mercoledì 28 luglio 2010

Orfeo


Orfeo non conosci
il calare della luna?
Il gin-tonic che gronda
dalle tue labbra sottili
spaventate dalla morte
mi ubriaca di terrore:
non ho tempo per scegliere
né per dubitare ancora
nell’assurdità assassina
di questo cambiamento.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Paura della morte quando ci circonda come lontana amica...paura diventata soliditudine come catena che imprigionanno un senso di vita.Tante domande che escono al pensare .....é o sarà una amica?al finale rimane e rimarrà sempre il ricordo di una morte in vita con il qualle,se soffre o se vive,sia un manantiale,un fiume ,un mare o il incroccio di tutta una tormenta che balla con il vento o lo visualizo come una sfida che portarà sempre a un duelo interno di vita.Ma ,è la vita?no,lei sarà sempre la scusante per giustificare una falsa armonia e non rientrare in duelo con lo che se chiama concienza...senza duelo e bataglia e di conformita allo stabilito in un bel protocollo di vita.Ma solo un uomo lo sa al trovarse con se stesso davanti alla soliditudine di una notte che con il suo silenzio li parla e fa emergere la piu sotile sinfonia in mezzo alla nebbia grigia. Un grande uomo forte come la roccia,ma che ha saputo con dolore e saggieza piangere davante al suo specchio e con il suo reflesso ha ricordato lo fragile di una imperfezzione .Ma un uomo che pensa,riflette e fa della ombra di un soffrire una luce splendente che le permette volare ed uscire di quella gabbia conformista. Che per tanti sembrarebbe tennebre ma per lui sono perle che possono essere rivaltate in favore nostro come bell messagio che ci ricordarà per sempre...che di la oscurità se puoi sprimere sempre luce di speranza o di una speranza senza fortezza se puoi soffrire tutta una vita.Il mio sempre saluto sentito ROCCIA.Angelo.

riri ha detto...

Oltre c'è l'abisso
il niente
forse un ricordo spento
Oltre c'è il mare
senza più orizzonti..
Oltre ci sei tu
col tuo dolore
che va oltre
il tempo, lo spazio,
l'infinito.
Oltre, forse,
c'è la vita?

Ti abbraccio senza parole per i tuoi profondi e terribili versi, con un abbraccio ed un mio pensiero.

Daniel ha detto...

Per Angelo
è così bello rileggerti qui che quasi ieri quando ti ho letto, ho poi pensato di averlo sognato. Incredibile, no? Invece sei riapparso qui a tirare le fila dell'intreccio fra il dolore, la vita e la morte. E sai cosa mi fa davvero paura? Proprio la morte in vita. La morte, quella vera, è davvero un punto che non lascia spazio a nulla se non alla fine stessa. Il dolore lo conosco così da temerlo in modo reverenziale. E la vita? Forse è proprio la vita che conosco meno di tutto il resto.
Grazie sempre. Un saluto e un abbraccio da una notte fredda e piovosa. D.

Per Riri
Le tue parole sanno sempre rompere il silenzio del dolore con la speranza. Cosa c'è di più incantevole se non scorgere la vita al di là del dolore? Orfeo ha tentato di vedere l'amore oltre la morte. Ma ha fallito. grazie sempre.
un abbraccio

Fly ha detto...

Orfeo conosce il calare della luna quanto allo stesso modo sa che al sole dovrà restituire il sogno...
così ogni cambiamento avrà il suo tempo e non tempo...
Orfeo sa comunque scegliere quale immaginare regalare e quale rubare... allo stesso modo come noi dovremmo sapere quale aspetto scegliere e quale tralasciare per dare un senso agli accadimenti della nostra vita....
non so se mi sono spiegata... ma so che ti mi hai capita lo stesso...
un abbraccio
Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
Mia cara..
ti ho compreso bene. Ma a volte - come Orfeo avvolto nelle tenebre dell'oltretomba - non si riesce a vedere bene la direzione verso cui va la luce.. e si commette l'errore di Orfeo, voltandosi indietro. Scegliere non è facile.
Un forte abbraccio
D.