Ho scoperto quasi per caso che adesso vivi in Francia. Beh, non proprio per caso. Ammetto che ogni tanto mi piace cercare sul web tracce delle persone a cui ho voluto bene e che ora non sono più nella mia vita. Ma cerco di non dedicare a questa indagine un impegno serio, per non finire giù giù nel profondo pozzo della nostalgia o, a volte, anche peggio, nel fosso dell'autocommiserazione, colmo di acque nere e stagnanti. Da quanto ho capito, ti sei trasferita da parecchio tempo, non si tratta di una novità. E ho visto che insegni in una scuola, anche lì, in un paese della Provenza, da madrelingua italiana. Ti ci vedo proprio! E mi è parso di capire che hai un compagno, insegnante anche lui. Una vita nuova, in una città lontana, a più di cinquecento chilometri da qui. E scrivi ancora. Mi piace immaginare la tua nuova quotidianità, tra le colline a due passi dal mare, con quegli odori e quei colori che di certo ti stanno ispirando nuove cose da scrivere. Poesia. Prosa. Vita! Riesco quasi a vederti se chiudo gli occhi. E poi penso a me che non mi sono mai mosso, che non ho mai avuto il coraggio di fare niente e che sto invecchiando velocemente senza avere idea di cosa sia davvero vivere. Anche se cerco di farmi sempre meno domande in proposito, mi chiedo spesso come mai a volte ricada in questa terribile tortura, quella del confronto fra la mia misera vita e quelle degli altri. Inevitabilmente il confronto non regge mai. La mia vita è sempre più squallida e sempre meno vera, meno poetica, meno “vita!” rispetto alle loro esistenze. Specialmente quando la confronto con quella di persone che sono riuscite a scappare lontano da quotidianità opprimenti, da rapporti scadenti e da luoghi cupi, affrontando la paura del cambiamento e provando - perlomeno provando! - a trovare di meglio. Quelle persone sono per me già vincitrici della scommessa della vita. Tu da oggi per me rientri in questo gruppo di persone straordinarie che ce l’hanno fatta. C’è stato un tempo in cui pensavo che io e te fossimo davvero simili. Negli intenti, nelle paure. Tra noi due, allora, sembravo io il più coraggioso. Tu sembravi spaventata e sopraffatta dalla vita, terrorizzata anche dal più piccolo cambiamento nella quotidianità. E invece no, mi hai sorpreso. Tanto quanto io ho deluso me stesso: quel ragazzo che sognava un futuro grande e una vita da vivere fino in fondo.. mentre ora attende solo di scomparire in mezzo a tutto il resto. Quando il vento in un prossimo futuro mi porterà il profumo di tutti i miei anni morti, mi ricorderò anche di te che sei fuggita dal mio nulla e hai ascoltato il destino bussare alla tua porta. “Tout disparaîtra mais, le vent nous portera, ce parfum de nos années mortes, ce qui peut frapper à ta porte, infinité de destins…”.
Le parti in francese sono tratte da “Le vent nous portera” dei Noir Desir