lunedì 25 giugno 2012

Where Jesus sings


Another morning I will meet you
May be in India where Jesus sings *
Without speaking I will call you
‘cause your name means exactly “wind”.

Another point on the blackboard
Of my life I’m going to write
I’m in a moment of no sense
And you are showing what I’m missing

And I see how many roses I have cut there in the sky
And I have left them drying without curing for a while

What will me save
From the big jaws
Of the time and
The barking cold
While the youth can’t help me no more
And God have not my hands again hold

And everyone
Has got something
In which believe
To make him free
But I have lost it by the way
Is there a God who can explain?

When I recall my strength and poetry
Many times I have no answer no
They say “The ones are satisfied
Of the life they’re drenched in the mist

And they’re used to lose their time in the unless chattering” **
I would like to be just different but it’s a difficult being

What will me save
From the big jaws
Of the time and
The barking cold
While the youth can’t help me no more
And God have not my hands again hold

And everyone
Has got something
In which believe
To make him free
But I have lost it by the way
Is there a God who can explain?

* Secondo una tradizione consolidata, di presunta origine tibetana, Gesù fu in India e in Tibet tra i 13 e i 30 anni, durante i quali i vangeli non ne parlano: in quei luoghi la sua tradizione spirituale ebraico-essena, si arricchì in prospettiva del ritorno in Palestina. Lo stesso Dalailama recentemente ha parlato di Gesù come di un’incarnazione del Buddha.
** Dall’ “Ṛgveda” X,82,7 : “Coloro che sono soddisfatti della vita vivono avvolti da foschia e dediti a vane chiacchiere”.

3 commenti:

Daniel ha detto...

Dove Gesù canta

Un’altra mattina ti incontrerò
Forse in India dove Gesù canta
Senza parlare io ti chiamerò
Perché il tuo nome significa proprio “vento”

Un altro punto sulla lavagna
Della mia vita sto per scrivere
Sono in un momento privo di senso
E tu mi stai mostrando quello che mi manca

E vedo quante rose ho tagliato là nel cielo
E che ho lasciato seccare senza prestare mai alcuna cura

Che cosa mi salverà
Dalle grandi fauci
Del tempo
E del freddo cha abbaia
Mentre la giovinezza non può più aiutarmi
E Dio non mi dà di nuovo una mano

E ognuno
Ha qualcosa
In cui credere
Che lo rende libero
Ma io l’ho perduta lungo la via
C’è un dio che mi possa spiegare?

Quando richiamo la mia forza e la mia poesia
Molte volte non ho nessuna risposta
Essi dicono che “coloro che sono soddisfatti
Della vita vivono avvolti da foschia

E sono soliti a perdere il loro tempo in vane chiacchiere”
Io vorrei essere diverso ma è così difficile esserlo

Che cosa mi salverà
Dalle grandi fauci
Del tempo
E del freddo cha abbaia
Mentre la giovinezza non può più aiutarmi
E Dio non mi dà di nuovo una mano

E ognuno
Ha qualcosa
In cui credere
Che lo rende libero
Ma io l’ho perduta lungo la via
C’è un dio che mi possa spiegare?

Fly ha detto...

E vedo quante rose ho tagliato là nel cielo
E che ho lasciato seccare senza prestare mai alcuna cura

fa tristezza questa immagine...
alcune rose anche quando sono secche emanano ancora profumo...
Quando si parla di morte dobbiamo sempre vederne anche una prossima rinascita..
che ognuno di noi possa incontrare il proprio "vento" che possa condurlo in un nuovo Regno anche a a costo di passare attraverso la rinuncia e la morte..
Con affetto

Daniel ha detto...

Per Fly
Cara, molte rose le abbiamo tagliate per abbellire la nostra vita.. e poi ci siamo accorti che non ne avevamo bisogno.. e che il vero abbellimento era solo il nostro essere più profondo.. grazie.. ti abbraccio ...