mercoledì 7 novembre 2007

I am all the days that you choose to ignore



Oggi vorrei parlare di te. Dopo un anno in cui mi osservi, dall’alto della tua coscienza di vetro, brillante ma cupa, palese ma irraggiungibile, vorrei darti un nome. Dopo un anno in cui ti osservo, in attesa di una tua approvazione, che desidero e temo allo stesso tempo, vorrei capire chi sei davvero per me. Da quando hai sfiorato la mia anima in quella umida serata di novembre, hai cambiato il mio modo di pensare. Mi hai avvicinato al tuo cuore e poi mi hai allontanato, ignorando il mio dolore per infinite frazioni temporali. “I am all the days that you choose to ignore”. Io mi sono reinventato, ho lottato contro la mia pochezza, imparando a recitare sui nuovi palchi che tu mi hai fatto conoscere. “I'm the next act waiting in the wings”. Poi sono fuggito dalle tue mani indecise, ho corso a perdifiato, ma mi hai sempre raggiunto, e di nuovo intrappolato. Con la forza della carne e della mente. “I'm an animal trapped in your hot car”. Ho pensato tu fossi la luce per uscire dal buio, ma come una falena accanto a un falò, mi sono bruciato le ali, avvicinandomi a te. “I am a moth who just wants to share your light. I'm just an insect trying to get out of the night”. Dopo un anno durato un secolo, ancora affogo nel verde delle tue iridi. E sono costretto ad ammettere che tu sei tutto ciò di cui ho bisogno. “You are all I need You are all I need. I'm in the middle of your picture lying in the reeds”. Il tempo non ha risolto la sciarada fra di noi. Ancora tu appari e scompari senza nessun preavviso. Io seguo i tuoi umori e, senza alcun senso, leggo il mio futuro sulle espressioni del tuo viso. Ci sei tu. E nessun altro. “I only stick with you because there are no others”. Infinite ragioni e infiniti errori fra di noi. E la vita che si consuma nel susseguirsi dei giorni. “It's all wrong. It's all right. It's all wrong”.
Le parti in inglese sono tratte da "All I need" by The Radioheads

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono tornata, in un modo un po' strampalato, ma sono tornata. Due post due, un vero record:-)
"Ci sei tu. E nessun altro"...Fenice

Anonimo ha detto...

Ciao Dan, sei sempre così dolcemente malinconico. Nemmeno io riesco a vivere alla giornata, troppe cose, troppe pressioni e questa tristezza che non mi lascia mai.

Anonimo ha detto...

Ed eccolo il piccolo grande passo che molti di noi non riescono a fare: riconoscere ciò che vogliamo, individuare la meta. Anche se impossibile o pericolosa da raggiungere il solo fatto di riconoscerla ci permette di capire dove indirizzare le forze e per cosa lottare...

quetar ha detto...

inseguire , beh daniel, meglio che il contrario, puoi decidere di fermarti e ripartire sai?
non è cosi scontato.
un caro saluto

Anonimo ha detto...

E' questa la vita, sai, Dani? Un infinito susseguirsi di giorni, di momenti, di alti e bassi, di nero e bianco, ma anche grigio, e poi all'improvviso il rosso, e poi di nuovo il nero.. ed ancora ed ancora ed ancora... E' questa la vita ed è nella sua infinita alternanza, nella sua imprevedibilità il fulcro della sua magia.
Circa quel che ho letto, concordo con quetar.. Tu hai la possibilità di scegliere di fermarti.. per poi ripartire, magari - e te lo auguro - verso altre e migliori mete..... Una di queste è il limoncello di mammina mia. Io te e Dani, il dondolo, il limoncello, il divano rosso, il tanto da dire, la musica, il confronto.. la vita..

Anonimo ha detto...

ed in fondo che cosa è la vita se non un susseguirsi di giorni che si consumano l'uno dietro l'altro?
avere bisogno di qualcuno, vivere una persona come una necessità può essere pericoloso e prodondamente faticoso... ci si fa male facilmente...
p.s. i tuoi scritti sono sempre pieni di malinconia Daniel, ma così lucidi e belli... un abbraccio dolcissimo ragazzo ;) Sabi

Anonimo ha detto...

mmmmmmm.. quella frase.. ho rischiato di perdere tutto per non subirla..
Adatta. Adattissima. Quanto mai reale. Vera. Mi trovi il cd, Dani??

Adesso ti spiazzo.. e mai.esistita leggerà e già me la immagino che annuisce...
La domanda è a bruciapelo, Dani, ma ritieniti libero di rispondere come meglio credi, o anche di non rispondere (perchè qualsiasi risposta o non risposta tu sceglierai, il mio rispetto per te rimarrà immutato):
Avresti voglia di uscire fuori da questa scatola semi-metallica e venire a cena, magari una sera a Roma, magari tra un mese, magari tra le luci scintillanti della capitale, magari brindando a me, a te, ad agata, a mai.esistita (se ci riusciamo!), a quetar (magariiii), ad un piccolo gruppo di gente che ha voglia e piacere di guardarsi negli occhi?
.....
E mentre tu rifletti.. io ti bacio

Anonimo ha detto...

ma guarda questa istigatrice... mi ci sta facendo davvero pensare sai.. roma prima di natale, l'atmosfera della città, l'atmosfera delle persone... di voi, di noi... mhm ci sto seriamente riflettendo, pensaci pure tu Daniel ;)

Anonimo ha detto...

La scrittura che s’intreccia con la musica, e la musica fa eco alla scrittura. Un modo semplicemente bello e originale di scrivere!!! Complimenti e continua così!

Bacioni,

Elyse