martedì 30 gennaio 2018

My role into the history

Waiting for the sun
that from the South conquers the land
fighting oh against
the fog that comes from the west
Inside this old house
that has become for me the east
In the deep winter
that from the north can still scream loud

And doesn't matter if
I have the world against me
maybe I will find me
inside the strength I need
I cannot always wait
for someone that can take
my heaviness
on his shoulder

So, I see the rooms
each one has got its sacredness
It seems there are still
ancestors talking to the walls
I am part of this
even if I didn't want to
So, I want to accept
my role into the history

And doesn't matter if
I have the world against me
maybe I will find me
inside the strength I need
I cannot always wait
for someone that can take
my heaviness
on his shoulder

giovedì 25 gennaio 2018

Marea












In questi anni tribolati
ti ho pensato spesso
come uno specchio smarrito
dentro ad un armadio
tra i vestiti stropicciati
e provvisorie identità.

Ti ricordo ancora
mio primo confessore
nel silenzio frantumato
del mio piccolo mondo
riflesso smeraldino
tra le crepe dell’abisso.

Non sarà un ritorno
solamente un’ipotesi
nel gennaio immenso
bianco di assenza:
la marea periodica
del perdersi e ritrovarsi.

mercoledì 24 gennaio 2018

To Dolores

Sometimes lost in the everyday noise
I forget the wind and its voice
that is oh amazing
and it is caressing
my soul

And I really want to believe
that your soul is now into this wind
so you can go on
singing for the whole world
I hope

Wherever you have gone
I hope your war is over
wherever you have gone
I hope there is no bother
I will remember you
'till I will find some truth
inside my unless life

I remember the first time I heard
your voice coming from the FM
oh it was amazing
And it has changed
My life

Wherever you have gone
I hope your war is over
wherever you have gone
I hope there is no bother
I will remember you
'till I will find some truth
inside my unless life

Dedicated to Dolores O'Riordan, dead on 15th January 2018. RIP my saviour.

giovedì 18 gennaio 2018

That sacred pipe of red stone could blow me out of this?

Sopra al traffico intricato di Genova ci ritiriamo in un’oasi di pace. Siamo lontani, seppur vicini, alle altre persone. I ha portato la Chanupa, la sacra pipa. Non ne avevo mai visto una dal vivo. Poi M la accende con le erbe sacre. Siamo in casa sua e quindi inizia lei il cerchio di condivisione. Sta vivendo un periodo molto difficile. Sento subito che si è creata una connessione che va oltre, nel tempo e nello spazio, le nostre vite. M parla della morte e della sua accettazione. Della difficoltà di lasciare andare le persone a cui vogliamo bene. Si tratta di una questione focale, al centro della nostra umanità e dei nostri percorsi spirituali. Eppure è così difficile da affrontare. Siamo terrorizzati dal rimanere soli su questo piano. Non è sufficiente la consapevolezza che il percorso continua: il punto è che continua senza più reciproca connessione. M parla della morte di suo padre. La pipa poi passa a I. Lei ha perso la madre e il percorso di accettazione è stato durissimo. È stato necessario un rituale collettivo per staccare il cordone ombelicale. La morte a volte non basta per distaccare due persone. Occorre qualcosa di esterno, una celebrazione che contempli gratitudine e ringraziamento, ma che sia anche un ultimo saluto. Poi la pipa passa nelle mie mani. È molto più grande e pesante di quanto pensassi. Appena la tocco sento una forte responsabilità per ogni parole che sto per pronunciare. Il sapore acre delle erbe invade il palato. Noto come sia difficile anche tenere acceso il fuoco con il solo respiro. Io parlo delle mie nonne, perse negli ultimi anni. Parlo della impossibile comprensione del grande segreto della morte. Chi ci era più vicino e improvvisamente sparisce. Senza più farsi vedere. C’è quasi una goccia di rabbia nel pensiero di essere stati abbandonati. E poi mi chiedo quanto sia importante essere consapevoli quando ci si affaccia sul bordo della morte. E quanto invece non sia meglio credersi ancora lontani dal passaggio dimensionale. Per poterlo affrontare con maggiore tranquillità. Passo la pipa a E. Lui sembra il più tranquillo su questo argomento. Sembra avere accettato la scomparsa della madre. E anche, recentemente, di un carissimo amico. E è bravo a tenere il fuoco vivo. Lui dice che il fuoco è lui e lui è il fuoco. E racconta di avere sparso le ceneri della madre al largo. Per restituirla al vento e all’acqua. Simbolo della sua accettazione di lasciarla andare. Lo trovo bellissimo ma difficile da attuare per me. Facciamo un altro giro veloce. Considerazioni e risposte in merito a ciò che gli altri hanno condiviso. Poi il fuoco pian piano si spegne. Gli spiriti vogliono che chiudiamo il cerchio. L’ultimo fuoco è di M. Come è giusto che sia. Io penso che siamo vita e che stasera mi sento vivo per davvero, in mezzo a questa condivisione così profonda. E siamo vita solo grazie alla morte. “That sacred pipe of red stone could blow me out of this?”. 

