sabato 23 febbraio 2008

Dignified of


Wind
Is teaching a new lesson
There is no proper action
But going away
It’s
A breeze without direction
As me with my perfection
Thrown into the flames
It is the time right to love… without hope

Life is strange
Sometimes it breaks my heart
It’s the same
Even if when all seems so smart

And the beauty oh is
The real reason to live?

Tell me boy
What you were dignified of
Are you just a toy
In the hands of the gods?

And you can’t chose a thing
By your own completely?

Me
My face is almost torn
My arms so tired of
Giving embraces
With
This trembling in the bones
And whispers in the cold
I’ll lose my faith
It has a light I don’t know… the hollow sunset

Life is strange
Sometimes it breaks my heart
It’s the same
Even if when all seems so smart

And the beauty oh is
The real reason to live?

Tell me boy
What you were dignified of
Are you just a toy
In the hands of the gods?

And you can’t chose a thing
By your own completely?

venerdì 22 febbraio 2008

Oltre il capolinea


Come chi dice che non c’è più nulla
oltre il capolinea
e non stende le lenzuola sul fango
né schiaccia i sassi con i talloni

La mia voce gioca con questa notte
ne canta le melodie:
note affogate nel mare bianco
parto delle terre alla deriva

Striscia dentro l’enigma occultato
ma brucia impietoso:
cosa sarà dei secoli fuggiti
tra le pieghe delle notturne carte?

La luna sudicia filtra dal vetro
e cuce i ricordi
sulla mia retina atrofizzata
dalle parole gridate nel buio

martedì 19 febbraio 2008

O un uomo?


Scalpita e sussulta
la mia adolescenza
impiccata
in questa stanza:
sola e tradita
dai millenni

Ne scorgo solo l’ombra
nel silenzio tragico
e spaventa
ma non sorprende,
come cristallo
che s’infrange

E sono un bambino
che si brucia le dita
o un uomo
nudo d’amore?
Illogicità
della vita

domenica 17 febbraio 2008

Divine chords



When I look around me
I see times are changin’
News are giving hopes I couldn’t deem
May be just illusions
Are taking the new throne
May be this time there is something more
I don’t know

In the sky so cloudy
I read thousand destinies
We can’t pick what is the right for us
But something is trembling
Under feet and mountains
Do we have to wait for divine chords?
We don’t know

There was an ancient way
Oh I have lost
It’s not enough a prayer
The blood is strewn

I look at this old land
Faced on the north
A man can’t have a friend
‘cause he’s alone

No shame along this road!
No rain over this world!

My voice cannot stop
There’s too much to say
I am tired but my veins are full
Human beings are sleeping
Over beds of bad lies
But it’s late for me I’ve opened eyes
Oh I know

There was an ancient way
Oh I have lost
It’s not enough a prayer
The blood is strewn

I look at this old land
Faced on the north
A man can’t have a friend
‘cause he’s alone

No shame along this road!
No rain over this world!

