sabato 28 febbraio 2009

Ogni nodo


Non sono che una zolla
della terra benedetta
E osservo la Via Lattea
attorcigliarsi nel cosmo

Ogni nodo sarà sciolto
dalle falangi del tempo
Non c’è alcun abbandono
nell’infinito squarciato

venerdì 27 febbraio 2009

Cristallo blu


Sì questo è un giorno in cui
Vorrei pensare
Vorrei pensare che
Non c’è di più

Sì sono tempi bui
Ma io posso guardare
Il mondo attraverso un
Cristallo blu

Riposati vita
Fra nuvole storte
Tu schiava o compagna di morte

Riposati finché
Potrai respirare
Di nuovo il veleno d’amare

I giorni son solo respiri… che giocano come bambini

Se fossi un suono io
Io potrei volare
E non camminare no
Così non so

Se credere in un Dio
È dubitare
In ogni preghiera un po’
Chiunque può

Riposati vita
Fra nuvole storte
Tu schiava o compagna di morte

Riposati finché
Potrai respirare
Di nuovo il veleno d’amare

I giorni son solo respiri… che giocano come bambini

Tra le mie mani ho
Tutta una vita
Rosa appassita che
Attende me

mercoledì 25 febbraio 2009

There's a ray of light upon your face now


Ti ho rivisto nella luce ovattata della domenica mattina. Tra il bianco quasi fastidioso di queste pareti. Tu, immersa nel tuo mondo di musica e arte ostentata. Ti ho rivisto dopo anni che sembrano secoli. Quanto siamo cambiati? Cosa rimane di noi oggi? Di quello che eravamo? Credo sia un passato talmente remoto da impedirci di calcolarlo. Mi guardi. Ti chiedi cosa ci sia in me di quel ragazzo confuso che dicevi di amare così tanto. Lo vedo che stai cercando qualcosa. Con l’interesse del primo incontro. Mi piacerebbe dirti che non c’è più niente. Che stai guardando solo un uomo deluso. E nemmeno nelle profondità dei miei occhi rimane l’ombra di quello che sono stato. Sono successe così tante cose. Così tanti sbagli. E terremoti. Eppure fingo di essere ciò che ti piace. E ostento serenità. Ti guardo. Tu invece sembri sempre la stessa. Non sei cambiata sai. Nemmeno un po’. Debole e forte come eri. Donna bambina come sei. Ti vedo muoverti con più disinvoltura. Ti vedo sorridermi senza tristezza e senza rimpianti. Forse il perdono è arrivato. Tardivo come la pioggia sul Sahara. Non vedo più il cupo sentore della diffidenza nei tuoi sguardi. E allora non sei più una nemica per me. E lo capisco quando un raggio di luce entra dell’enorme finestra e colpisce il tuo viso bianco. Quando ti siedi vicina a me. E le tue braccia nude sfiorano la mia camicia. E posso finalmente guardarti con una straordinaria e inaspettata semplicità. “You are not an enemy anymore, there's a ray of light upon your face now I can look into your eyes and I never thought it could be so simple”. Ci sono così tante cose che non riavremo mai più! Il vento che batteva sulle nostre facce nei pomeriggi estivi. Quell’illusoria certezza nel futuro che rendeva sereni i nostri sorrisi. L’amore che si crede eterno anche se cova in sé il cancro della giovinezza. Ma ora siamo qui. Ad ascoltare questa musica. E riusciamo perfino a ritrovare tra gli sguardi qualche briciola della nostra antica complicità. Non è straordinario come il tempo possa giocare con le nostre vite? “You can hear the music with no sounds You can heal my heart without me knowing I can cry in front of you 'cause you're not afraid to face my weakness”. Forse un po’ di dolore può essere lavato via da queste note. Come la pioggia di un mattino primaverile fa con le strade coperte di pollini e petali. E domani ci sveglieremo un po’ più leggeri. “When we'll wake up some morning rain will wash away our pain”. E mentre ti ascolto raccontarti sto già scrivendo queste parole. E vorrei dirti che non avrei mai pensato di poterle scrivere, un giorno. E vorrei dirti che la persona che hai trovato è molto fortunata. Come è tutto splendidamente banale! Ma la vita è così, tutto può essere sempre nuovo se cambia la prospettiva da cui lo si guarda. “It will be all new again there is something else just 'round the corner”. Anche se forse non ci rivedremo più, questo per noi è un nuovo inizio. “..'cause it never began for us it'll never end for us”.

