martedì 27 dicembre 2011

Bucce di mele


Dopo la festa ogni dio tace
e il mondo sembra una foto
in sfumature grigie e rosse.

Sui visi amari delle persone
i segni di chi non è più qui:
solchi scavati dalle assenze.

E i ricordi sono una strada
asfalto di zucchero sulla lingua.

Le parole solo bucce di mele
suicide sul pavimento freddo.

domenica 25 dicembre 2011

Hidden in the snow there is a gift
















Fire burns deep in the night
Of being alone I am surprised

Cause it is Christmas night
And nobody arrives
In the house

I search the Moon there in the sky
But I see clouds just crying snow

And even if the flames
Are now warming my face
I feel cold

Yes the time of Christmas is not brilliant as it seems
But it is magician in my dreams
I am an explorer lost inside a wood not green
Hidden in the snow there is a gift

Is there something that cannot be changed by the belief?
The powerful skill of human beings
Thinking of my strength a mountain now oh I can shift
So why I can’t be able to live?

Table is covered by light
Do you know what’s symbolize?

We forget from where we arrive
In these long long nights
We need a light

Yes the time of Christmas is not brilliant as it seems
But it is magician in my dreams
I am an explorer lost inside a wood not green
Hidden in the snow there is a gift

Is there something that cannot be changed by the belief?
The powerful skill of human beings
Thinking of my strength a mountain now oh I can shift
So why I can’t be able to live?

Buon Natale

giovedì 22 dicembre 2011

Does the winter come to love us?

















Welcome new winter
Red wax on the white one
Welcome new winter
In this warm house the last one

And I think to all the candles
Burnt on this windowsill
To celebrate the new light
Year after the year

Celebrating the miracle
That through the darkness makes light
So that the darkest point
Is also the spark of the light

I remember all the songs
Written here on this desk
In front of the cold fields
Under this sky of tears

Does the winter come to love us
With its brilliant silver nights
Or it will bring iced water
On our instinct to survive?

And my hope it is for tonight
To touch the upcoming light
To discover if I’m enough
To start alone this new life

Welcome new winter
With my blood I bless my new house
‘cause this is the season
Birds used to build the new nests

But the passage is not
Easy as I have thought
And the courage I hope
To find also in the frost

Does the winter come to love us
With its brilliant silver nights
Or it will bring iced water
On our instinct to survive?

And my hope it is for tonight
To touch the upcoming light
To discover if I’m enough
To start alone this new life

(Alban Arthan - Winter Solstice - 2011)

domenica 18 dicembre 2011

Another way ‘round the pain?


Questa mattina odora di vento. Quel vento caldo che sa di salsedine. Un vento che trasporta le anime verso la luce. Debellando gli strati di nuvole che ci coprono la vista di Dio. Quel Dio azzurro che ci scruta in ogni istante dall’alto. Mi chiedi come sia possibile che sotto questo cielo divino ci sia tanto dolore. Ti osservo e vorrei risponderti che non è possibile. Che siamo solo noi a non accettare gli eventi. Che il dolore non esiste. Ma non ci riesco. Posso solo riempirmi le pupille di azzurro e osservare le tue. Posso solo riempirmi le mani di vento e stringerti forte. “Is this part, is this part, of the process, of the process? Can I find another way ‘round, other way round, round the pain?”.

Le parti in inglese sono tratte da “Scars” di Natalie Imbruglia

martedì 13 dicembre 2011

Oíche an tsolais *












In un anno il vento
ha cambiato direzione
e si è fatto caldo
per asciugare lacrime
di terra affogate.

La notte che dicono sia
dell’anno la più lunga
porta scintille di luce
e acque sconfinate
coperte di stelle nuove .

Non ci sono coincidenze
di sorrisi ignare
soltanto la semplicità
grata figlia del sole
e dell’antico tormento.

* In gaelico irlandese “Notte della luce”

lunedì 12 dicembre 2011

Joy is fear, fear is joy
















December 2011 it’s not cold
Outside and I'm changing my life
The Christmas is not far what I’m going to ask
That I’ve not yet had in my past

A cup of coffee I’ve got in my hands
That are become the ones of a man

I watch the smoke caressing the old wall
Is this the change? Is this the place?
And I’ve to esc from my sacred nest
The joy is fear, the fear is joy

Is there a flame I can put in a locker
Before the embers die in the rain
I sell the past in honor of the future
The joy is fear, the fear is joy

The quarter past four alone in this room
I see clouds from the Tuscan sky
They’re teaching as always the change is the only
Rule of the whole universe

So take some courage from this cold sunset
There is a world you’ve not discovered yet

I watch the smoke caressing the old wall
Is this the change? Is this the place?
And I’ve to esc from my sacred nest
The joy is fear, the fear is joy

Is there a flame I can put in a locker
Before the embers die in the rain?
I sell the past in honor of the future
The joy is fear, the fear is joy

I play chess against the life, it’s a game
I used to be loser everyday

domenica 11 dicembre 2011

Lishbot *












La lenta eutanasia della vita:
accendo respiri rosso porpora
sulle punte tremanti della dita.