giovedì 14 febbraio 2008

Please don't ask me why I....... cry




Noto che almeno il Martini, quello ti piace ancora. Non mi hai lasciato molto altro per potere dire che tu sei ancora tu. Ogni discorso, ogni sguardo.. perfino il tono della voce: appartengono a qualcuno che non conosco. In questo pub, rinnovato anch’esso, come a ribadire il fatto che tutto cambia, ti osservo ridere. E cerco di stare al gioco. Partecipo anche io a questo banchetto assurdo: a piene mani prendo le tue nuove e le divoro… fino a vomitare. Cerco il tuo sguardo ma anch’esso non mi dice nulla. Eppure tu eri me e io ero te. Ora sei altro, altro da me. La tua nuova vita è tutto un susseguirsi di prospettive e opportunità. Tu che dicevi di volere soltanto morire, ora ami la vita con una forza che non riconosco. Chi lo avrebbe mai detto? Mi racconti di te e delle nuove persone che hai attorno. Dei progetti che stanno andando in porto. Dei viaggi che stai per intraprendere. Del passato? Di quello non sai quasi più niente. Così come non sai più nulla di me. Io che sono rimasto in quel passato a cui entrambi appartenevamo. Negli ultimi mesi ho pensato non fosse possibile un cambiamento così estremo. Ora mi sono ricreduto. Tu hai rimosso ogni cosa. Una nuova forza ha lavato la tua anima e la tua mente da tutto ciò che poteva fare male. Parliamo e mi rendo conto tu non stai fingendo. Sei davvero morta. Come volevi. Chi ho di fronte non mi dice nulla di te. Vorrei chiederti se ti ricordi… delle notti al telefono in silenzio… degli inverni che non finivano mai.. dei pensieri dell’abisso.. del rumore dei tacchi sull’asfalto nero… dei lampioni che non si accendevano nonostante il buio incalzate… della tua vita nella polaroid sfuocata… dell’albero solitario nella neve… delle labbra di Joseph. Ma so che non sapresti nemmeno di cosa io stia parlando. Per un attimo sento un’enorme dose di rabbia salirmi dentro. Mi sento abbandonato. Mi sembra di avere buttato sei anni della mia vita. Anni di lotte per cercare di sollevarti dal tuo baratro. Per sostenere una ragazza che ora è diventata donna altrove, senza dirmelo. Provo quasi l’istinto di sbatterti contro al muro. Per vedere se puoi ancora provare dolore. Ma non ne sono capace. Non potrei mai. La rabbia mi esplode dentro. In silenzio come sempre. La affogo nei fiotti di questa birra amara. Nel clamore del locale. Nelle tue risate vere e nelle mie finte. Ti ho trovato per caso una notte all’inizio dei secoli. Hai combattuto per entrare nella mia anima. Infiniti episodi di vita ci hanno coinvolti: io ti ho guardato osservarmi, adorarmi, desiderarmi, tentare di distruggermi, e poi di nuovo accarezzarmi. Ti ho visto precipitare così in basso da dovermi sporgere io stesso sull’abisso per potere sfiorare le tue dita. Siamo affogati l'uno nelle lacrime dell’altra. Ma tu sei risorta e hai rinnegato tutto. Mi hai rinnegato assieme con il tuo dolore. Ora nel tuo mondo sono soltanto un uomo. Come ce ne sono tanti altri. Un uomo che forse ti ha aiutato a vivere quando non avevi alcun significato a cui aggrapparti. Ma che ora non aiuterai. Perché la tua vita ora non è più votata a lui. Parli della realtà in modo nuovo. Come se veramente fossi una parte integrante di questo mondo che una volta rifiutavi con tutta la forza di un’adolescenza incancrenita dentro. Non comprendo questo tuo nuovo volto: per chi ha conosciuto il tuo dolore come l’ho conosciuto io, ora non puoi che sembrare una statua di plastica. Non siamo più simili come eravamo. Due gocce d’acqua precipitate in due oceani diversi. Lontani. “Stumbled round, you I found. Adored your glory, you my story. Then you let me down, let down. You know we're the same”. Stare con te mi annienta. Riduce le mie difese già estremamente provate. Non posso che allontanarti il più in fretta possibile. Non sei una mia nemica ma io, ora, devo soltanto piangere. “You are not an enemy. You are not an enemy. Gentle as the sky. Please don't ask me why. I....... cry”.

Le parti in inglese sono tratte da “Nameless” by JJ72

mercoledì 13 febbraio 2008

Sul bordo del mondo



Incede senza indugiare
sulla tappezzeria corvina
questa luce irriverente
che avvolge il pomeriggio
per poi poterlo uccidere

Seguo ogni ombra suicida
gettarsi dal soffitto bianco
e smarrirsi nei labirinti
della mia mente inclinata
priva di sole da secoli

Io che pensavo di essere
seduto sul bordo del mondo
ho inteso in un istante
quanta arte ci può essere
nel fallimento della vita

lunedì 11 febbraio 2008

Forse è troppo freddo



Forse è troppo freddo
per potere cambiare:
attesa di notti e vetri appannati
per chi da sempre attende

Forse siamo ostili
come ladri di uova:
dai nostri nidi di realtà ossidati
guardiamo oltre la vita

Forse vetri infranti
stringiamo tra le mani:
abbraccio di sangue e ricordi violati
dal tempo radioattivo

Forse questo ricamo
che dolce ci ricopre
resterà monito nei giorni ammalati
d’inedia e d’abbandono

giovedì 7 febbraio 2008

At 17:17


Your message was arrived
At seventeen and seventeen
Your love is just a crime
and you are committing it

No matter you are trying
To cover me of roses
Now I have become blind
I can’t see their colours

I see your face just screaming in my tea
In this ritual of the seventeen
You are the reason of my grief

It’s happened today
This new source of blames
From the bleeding thoughts I have forgotten
In your place

No I cannot pray
Don’t care what you say
I wonder why you have lost now every
Drop of grace

I’m a little point in a shore I have never known
I’m a little boy so why I have to feel so grown?

