per indossare il nuovo per convertire i miti in nuove e feconde azioni, perchè le favole possano diventare nuove realtà...
Non perdo la speranza che l'antico diventi il nuovo... ma mi rendo conto che la nascita passa attraverso una morte...
Spesso anche radicale e cruenta..
Ti abbraccio... i tuoi scritti sono sempre molto preziosi

Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
Mia cara, penso il background mitologico e religioso che appartiene alla nostra storia e ai nostri antenati sia humus fecondo in cui affondare le nostre radici per crescere alti e floridi. Mi sentirei così solo senza le mie tradizioni da cui attingere saggezza e senso. Un bacio