domenica 30 ottobre 2011

Rituale d’autunno












Respiri del sole strisciano
tra i tronchi bruni dei tigli.

Cenere plumbea dei pensieri
invade l’aria del meriggio.

Vento benedice i campi
stupiti di fine ottobre.

E nel calore dei ricordi
immergo l’anima fragile:
il cielo obliquo tra i vetri
l’aroma dolce di castagne
il fuoco sottile che piange
la mancanza del suo angelo.

Il tuo rituale d’autunno
continua a vivere in me.

martedì 25 ottobre 2011

Lucy












What about Lucy Lucy Lucy
Our ancestral mother mother mother
She could look at the sky with a new kind of eyes
And in the virgin nights she could always lit fires

She’s the symbol of beauty beauty beauty
In its original so pure meaning
She could read in the stars the destiny of world
And the wind through the trees for her sang the first song

Into me I will read
To find traces that she
Could have left in my blood
Like in ever human

The beginning of us
In the deep Africa
Today seems to be here
Into my mind so deep

As Lucy’s speaking to me


We all are sons of Lucy Lucy Lucy
After millions of deaths lives floating
May be we have only forgotten the sky
Abandoning the stars for the artificial light

Into me I will read
To find traces that she
Could have left in my blood
Like in ever human

The beginning of us
In the deep Africa
Today seems to be here
Into my mind so deep

As Lucy’s speaking to me

venerdì 21 ottobre 2011

Sea of prayers












Total empty travel
No trace of inspiration in my head
My will is of butter
And I’ve no part of me to ask an help

And I wish I’ve never chosen to leave
And I feel there is no place for me
Though this is the city I love the most
I don’t feel right

Witness of my decay
I feel powerless in front of time
I’m the waste of the clay
Thrown away by an old playful God

And wherever I will go I will be
The melting pot of my lacks
Until to I will learn that we live only
In our inner place

So let me sail, so let me sail
Over the sea of prayers
Where the men and the women are just spirits

There I’ll be flame, by sky made
Without need of a grave
Cause I’ve nothing to leave but my words

Around there’s all the beauty of the world, screaming out to our souls

No retain to admit
May be I was changed in the last years
And what I believe
Now is every day more confused

But sometimes the sky changing in the autumn
And the wind caressing Regent’s Park
Seem suggest I can always revive
Just hoping for a while

So let me sail, so let me sail
Over the sea of prayers
Where the men and the women are just spirits

There I’ll be flame, by sky made
Without need of a grave
Cause I’ve nothing to leave but my words

Around there’s all the beauty of the world, screaming out to our souls

London (UK) - Saturday, 15th October 2011
In the photo: view of London Town from Primerose Hill (Regent’s Park)

lunedì 10 ottobre 2011

Waning and waxing


What else to say?
Moon is becoming black
And I need some power, to heal, to heal Her

And there’s no blame
Able to change my fate
‘cause it is tattooed over my face

I want to be that sun after the dark
‘cause light is always waning and waxing
To make the embers becoming fire

I want to sip the wine after vineyard
Hear oxygen becoming voice and songs
And see the autumn becoming winter

Stopping to be ashamed for being alive

Is there a way
That doesn’t feel the pain
Through trees and waters blue skies and sunsets?

The way’s the Faith
Forgotten in the lake
That it is drying under the sun

I want to be that sun after the dark
‘cause light is always waning and waxing
To make the embers becoming fire

I want to sip the wine after vineyard
Hear oxygen becoming voice and songs
And see the autumn becoming winter