Le parole in inglese sono tratte da “The Power of Orange Knickers” by Tori Amos 
Genova, 4 gennaio 2018.

martedì 16 gennaio 2018

Say a prayer for me

Non avrei mai creduto di scrivere queste righe, ancora mi pare assurdo. Che tu non ci sia più. Ricordo, con tanto di particolari, quando, da ragazzino digiuno di musica, sentii “Zombie” alla radio. Chiusi il libro che avevo in mano e mi avvicinai alla cassa. Stupito dalla tanta bellezza che usciva dallo stereo. Prima di allora la mia vita era fatta solo di libri e solitudine. Da quel giorno arrivò per me un nuovo motivo per vivere: la musica. La tua voce mi incantò e da lì iniziai un viaggio che mi portò a conoscere tante cose, dentro e fuori di me. L'amore per la musica iniziò da uditore passivo. E poi da sperimentatore. Tuoi i primi pezzi che cantai nella mia vita. Poi i primi viaggi in Irlanda che con la tua voce e le tue parole avevi contribuito a farmi amare. Poi l'amore per Yeats che prima non conoscevo. Poi il mio primo concerto in assoluto: i Cranberries a Bologna, ancora minorenne. E tutte le altre volte che ti ho visto sul palco, in quasi venti anni. Alcuni concerti li ho recensiti anche su questo blog. Quanti ricordi mi lasci e con quanti amici ho condiviso la tua musica, dal vivo, in macchina, ovunque. Amici che da ieri mi scrivono decine di messaggi, quasi di condoglianze, dicendo che, appena hanno saputo della tua morte, hanno pensato a me. La tua voce unica, dolce ma potentemente rock. I tuoi testi introspettivi ma anche sociali che riflettevano un mondo difficile ma anche pieno di cose da amare. Ti ho sempre vista bellissima, ma con occhi tristi. Sapevo che nascondevi dentro un malessere e forse anche in quello trovavo affinità con il mio personale male di vivere. Ora che te ne sei andata a soli 46 anni, mi sento orfano di una delle mie muse. Di una delle voci a me più famigliari al mondo. Da oggi sarò un uomo più solo. Dentro di me lo sconforto di non avere forse inteso quanto stessi male e la paura di non riuscire, nemmeno io, a gestire il mio dolore. Il tuo talento ti ha aiutato moltissimo, per uscire da una adolescenza sofferta. Ma purtroppo non è stato abbastanza. Non so come siano davvero state le tue ultime ore e forse non lo saprò mai. Ma voglio lasciarti una preghiera di infinita gratitudine per tutto l'aiuto che mi hai dato per tentare di uscire dal mio buio. Una preghiera che aiuti a riempire il vuoto che hai lasciato in questo mondo. “Say a prayer for me, Help me to feel the strength, I did. My identity, has it been taken? Is my heart breakin' on me?”. Addio Dolores O'Riordan, ritorna dalla Madre e canta per lei.

Le parti in inglese sono tratte da “Empty” by the Cranberries

lunedì 8 gennaio 2018

The first time I walk

What I want for the new year
is a new religion
and inside a a sense of peace
and such a good vision
that all the failures of the last year
can be soon been forgotten

I've to build a compromise between myself and desire
of being a different man
of being someone else
It is over all that time when among clouds I'd to fight
now I am become of meat
and of bones, not just spirit

What I want for the new year
is that the old paths
can make me walk as it was
the first time I walk
that all the dreams of the past
can resurrect into new vest

I've to build a compromise between myself and desire
of being a different man
of being someone else
It is over all that time when among clouds I'd to fight
now I am become of meat
and of bones, not just spirit

domenica 7 gennaio 2018

6 gennaio

La poesia è il tuo sonno
bagnato di vita
il tramonto che inizia
a tingere il nord
le mie mani pronte
ad alzarsi al cielo
per arrendersi ancora
un'ultima volta.

Verica, 6 gennaio 2018