mercoledì 14 giugno 2017

Stefano Benni, Formigine, 12 giugno

Bella serata nel parco di Villa Gandini con Stefano Benni, il quale più che presentare il suo nuovo libro “Prendiluna”, ha passato la serata a dialogare con il pubblico, parlando di sé e della sua vita di scrittore. Citando una ragazza tedesca che ha fatto la tesi sulla sua letteratura, Benni ha ricordato un a sorta di errore da lei commesso, in quanto non madrelingua: ha usato l'espressione “essere momentaneamente vivi” come fosse abituale nella lingua italiana. In realtà Benni ha recuperato questa espressione in quanto in effetti dice la realtà: siamo tutti soltanto momentaneamente vivi e quindi dobbiamo approfittare del nostro momento di vita. È stato chiesto a Benni quali dei suoi libri ami di più e tra tutti ha citato “Blues in sedici”, libro poco conosciuto ma che lui ha sentito profondamente. Ha parlato della sua modalità di scrittura dicendo che non è affatto immediata e che porta a più e più riletture, fin quasi all’ossessione. Ha anche affrontato il tema della connessione tra stati d'animo e scrittura, osservando come il tempo della vita reale e il tempo della scrittura siano spesso a sfalsati e contrapposti e ciò porta a scrivere cose allegre quando si è tristi e viceversa. Mi è piaciuto molto il suo distinguere fra scrivere e pubblicare, che sono in effetti due cose diverse, in quanto la scrittura personale ha una sua grande dignità anche quando e se non si pubblica nulla: ne consegue che pubblicare non significa essere scrittori e si può essere scrittori senza pubblicare. Si è parlato anche di ispirazione e Benni ha sostenuto che la sua ispirazione per inventare i personaggi dei suoi racconti viene dall'ascolto delle persone che incontra tutti i giorni e dalle facce che vede: si è infatti definito “un mangiatore di facce”. Mi è piaciuta molto la domanda che dal pubblico riguardo i gatti che spesso sono presenti nei racconti di Benni: soprattutto in “Prendiluna” i gatti sono protagonisti in quanto legati per definizione alle streghe - Prendiluna è una strega - e dotati di forte ambiguità, in quanto possono essere sia angelici che diabolici. Una domanda è arrivata sul personaggio di Achille che si è scoperto essere stato ispirato da un ragazzo disabile il quale era immobile e poteva muovere solamente gli occhi. Infine la domanda di rito su come è essere uno scrittore. Benni ha risposto dicendo che il mestiere dello scrittore è bellissimo, in quanto consente una grande libertà, ma allo stesso tempo porta con sé anche una grandissima responsabilità: non si possono sprecare le parole e occorre scrivere ogni libro come se potenzialmente fosse davvero l'ultimo.

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