domenica 8 settembre 2013

I know it's not right but it's real

Mentre il sole volge pigramente a sud annunciando giornate sempre più brevi, io studio come sopravvivere all’autunno. Mi immergo in queste acque scaldate dall’utero della terra. Colorate dai miei occhi stanchi. E penso al vento del mare, al sangue che indica la direzione della vita, alla saggezza delle stagioni che sanno sempre quando è giusto arrivare. “I took the wind from the sea. I took the blood from an arrow. I took the wisdom of spring.” Penso a tutti i luoghi insoliti in cui ho cercato risposte senza trovarle. “Been looking for answers. In unsavoury places”. E soprattutto penso a chi si sta costruendo un futuro nuovo intorno a me. Ancora una volta mi pervade questa sensazione di immobilità. Mi sento come se non stessi facendo altro che osservare me stesso senza concludere nulla. Vivo continuamente guardando cosa sono stato. Analizzando ogni scelta e gli sviluppi che ha portato. Continuo a non capire che il futuro non nasce dall’autoanalisi ma, come dimostrano le vite che continuamente si incrociano con la mia, solamente dal coraggio di vivere. E in mezzo a tante parole, scritte e pronunciate, mi sento perso e solo. Vorrei che qualcuno, anche se mentendo, mi dicesse che mi comprende. Vorrei sentirmi dire, che anche se è tutto immensamente ingiusto, questa è la realtà. “Those of us who are lost and low. I know how you feel, I know it's not right but it's real”.

Le parti in inglese sono tratte da "Don't ask me why" di Laura Marling

3 commenti:

Sonia Ognibene ha detto...

Sì, mio caro, ti capisco ed è terribilmente doloroso... io ci sono passata. Sono stati anni durissimi, anni talmente dolorosi che mi è difficile tornarci col pensiero. E a che serve tornarci col pensiero, poi. Cosa ho fatto per sfuggire a tutto quel dolore, a quell'impotente immobilismo? HO AGITO. Sì, come ti dicono le persone intorno a te: basta avere il coraggio di vivere e di agire. E quando il dolore scende anche in momenti come questi che stiamo vivendo e mi assale l'impotenza del "io che posso fare?", io mi muovo e faccio. Qualunque cosa, ma faccio, mi muovo, parlo, urlo, vivo e amo. Il tempo è troppo breve per farmelo sfuggire ancora. Te lo dissi già una volta: Daniel,VIVI.

Fly ha detto...

Non mento e ti capisco... quindi non sei solo... eventualmente siamo 2 "soli"...
Credo che le risposte di ieri non sono le risposte di oggi... non è produttivo in questo senso analizzare il passato... le risposte vanno trovate ogni giorno...ognuno ha le sue modalità per rispondere... Non esiste la ricetta... ci hanno creati uno diverso dall'altro e senza istruzioni per l'uso... Qualcuno sembra si faccia gioco di noi mentre noi cerchiamo di farci gioco di Lui!
Non vedo l'ora che si possano scoprire le carte... perchè la menzogna è così diffusa che ogni mossa sembra falsa e vera nello stesso tempo...
ti abbraccio...

Daniel ha detto...

Per Sonia
Grazie cara, è bello raccogliere condivisione a piene mani. Sono certo che la risposta sia l'azione e non l'analisi ma ci vuole tanta volontà per rompere un equilibrio pur doloroso, per andare verso il nulla. Prima o poi il dolore sarà più forte della paura. ti abbraccio
d

Per Fly
Hai detto cose molto vere... siamo diversi e difficilissimo è trovare una ricetta comune.. E poi hai perfettamente ragione: anche io ho l'impressione che ogni cosa sembri sia vera che falsa.. rendendo così le scelte ancora più difficili..
grazie per la comprensione e la vicinanza... un abbraccio
d