You’re floating in my mind
As insects in summer
No I’m not going to cry
Thou you’re like an hammer

Find fashionable lies
I want you to discover
How much can teach the life
If you lose your lover

I see your face just screaming in my tea
In this ritual of the seventeen
You are the reason of my grief

It’s happened today
This new source of blames
From the bleeding thoughts I have forgotten
In your place

No I cannot pray
Don’t care what you say
I wonder why you have lost now every
Drop of grace

I’m a little point in a shore I have never known
I’m a little boy so why I have to feel so grown?

mercoledì 6 febbraio 2008

Post Nuclear Autumn


Contradictions never fail to show
New addictions of some insane thoughts
And I always have the time
To kill my ancient pride

As ambitions make the gold out dust
Recognition of the odds oh must
Create my own philosophy
To say a man oh I have been

In this post nuclear autumn
All I have been seems awful
So I contradict myself
I’m just a book on the shelf

‘cause I’ve always been author
Of my life, of emotions
My minds contradicts my heart
Showing it is just enough

In the tribe of the wanderings
I’m a bunch of broken dreams
My breast I have to climb
Pure oxygen to inspire

In this post nuclear autumn
All I have been seems awful
So I contradict myself
I’m just a book on the shelf

‘cause I’ve always been author
Of my life, of emotions
My minds contradicts my heart
Showing it is just enough

martedì 5 febbraio 2008

Yesterday the sky was you



Mi ricordo come non fosse passato più di un giorno. Quelle pareti grigie imbottite di gommapiuma piramidale. Soffocanti. Eppure profumate di vento. E i microfoni fischianti e mai ben bilanciati. E le facce degli altri, a volte annoiate, a volte stupite. A seguire l’imprevedibilità delle note. Mi sentivo un cacciatore di suggestioni. Navigavo in acque sconosciute ma ero così straordinariamente a casa. E nello specchio ad angolo mi osservavo, con gli occhi accesi, affogare nella musica. Al mio viso di allora ripenso ogni volta che il silenzio cupo del quotidiano mi strappa la vita dalle mani. Sono andato così lontano, ma mi sento ancora là. “No matter where you are I can still hear you when you drown. You've traveled very far just to see you I'll come around when I'm down”. Che valore infimo aveva il tempo in quelle giornate senza luce. Non ci importava del sole. Non sorgeva né tramontava per noi. Nel nostro mondo mancava tutto. C’era solamente la Musica. Attraverso la quale quei giorni tornano qui, immortali come gli dei. “All of those yesterdays coming around”. E fuori a volte ci aspettavano cieli immensi. Altre volte la pioggia cupa. Forse la notte, arrivata senza avvertirci. E io alcune sere, credevo di sentire anche l’odore dell’oceano. Un oceano che cantavo come fosse sempre stato mio, anche se non lo avevo mai visto. Nel mio sangue e nei miei sogni scorrevano le melodie, nate dalla voglia di scappare, di correre, di fuggire lontano. Ed ero così convinto che mi avrebbero portato lontano. Quelle armonie di acqua e di vento. Il mio cuore pompava soltanto note e quel cuore ritorna ancora, le poche volte in cui ho la fortuna di sognare. “No matter where you are I can still hear you when you dream”. Ogni cosa riportava alla musica. Ogni cosa era musica. Dalla colazione alla cena, dall’amore al disprezzo. Perché solo la musica poteva riscattarmi da una vita insipida e mediocre. Solo nella musica potevo riconoscermi e dotarmi di un senso. Solo la musica era realtà, il resto poteva al più essere uno stimolo per comporla. E a volte mi piace pensare che oggi sia ancora così. “Yesterday the sky was you and I still feel the same. Nothing left for me to do and I still feel the same”. Eppure niente è avvenuto. Secoli di vita sono trascorsi, partorendo eserciti di mostri disillusi. Ora che la musica è soltanto un appiglio a cui mi aggrappo per non affogare del tutto. Ora che la musica è soltanto un finto giardino creato da me stesso, per salvarmi dalla realtà di cemento. Ora che mi dicono che è giusto così, che non bisogna vivere di sogni. “Is it something someone said? Was it something someone said?”. Ora che conosco la mia pochezza fino all’ultima goccia di putredine. Ora che conosco la tua falsità, Musica, fino all’ultima nota strozzata. Oggi che ti ho abbandonato, Tu sei ancora tutto quello che ho. “I wish, I wish I could fly I wish, I wish I could lie. I will, I will try. I will, I will…Goodbye”.

