lunedì 31 agosto 2009

I never meant to do you harm


Il dolore è l’ipotesi errata della vita. È la rottura dell’equilibrio. Il labirinto del male. Il fallimento dell’io. Lo sento nascere all’ombra della scapola e penetrarmi nella spalla, espandendosi nelle caverne dei muscoli e nei tunnel delle ossa. Poi lo sento puntare deciso al collo, risalire vertebra dopo vertebra, conquistando senza esclusione ognuna di esse. La marea spigolosa corrode la nuca e trafigge il cranio. La sconfitta è totale. Il dolore vince ogni cosa e io posso solo rannicchiarmi nell’angolo di questa ragnatela. La sofferenza è il ragno che mi ha catturato. “Oh no, I see, a spider web is tangled up with me, and I lost my head.. the thought of all the stupid things I'd say”. Non ho armi con cui difendermi. Sono uno stupido e debole essere ingarbugliato nel mezzo della rete. Girarmi mi aggroviglia solo ancora di più, sempre di più nel dolore. Qualsiasi parola e qualsiasi movimento paiono solo sciocche menzogne, dinnanzi all’unica grande verità: il dolore. “Oh no, what's this? A spider web, and I'm caught in the middle. So I turn to run the thought of all the stupid things I've done”. Davanti al dolore non sono niente. Sono completamente nudo e le mie certezze sono ghiaia disordinata sparpagliata sul tempo che scorre. Di me rimane solo una misera pozzanghera di confusione e dubbi. “Oh no, I see, a spider web and it's me in the middle, so I twist and turn, here am I in my little bubble”. Eppure in fondo al dolore scorgo me stesso capovolto. Un piccolo specchio che riflette la mia anima spaventata da un corpo che richiede così tanta attenzione. Perché il dolore è totalizzante. Non lascia spazio per altro. E mi chiedo perché senza avere risposta. Come se fosse arrivato il conto da pagare per tutti i miei sbagli. Come se un dio avesse deciso di punirmi. Oppure di mettermi alla prova. Vorrei dimostrare a me stesso e al mondo di essere puro. Di non avere mai causato a nessuno il dolore che sto provando. Di non meritare tutto ciò. Ma non c’è nessuno che possa assolvermi. Il dolore muto non ha risposte e neppure domande. “And I never meant to cause you trouble, I never meant to do you wrong. And I, well if I ever caused you trouble, And oh no, I never meant to do you harm”. Se nel dolore c’è qualcosa di giusto sono pronto per scoprirlo. Se è solamente l’errore di un dio distratto, trasformerò questa sofferenza in una preghiera senza nome e senza meta. Nell’attesa di un nuovo equilibrio.

La parti in inglese sono tratte da “Trouble” by Coldplay

9 commenti:

Cielo ha detto...

Dani! Tornata, sì..
Conoscere le sfumature del dolore è importante. Fondamentale. Anche se non può diventare la ragione di una vita. La ragione della vita è vivere. E quella del vivere è morire. Compiersi. In qualunque modo.

Dopodiciò devo proprio dirti che questa canzone non mi piace. Ma è un mio "problema" :)
Un bacio grande grande grande. Che tu sei piccolo piccolo piccolo. ;)

Fly ha detto...

E' così totalizzante il dolore... Nel dolore si vede solo il dolore… tutto il resto non esiste più…
Tu dimmi che cosa si deve imparare dal dolore? Eppure senza dolore arriveremmo a distruggerci senza pietà… pare che sia il dolore a
preservarci… Il dolore ha sempre qualcosa da dirci… ma dobbiamo ascoltarlo, non sopprimerlo…
l dolore chiede sempre una risposta: la risposta è il cambiamento…

Ti abbraccio...
Fly

w ha detto...

provato l'ibuprofene? forse sì. non sono in vacanza, lavoro molto. e grazie a dio mi piace. how was london. I saw some of my british colleagues at a conference. was nice.
sun on u

riri ha detto...

Cos'è il dolore? A cosa serve? Caro Daniel è difficile poter rispondere a queste domande, mille volte me le sono fatte cercando di capire e no..non ho trovato una risposta.
Sai cosa mi viene in mente? Che c'è sempre chi ha un dolore più grande, ma non può consolare, sarebbe riduttivo..Poi c'è il giorno in cui pensi che non t'importa degli altri, che vuoi stare meglio, di chi sta meglio di te..e la vita continua, con i suoi morsi, le sue sferzate di gelo...ma quando tutto sembra troppo allora ti avvicini al dolore e lo culli, è tuo, di nessun altro. Poi ascolti gli altri, i loro affanni e condividi, ti prendi un pò di quel dolore e lo porti con te....
ti abbraccio

isottalamora ha detto...

Leggo e ho paura.
Forse siamo nati sotto una cattiva stella.Ma non credo che il dolore sia l'ipotesi errata della vita...credo sia semplicemente un guanto di sfida ,lanciato sadicamente dal fato...non possiamo che accettarlo,non ci resta che assuefarci.Alla fine,il dolore si diluisce in noi,come il ragno che,se disattento,diventa preda della sua stessa trappola.

Be strong.
Io voglio sperare...


ti abbraccio

zoe ha detto...

non c'è scampo e non c'è difesa. quando il dolore arriva e c'ingabbia, possiamo solo resistere, magari aggrappandoci a una ragione.
cioa Daniel,
e coraggio.

Anonimo ha detto...

Il dolore è la misura della vita e della morte
Perchè è paralizzante,perchè totale
ci invade e non chiede un senso,se va bene riusciamo a scoprire qualcosa di nuovo
E questo è l'aspetto vitale:ci aiuta a conoscere,ci rende più forti perchè ci mostra risorse segrete che non sapevamo di possedere quando il sole ci invitava a dimenticare:vivere è bere il sole,senza domande
I pensieri distruggono,e sono la musica,il sottofondo assillante della sofferenza
Inizia ad allontanarli
Immergiti nel tuo male e guarda lo specchio
saprà cosa dirti
Un altro domani cancellerà questo oggi

Una carezza

Elisa

p.s.: auguri,anche se in ritardo.Sei un leone,lo sapevo, ho un altro amico con la stessa patologica sensibilità,io sono un sagittario: che incendio!

Anonimo ha detto...

A volte il dolore fisico è meglio di quello sperituale...Per il primo si può ricorrere ai farmaci, alle operazioni, una soluzione si trova in qualche modo.... ma per il secondo non esistono ne cure e ne medicine, non si sa quanto duri e quanto possa lacerarti dentro....

Non so quale dolore ti attanagli ma....coraggio!

p.s. Amo questa canzone, è una tra le colonne sonore del mio mitico viaggio in Scozia...ricordo di averla ascoltata quando sono andata a fare un giro in auto verso il mare con la famiglia...^^

Elyse

Daniel ha detto...

Per Elyse
Grazie cara delle tue preziose parole.
Hai ragione, il dolore fisico, nei dovuti limiti, è più identificabile e risolvibile. Il problema è che spesso dolore fisico e dolore psichico sono compagni di merenda.....
"Troubles" è splendida..
un abbraccio
D