Le parti in inglese sono tratte da “Rainbow” by Elisa

sabato 21 febbraio 2009

Vivo


Respiro luce accovacciata
Tra le ore sospese
Sono vivo di mille racconti
E giorni in attesa
Bambini in ginocchio sul tempo

giovedì 12 febbraio 2009

I feel good. Not so good


La tocco con le mani. Con entrambe le mani. Questa necessità di eclisse. Questa voglia di rannicchiarmi in un angolo della casa. Il più buio, il più nascosto. E sentire il caldo alito delle tenebre sul mio corpo infreddolito. Immergermi nell’odore polveroso del nulla. Che ogni volta ha un sapore nuovo. Che ogni volta sa sorprendere per l’infantile innocenza con cui ti si attacca addosso, nell’argenteo bagliore della sua essenza. È come un fiume che scorre silenzioso e sonnolento e in cui il tempo non ha più valore. “I sensed a new scent so innocent and bent. I sense a new scent that's innocent and spent. I feel good. Not so good. Very Sleepy Rivers”. E mi sento bagnato da questa oscura protezione. I campi autunnali dove nasce la mia anima ne sono imbevuti. E il mio corpo agogna l’utero silenzioso in cui nulla accade mentre tutto fuori si muove. Sono perfettamente a mio agio qui. Anche se ho smarrito completamente la strada. “Milk silver and sulkfish in warm clear liquid. I feel so wet. I feel kinda misguided”. Questo non luogo è la patria sonnolenta dei vampiri stanchi di ricercare una direzione, nella confusione totale dei punti cardinali. Qui la direzione non esiste. Non c’è più ambizione né ricerca. Qui la sconfitta è divenuta una dimensione. Nulla fa più male. Nulla trema e tutto è immobile. Perfino la parola non ha più necessità di essere emessa. Nell’aria telepatica. E io sorrido nella noncuranza del mondo. “..nothing quivers words tumble from me stop all that twitching I'm alright ? a twisted thing a laughing ? disregard..”. Perché mentre qui la stasi è sovrana all'esterno può accadere qualsiasi cosa. Lascio la luce esplodere violenta nel cielo e invadere ogni angolo del pianeta. Tranne questo. Dove io mi avvolgo sul mio corpo. Lascio le persone vivere le loro vite senza di me, come se fossi morto. Le osservo piangere e ridere senza vederle. Lascio che la consapevolezza fulgida stia fuori e allontano la mia mente da me. “..kick the brain writhing like a whore..”. La resa e la debolezza sono un bozzolo in cui proteggersi. Siamo umani. Siamo deboli. Siamo noi. (12:00) (end).

Le parti in inglese sono tratte da “Very Sleepy Rivers” by Mercury Rev

sabato 7 febbraio 2009

Falling seeds


First evening not cold
Caresses my bones
As you only could know
As you couldn’t, no more

There is something more
Than my tired soul
Time is melting snow
And it cannot stop

I remember all the falling seeds
I surrender to those sacred gifts
It is over what the love can teach
I am older than my past believes
So….
What is there into the night, to do?
I can kill the thousand time, the truth !

I renew my world
With ribbons of gold
I know it is a joke
To say I can hope

I buy a new coat
The wind now can blow
Your face and mine, both
Should smile to the north

I remember all the falling seeds
I surrender to those sacred gifts
It is over what the love can teach
I am older than my past believes
So….
What is there into the night, to do?
I can kill the thousand time, the truth !

As the bread bakes slow
Forgetful of all
The seeds in my soul
Make my life grow grow…

martedì 3 febbraio 2009

Day's dawning


Davanti alla finestra, nel chiaroscuro del primo mattino, sento il freddo penetrare tra le mie vertebre. E sento il profondo desiderio di fare a pezzi questo diabolico cielo post industriale. Che annuncia, nell’assoluta indifferenza, l’inizio di un’altra giornata insignificante. Vorrei ridurlo a brandelli, tagliarlo in sottili strisce e arrotolarle sotto il mio collo. Per lenire il dolore e la pesantezza dei miei pensieri compressi. Per asciugare il sangue che mi esce dagli occhi con le nuvole inquinate. Prima che mi piangano di nuovo addosso la loro infinita solitudine. “Our thoughts compressed, which makes us blessed and makes for stormy weather”. In fondo, cosa sono io nei confronti del cielo? Solamente pelle strisciante sulla terra. Un serpente assetato di vita che corre inconsapevole verso l’ennesima morte. E ora sono costretto ad inseguire l’alba e ad attendere il tramonto. “Day's dawning, skins crawling”. E così sarà fino a che non potrò divenire cielo anche io. Oltre l’apocalisse della mia anima. Ma non è ancora tempo. Perché anche questo cielo grigio di fumo rappreso è puro. Immensamente più di quanto io non possa essere. “Pure morning”.

Le parti in inglese sono tratte da “Pure Morning” by Placebo

Il dipinto è “Industrial Sky at Nightfall” by Tom Wanless