Foglie d’edera scoloriscono
al passaggio dei fari delle auto.

La luce sorge tra le zolle di terra
e circoncide il mio cuore stanco.

Dietro la casa un falò di foglie:
luna di marea saluta l’autunno.

* Arare in ebraico
Nell’immagine “Campo arato”, C.1830 - Caspar David Friedrich

venerdì 9 dicembre 2011

Suθi *
















Ho scoperto un tempio nero
alto di colonne tradite:
luce perduta nei secoli.

E nel mistero onirico
ne ho percorso i sentieri
tra i grigi ulivi fossili.

Un’etrusca reminescenza
traspare muta d’oscurità:
il triste sorriso di Veio.

Osservo strade congiungersi
e labirinti spalancarsi
punti cardinali unirsi.

Canali di acque aride
trasportano ombre mortali:
i figli degli dei caduti.

Al mio fianco l’Angelo rosso
parla di profezie compiute
e di palmi insanguinati.

Penso ai segreti della terra
ai culti sepolti dal tempo
e agli umani ignari.

Una porta richiama l’altra
nel viaggio interminabile
tra i guardiani e le spie.

Il mio respiro è la chiave
per aprire agli spiriti
lo spiraglio verso il cielo.

* “Tomba” nell’antica lingua etrusca.

giovedì 8 dicembre 2011

Full of woe
















Forse una delle ultime sere fra queste quattro mura foderate di libri polverosi e pagine scritte. Quanta vita è passata in questa manciata di metri quadrati, quanta della mia vita. Quante note e quante parole. Quanto dolore. E forse è il riemergere di questo dolore che stasera mi fa sentire così vicino a questo luogo. Come fosse un organo del mio corpo di cui non posso fare a meno. Ogni volta che precipito. Come stasera. Le solite frasi dette dalle solite persone. Le stesse che dovrebbero amarmi come nessun altro al mondo e che invece continuano a ferirmi in modo interminabile. E terribilmente inconsapevole. Accecate forse dalla superbia e dal disprezzo verso chi vorrebbero vedere uguale a se stesse. Ma che vedono così immensamente diverso. E così qui di nuovo cerco di affogare i pensieri mediocri che galleggiano sulla superficie della mia anima stanca. Sono ancora quel ragazzino adolescente immerso nel buio e nella musica? Non ho davvero imparato nulla in tutto questo tempo? Sono sempre allo stesso punto? Ci sono cose a cui non ci si abitua mai. Che non siamo in grado di imparare. Ci sono ferite che non guariscono mai. Possono soltanto essere riempite di sale dalle stesse mani di sempre. Il sonnifero scivola dolciastro nella gola. E pian piano mi toglie la consapevolezza del fallimento perenne dei miei giorni, della incapacità di cambiare davvero e di debellare i miei demoni. Vorrei fuggire lontano. In fondo è l’unica cosa che ho sempre desiderato. “I'll go to London there's a mate of mine I know she'll give me a place full of woe and further to go”.

Le parti in inglese sono tratte da “The Chalet line” by Belle and Sebastian

martedì 6 dicembre 2011

To study the Moon
















I’m starting to study the Moon
Her waning and watching in the blue
Even if I’m closed in my room
Her power is teaching some truth

And all I that I can ask
Is something to understand
About her

So I am the cliff I’m the tide
The stag jumping over the flood
The wind and the tear of the sun
The hawk and the flower just cut

And I’m the fiery God
With the spear to protect
Always her

But I feel I am a crumble
Versus her immensity
And it’s not enough a candle
To pray for her purity
She’s the mother of the life
In her womb I want to die

The salmon in the water swims
Approaching of the bards the hill
While the boar is hidden in the wood
And trying to discern the Moon

And I am looking too
The lamp of all the poor
You, Moon

But I feel I am a crumble
Versus her immensity
And it’s not enough a candle
To pray for her purity
She’s the mother of the life
In her womb I want to die