venerdì 31 gennaio 2020

Imbolc

Danzo scomposto
come foglia nel vento
che attende il luogo
dove decomporsi

Ma stanotte
sono il primo seme
che cerca l'alcova
dove creare
la nuova vita.

giovedì 30 gennaio 2020

Il punto sono io











Il punto sono io
forza di gravità antropomorfa
ragnatele di notti insonni
aridità di sere assetate
metafore dei giorni di parole
distillato d’oscurità ispirata
consolazione dei pomeriggi di sole
acquerello di mattini fragili
imbevuti di desiderio.

Il punto sono io
in mezzo ai milioni
di altri punti
tutti istanti unici
nel dipinto composito
dell’eternità di Dio.

mercoledì 22 gennaio 2020

Sinead O’Connor, Campus Industry, Parma, 18 gennaio 2020

Sinead O’Connor è ritornata sulle scene in grande forma. Sinead – alias Magda Davitt, alias Shuhada' Davitt - ha passato anni davvero difficili per motivi personali, momenti di forte depressione con tendenze autodistruttive, come spesso accade alle persone fragili. Poi, da poco più di un anno, si è convertita all'Islam – come sempre una scelta che va contro a tutti gli stereotipi del momento - e da lì è ricominciata la sua risalita. Non è la prima volta che Sinead riesce a superare periodi cupi grazie all’inizio di un nuovo percorso spirituale. Con il suo Hijab, a piedi nudi su tappeto, è comparsa tra gli applausi di fans che da anni aspettano di vederla e che sono preoccupati dalle esternazioni che ha fatto negli ultimi anni. È bastato un sorriso a rassicurarli, appena prima di iniziare il concerto con “Queen of Denmark”: voce potente e delicata allo stesso tempo, come solo lei sa fare. Poi “Take me to church” e "4th and Vine” dal penultimo album, splendidamente rock. Per il suo ritorno, Shuhada ha scelto una band giovane e decisamente affiatata: si sono scambiati sorrisi e cenni di approvazione per tutto il concerto! Splendida “The Wolf Is Getting Married”, uno dei suoi più bei pezzi recenti. Poi sono iniziate le sorprese, pezzi di un ventennio e più fa, che però sono ben vivi nel mio cuore. “Jealous” e "Til I Whisper U Something” del 2000, dall’album “Faith and courage” che in quel periodo ha significato tantissimo per me: era diventato davvero un punto di riferimento per la mia svolta post-adolescenziale in quel momento. Poi due pezzi a cappella degli anni novanta: “I Am Stretched on Your Grave” e “In This Heart” cantato a tre voci, che è stato secondo me il punto più alto del concerto. Ho notato che ha cantato per gran parte del tempo con gli occhi chiusi, concentrandosi sulla voce e i suoni, aprendo gli occhi solo tra un pezzo e l’altro. Io ho cantato ogni parola dei quattro successivi pezzi: “Black Boys on Mopeds” (pezzo dedicato alla politica della Tatcher ma quanto mai attuale), “Thank You for Hearing Me”, “The Last Day of Our Acquaintance” e “The Emperor’s New Clothes”. Sinead ha accontentato i fans cantando anche “Nothing Compares 2 U”, pezzo comunque bellissimo, anche se – a mio parere – abusato. Sinead ha chiuso con due pezzi dei primi anni duemila che ricordano atmosfere nostalgiche ma straordinariamente magiche: “Hold Back The Night” e “Back Where You Belong”. C’è stato anche lo spazio per un nuovo pezzo scritto in America durante il periodo più buio, quando Sinead vagava sola per il Kentucky, “Milestones”, che probabilmente farà parte del nuovo album che dovrebbe uscire a breve. Bentornata grandiosa Sinead! Benvenuta Shuhada!

venerdì 17 gennaio 2020

Speak to me, sea


LISTEN TO - ASCOLTA








Speak to me, sea
and let know how to be free
Into your waves here maybe
I will find my own beat
and there is nothing else
that I need to have

Speak to me, sea
without you I am just a breeze
and not a strong wind
as I need really to be
so I needn't to bolt
and I build a new world

Speak to me, sea
and give me back my purity
I am so greasy
so wash away the mess I feel
and I will trim my beard
a sign to you I belong

Speak to me, sea
mingle my voice with yours please
I'm a faint man it's clear
I want the strength I cannot reach
the daybreak of my life
seems always to arrive

Speak to me, sea
and let me feel prickling my feet
now that they are in
to your waters so chill
and I sire again some
new hope for myself

Speak to me, sea
I want to redden like a kid
take flaps of my skin
and build someone better than me
and I will have a chance
to become someone else


Deiva Marina (SP), 9th January 2020

mercoledì 15 gennaio 2020

In this Mediterranean wood

LISTEN TO - ASCOLTA









In this Mediterranean wood
We're trying to find a sort of prove
Are we mortal or just eternal?
Can we help deads to find God’s heart?

In this Mediterranean wood
We're entering in a ritual mood
You said near fire unusually
I was myself but not totally

And we said goodbye 
To all those nearby 
But no more with us 
In this corner of dust 

And we said goodbye 
With a fire so high 
But without sorrow 
And we are so grateful 

In this Mediterranean wood
Spirits can play peekaboo
I see I am so changed since when
Circle was opened only for three friends

And we said goodbye 
To all those nearby 
But no more with us 
In this corner of dust 

And we said goodbye 
With a fire so high 
But without sorrow 
And we are so grateful

Deiva Marina (SP), 8th January 2020

sabato 11 gennaio 2020

Il conto











Ho ormai perso il conto
degli errori apatici
che scandiscono la notte
delle sere infrante
contro un nulla ospitale
delle lacrime sciolte
sulle labbra stanche.

Ma appena innanzi al sonno
prima che la palpebre vincano
tra le braccia supplicanti
e le gambe intrecciate
sussurro inconfessabile
la preghiera più vera.