martedì 1 gennaio 2013

To Gog and to Magog














When you are alone in front of the wind
And your mind is working like a mill
There’s nothing to discover but you
You’ve got enormous need of the truth

You know you fell in a fairy trick
Around you only trees and some sheep
There’s some drizzle but the sky is blue
Millions paths to follow with boots

So cut the winter rose today
And bring it now to God
While walking here along the lane
To Gog and to Magog *

Is there some space between
The legends and the prayers
In places like these where you can’t avoid to lose
Yourself for ages

And I go on to walk without
Cognition of the time
Into the mud I find my feet
When the evening arrives

To learn something you have
To miss the well known path
In places like these where you can’t avoid to lose
Yourself for ages

After every bend an hope is lit
To find after it the giant trees
The bible name is right to define
These creatures deeply divine

But there’s challenge into every search
And what you find is just what you learn
So on my way no Gog nor Magog
Only darkness in my coming back home

So cut the winter rose today
And bring it now to God
While walking here along the lane
To Gog and to Magog *

Is there some space between
The legends and the prayers
In places like these where you can’t avoid to lose
Yourself for ages

And I go on to walk without
Cognition of the time
Into the mud I find my feet
When the evening arrives

To learn something you have
To miss the well known path
In places like these where you can’t avoid to lose
Yourself for ages

Glanstonbury, 9 dicembre 2012, lungo il sentiero per Gog e Magog

* Gog e Magog sono querce millenarie che si trovano nei pressi di Glanstonbury e che si ritiene siano le uniche due superstiti di un antico cerchio druidico. I loro nomi sono quelli degli antichi giganti biblici (vedi Genesi, Ezechiele, ecc)

6 commenti:

Daniel ha detto...

Verso Gog e Magog

Quando sei solo con il vento contro
E la tua mente sta macinando come un mulino
Non c’è niente altro da scoprire se non te stesso
Hai un enorme bisogno di verità

Sai di essere caduto in un trabocchetto delle fate
Intorno a te solo alberi e qualche pecora
C’è un po’ di pioggerella ma il cielo è blu
Milioni di sentieri da percorrere con gli stivali

Quindi taglia la rosa dell’inverno oggi
E portala ora a Dio
Mentre cammini qui lungo il sentiero
Verso Gog e Magog

C’è un po’ di distanza
Fra le leggende e le preghiere
In luoghi come questi dove non puoi evitare di perdere
Te stesso per epoche intere

E io vado avanti a camminare
Senza cognizione del tempo
I miei piedi sono dentro al fango
Quando la sera arriva

Per imparare qualcosa
Devi lasciare i sentieri più conosciuti
In luoghi come questi dove non puoi evitare di perdere
Te stesso per epoche intere

Dopo ogni curva si accende una speranza
Di trovare dietro di essa gli alberi giganti
Il nome biblico è corretto per definire
Queste creature profondamente divine

Ma c’è una sfida in ogni ricerca
E quello che trovi è proprio ciò che impari
Così lungo la mia via né Gog né Magog
Ma solo l’oscurità nel mio ritorno a casa

Quindi taglia la rosa dell’inverno oggi
E portala ora a Dio
Mentre cammini qui lungo il sentiero
Verso Gog e Magog

C’è un po’ di distanza
Fra le leggende e le preghiere
In luoghi come questi dove non puoi evitare di perdere
Te stesso per epoche intere

E io vado avanti a camminare
Senza cognizione del tempo
I miei piedi sono dentro al fango
Quando la sera arriva

Per imparare qualcosa
Devi lasciare i sentieri più conosciuti
In luoghi come questi dove non puoi evitare di perdere
Te stesso per epoche intere

Nicolanondoc ha detto...

Carissimo Daniel ti lascio gli auguri di un sereno 2013.
I tuoi versi fanno sempre riflettere, ci si ferma a pensare..ed è bello!
Un abbraccio.

riri ha detto...

Mi piacciono gli alberi che hanno secoli, ogni tanto su la Stampa di Torino c'è il cercatore di alberi antichi e tutti hanno una storia da raccontare. Meraviglioso testo caro amico, come sempre. Un abbraccio.

Daniel ha detto...

Per Nicola
Mio caro Nicola, grazie mille del tuo pensiero. Buon nuovo anno con un abbraccio
D

Per Riri
Gli alberi antichi sono gli esseri più vetusti della terra, hanno tante cose da raccontare, più di quante mai ne avremo noi. ti abbraccio e grazie
D

Fly ha detto...

Mi risuona molto che per imparare qualcosa occore lasciare i sentieri più conosciuti... anche se epoche intere restano come fari ad illuminare le nuove vie...
M commuovo sempre davanti ad un albero antico... ho sempre qualcosa da chiedere alla sua saggezza e spesso mi risponde in silenzio..
Ti abbraccio...
Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
Solo perdendosi si trova qualcosa di nuovo. La piana di Glanstonbury è piena di splendide querce antichissime. Un luogo santo. Ti abbraccio