Stopping to be ashamed for being alive

domenica 9 ottobre 2011

Tori Amos, 7 ottobre 2011, Teatro degli Arcimboldi, Milano











Ho iniziato ad ascoltare Tori quando ancora andavo alle scuole medie sentendo un suo pezzo per caso per radio. Sono passati davvero tanti anni e lei ancora rimane una delle mie più grandi fonti di ispirazione. Nel 2007 sono anche riuscito a dirglielo a Firenze, quando ho avuto la fortuna di incontrarla! Ogni suo nuovo lavoro entra prepotentemente nella mia vita, qualunque cosa io stia facendo e qualsiasi periodo – bello o brutto – io stia passando: lei pare raccontarmi ogni volta ciò di cui ho bisogno e mi dà sempre l’impressione di riuscire a rimettermi in carreggiata se sto sbandando. Insomma, può sembrare sciocco e adolescenziale, ma Tori Amos per me è una persona di famiglia, che pare conoscermi meglio di molta della gente che mi circonda davvero fisicamente. Ed è anche la mia musa, il mio mentore artistico e spirituale. Il suo nuovo lavoro, “Night of hunters” arriva con il suo gusto classico e celtico, in un momento per me di confusione e povertà mistica e poetica e mi sta guarendo lentamente. Avevo bisogno di vederla di persona e venerdì sera a Milano l’ho vista in forma eccezionale! Sul palco solo lei con il suo fido pianoforte Bosendorf e l’altro piano pesato (suonati spesso contemporaneamente); e dietro di lei un quartetto d’archi. Niente di più! Quindi addio band ed elettronica e ritorno al suono puro, quello che tocca direttamente le corde dell’anima, senza effetti speciali di alcun genere. Ha aperto con “Shattering sea” dopo un’introduzione di soli archi. Poi “Graveyard” e inaspettatamente “Suede”: questo pezzo, mai sentito live, ha per me un ruolo fondamentale: da quel pezzo mi è venuta l’idea e l’esigenza di aprire questo blog ormai vari anni fa! Eccezionali le percussioni fatte con gli archi! Poi una “Snow cherries from France” (pezzo non eccezionale ma live suona divinamente) e “Fearlessness” dal nuovo album.. “Senza paura soffia assieme al vento e alzati per salutare il sole”.. un consiglio per un nuovo respiro che cancelli davvero l’accidia quotidiana! Poi il quartetto e ha lasciato Tori sola con il suo piano a compiere un miracolo: “Little earthquakes” dal suo primo album, cantato come se fossero gli anni novanta. È proprio vero che l’ispirazione artistica non sente il peso degli anni, se si sa coltivarla e impedire alla vita di sporcare l’anima che la può accogliere. Con “Sugar” tutti erano sbalorditi dalle acrobazie vocali di Tori e io stesso – dopo tanti suoi concerti – ho pensato fosse particolarmente straordinaria stasera, al di là dell’umano. Poi momento funny con “Mr zebra” e ”Girl disappearing” (pezzo che non mi ha mai trasmesso molto). Grande “Cloud on my tongue” che non mi aspettavo e mi ricorda un inverno di esami universitari di tanti anni fa. “Star whisperer” è uno dei capolavori del nuovo album “Perduto sussurro delle stelle dove sei andato?.. sussurrami il ritorno alla vita”. Solo ora ho saputo che la cover che poi ha suonato era “That's the way I always heard it should be” di Carly Simon: gran pezzo che non conoscevo. Poi b-sides che non si sentono mai come “Never seen blue” e “Frog on my toe”: io credo che ci siano pochi artisti al mondo in grado di spaziare su repertorio così ampio e mai scontato, come lei può. “Cruel” con il quartetto d’archi è stato artisticamente l’apice della serata: credo siano rimasti tutti a bocca aperta. Con “Baker baker”, molto amata dai fan storici, c’è stata quasi un’ovazione, e “Siren” non è stata da meno. Il momento più intimo ed emotivamente coinvolgente per me è stato quello con “Winter” che mi ricorda mia nonna in modo viscerale: vedendo cantare Tori con quel pathos, ho pianto lacrime calde per tutto il pezzo. Poi lei è uscita. È rientrato il quartetto che ha fatto un pezzo da solo (davvero ma davvero bravi!). E lei è tornata con “Carry”, pezzo di chiusura del nuovo album …”Amore stringi le mie mani e aiutami a capire che quelli che ci hanno lasciato non sono andati via ma vanno avanti come stelle che guardano giù..”.. E intanto tutto il pubblico era già sotto il palco! L’ennesima sorpresa da un passato remoto ma vivo e vitale con “Pretty good year”, pezzo straordinario. Quando ha attaccato “Purple people” non credevo alle mie orecchie: per me è come l’avesse suonata solo per me, troppo lungo spiegare perché. La chiusa poteva essere quella con la trasognante “Nautical twilight” ma Tori ha voluto chiudere con un tocco di vitalità e ritmo, una vera e propria festa di saluto: “Big wheel”. A mezzanotte siamo scappati (gli ultimi treni partivano!) mentre esplodevano gli scrosci degli applausi e Tori, con il vestito giallo dal gusto un po’ indù, ringraziava con un bell’inchino. Un ultimo appunto: trovare posti migliori in seconda fila per pura fortuna (o non è stata fortuna??) .. non ha prezzo! Grazie a Tori e agli amici che mi hanno fatto compagnia in questo magnifico rituale di inizio autunno.