Le parti in inglese sono tratte da “Drown” by Smashing Pumpkins

lunedì 4 febbraio 2008

Smashing Pumpkins, 3 febbraio, Bologna



Ok. Sono ancora abbastanza massacrato… ma mi sembra d’obbligo dare un po’ di impressioni a caldo. Credo sia stato un gran concerto. Di quelli con la C maiuscola, di quelli che si ricordano per sempre. Billy (perché gli Smashing Pumpkins ormai sono solo Billy, e ieri sera c’è stato un Billy Corgan’s show) si è presentato in perfetto orario sul palco.. vestito più o meno da samurai del futuro.. con maglietta spaziale e soprattutto gonna argentata lunga fino ai piedi…e due anfibi enormi. Abbigliamento discutibile ma certamente originale… e comunque molto Billy Corgan! Dietro di lui Jimmy Chamberlin, sicuramente meno appariscente, ma ben presente. Gli altri musicisti quasi inesistenti sul palco. Billy era a mio parere molto in forma. Vocalmente mi ha trasmesso molto. E con la chitarra è stato spettacolare.. Ho perso il conto di quante chitarre abbia cambiato durante il concerto, ma certamente con ognuna di esse ha fatto scintille.. dai pezzi acustici con la chitarra classica.. ai pezzi di puro metallo incandescente. La scaletta è stata ricca. Pezzi come “Tonight Tonight” o “Today” li aspettavo davvero. Ma certamente le performances di spicco di ieri sera sono state “Perfect” e soprattutto “1979” acustiche (Billy da solo con la chitarra).. con il pubblico adorante che cantava tutto… E poi “Bullet with butterfly wings” fatta con un impeto straordinario.. di quelli che fanno pensare che davvero il rock è nato come ribellione (ok, oggi non ha più senso dire ciò) e rifiuto… Quando nel ritornello lui ha urlato (assieme ad una platea in visibilio) “Despite all my rage I am still just a rat in a cage! And I still believe that I cannot be saved!” ho avuto davvero un momento catartico.. ho urlato e sono uscite tante cose che ho trattenuto in queste ultime settimane… Certo che in taluni momenti il pogo (ero circa in terza fila) è stato eccessivo… navigavo da una parte all’altra dal palco senza potere scegliere la direzione… Ho visto un tizio fare stage diving! E’ bello così ma … ho scoperto di non avere più il fisico per certe cose (sono vecchio!!). Ho adorato “Drown” (pezzo straordinario) e anche la versione molto particolare di “Ava adore”. Chiusura spettacolare con “Cherub rock”. Quasi trenta pezzi e due ore e mezzo di delirio. Mi è mancato molto “Disarm” perché è il mio pezzo prediletto degli Smashing (Billy! Potevi farmelo…). Peccato per l’acustica del Palamalaguti di Bologna che sapevo già (da precedenti concerti) essere tremenda. Ma del resto non si va a concerti di questo genere per sentire un bel suono pulito… Ultimo appunto sul lato ironico / chiacchierino di Billy. Se nella prima parte del concerto non ha detto quasi nulla tra un pezzo e l’altro, se non qualche “Thank you”, poi invece si è aperto e ha dichiarato (?!) un po’ di cose. Ad un certo punto ha detto che tornerà in Italia quando, grazie alle cellule staminali, avrà di nuovo i capelli (quindi presumo mai!)… Poi ha fatto una serie di battute sulla bassista (molto discinta effettivamente) chiedendole se era d’accordo con l’amore libero.. Poi è saltato fuori il Billy narcisista: “Ho 41 anni ma li porto proprio bene!”……. Infine ha fatto una sorta di invettiva contro i governi e i trends nel mondo, verso cui si proclama stanco e disilluso, dicendo che l’unica cosa che ha senso è l’amore, l’amore e niente altro… Banale? Forse un po’, ma Billy è sempre Billy e per me è stato e rimane un grande artista! Insomma: sono disfatto, ho dolore ovunque, ho la laringite, ho una mezza bronchite, non riesco a tenere gli occhi aperti… ma credo ne sia valsa la pena.

domenica 3 febbraio 2008

Gach’re là go maith


Poisoned by a life that’s not
Mine
With my eyes wide opened oh
Why
I still walk on?
I steal this song?

Calling rhymes as they’re almost
Divine
Words can’t say what is an Imbolc
Night
Now its’ just an afternoon
And the fog makes all confused

White fog of Imbolc
I have known
It’s not the wisdom
I have called
It’s just a time in which forgotten is the time
There are no past and no future ‘gainst to fight

So I ask the clock
To the gods
And put the seconds
And the thoughts
Into the flames of the bonfires to make them
Only a far remembering as a legend

The faults which so many could
Find
Lose every sense into this mind
That is eternal
That is eternal

White fog of Imbolc
I have known
It’s not the wisdom
I have called
It’s just a time in which forgotten is the time
There are no past and no future ‘gainst to fight

So I ask the clock
To the gods
And put the seconds
And the thoughts
Into the flames of the bonfires to make them
Only a far remembering as a legend