sabato 28 novembre 2009

No one cares if you live or die


Se morissi ora tutto acquisterebbe un senso. Tra queste coperte calde e consolanti. Davanti alla luce decadente di questo autunno antibiotico. Finalmente finirebbe questa attesa inutile, fatta di aspettative suicide e lacrime secche sul viso. E tutte le mie parole, con le quali ho riempito il vuoto degli anni, troverebbero una coerenza. L’epilogo regalerebbe loro un nuovo valore agli occhi del mondo. E io sarei libero dai miei demoni ingordi e dal loro continuo sussurrarmi nelle orecchie la mia inutilità. Non sarebbe una fine mediocre la mia. E nemmeno gloriosa. Sarebbe il ragionevole termine di un dolore che sta assumendo toni troppo cupi. Se morissi ora non sarei morto invano. E nemmeno ingiustamente. Il semplice e agognato riposo che allieta il soldato alla fine di una guerra. Non ci sarebbe motivo per piangere. Sarebbe come tornare a casa dopo un viaggio faticoso. Sarebbe la mia poesia più bella. La vera eternità. “I can’t take the pressure, no one cares if you live or die, they just want me gone, they want me gone. And I'm coming home I'm coming home to make it all right so dry your eyes”.

Le parti in inglese sono tratte da “Harrowdown Hill” by Thom Yorke

6 commenti:

riri ha detto...

Caro Daniel, quando scrivi, alcune volte, mi fai paura..e ci rispecchiamo spesso nella fragilità che è solo nostra, ci appartiene, poi si diventa consapevoli che è anche di tante troppe persone..La fragilità non è qualcosa di cui vergognarsi o che fa paura, io sono terribilemnte fragile..eppure ci sono momenti in cui viene fuori una gran forza..ed è per questo che vado avanti, mi specchio a volte nell'indifferenza, ma sembro anch'io indifferente..Daniel, noi uomini e donne siamo esseri che pensano ed il pensiero è mutevole, a volte è ricco di tristezza a volte è un pensiero che si rivolge al vicino..ma è sempre con noi che dobbiamo fare i conti..e la vita è un trionfo o una sconfitta, sta a noi volerlo, ebbene te lo ripeto tu sei un artista, perchè è così, l'arte è la tua parola, la tua essenza, il tuo essere, la ricchezza che esprimi ed io attendo, come tanti altri, un tuo nuovo scritto, perchè mi ci immergo e mi ci ritrovo e non sono sola.
Ti abbraccio

Fly ha detto...

Caro ti abbraccio forte… quanta umanità in questo post… sono molti i momenti di sconforto in questo faticoso cammino… eppure riprendiamo la strada… ogni volta…con rinnovato vigore:
“L’equinozio del cosmo è l’essere umano, in esso si intersecano i confini di tutto” (da Leone Rosso) solo nell’uomo il bene è male ed il male è bene…” la morte è la vita e la vita è la morte…
Ti abbraccio sempre…
Fly

Daniel ha detto...

Per Riri
Hai una grande capacità consolatoria nei miei confronti. Ma non sei affatto banale o scontata. Dici ciò che pensi in modo chiaro. E forse è proprio questa tua chiarezza che mi consola. Mi fa pensare che la complessità che mi affoga, in fondo può essere gestita.
Grazie sempre, ti abbraccio

Per Fly
Mia cara, l'umanità non salva in questo mondo così poco umano. So che devo volgere il mio sguardo altrove, al di là della nostra finitezza, ma non mi basta in certi momenti.
Grazie .. un bacio.. e un abbraccio

Fly ha detto...

Ti capisco,a chi lo dici? Siamo umani e divini in egual misura, non ci basta l’umanità e la divinità è troppo per comprenderla, siamo in mezzo e abbiamo bisogno di consolazioni umane… quelle che si toccano con mano… immediate per intenderci! E subito dopo non ci bastano… ne vogliamo altre… o diverse… o non lo sappiamo neanche noi… sembra da dire se solo fosse che… ma è quasi un inganno… dobbiamo solo accorgerci di quello che abbiamo.. ci è dato in abbondanza… ma io spesso cerco altrove… e non vedo soddisfazione nel mio sublime limite!!!
Bacio,
Fly

Anonimo ha detto...

Caro Daniele,
pensi così tanto alla morte? Fino a sentirla profondamente...Sei giovanissimo, anche se ripeti sempre che sei vecchio (gli anni passano anche per me). E' una bella riflessione, un pò decadente ma spero che non si concretizzi mai!!

un abbraccio forte

Elyse

Daniel ha detto...

Per Fly
Cara, il nostro sublime limite ci eleva al cielo e ci seppelisce sotto terra nello stesso momento. E abbiamo bisogno di toccarla quella terra umida e sporcarci con la sua consistenza calda e consolante.. e poi abbiamo bisogno di elevarci lontano da essa nel cielo puro come spiriti.. Siamo tutto questo.. il difficile è trovare il bilanciamento... il compito o lo scherzo che Dio ci ha riservato...
ti abbraccio

Per Elyse
Cara, grazie per essere passata a commentare un momento così cupo. In certi momenti la morte pare una cosolazione.. ma la consapevolezza mi dice che non sarà la soluzione.. siamo qui per risolvere i nodi che ci portano al dolore... La tua sensibilità pura spero non porti mai troppo dolore nella tua vita.
Ti abbraccio
Daniel