giovedì 9 dicembre 2010

Lenzuola viola


Tra le tue lenzuola viola
fradice di gioia nuova
ho visto i denti aguzzi
di uno sciacallo sazio
accanto ai grandi occhi
grondanti d’acerbo miele

Vorrei sentire quei denti
strapparmi l’aride labbra
e leccare la dolcezza
con l’anoressica lingua
del mio cuore riciclato

L’antidoto silenzioso
del tempo disincarnato
rende i raggi del sole
cumuli di calcinacci

Nell'umiliazione buia
tra i sussurri notturni
la mia rivincita bianca

8 settembre 2010

2 commenti:

fly ha detto...

Ho sempre avuto la presunzione di leggere le tue poesie come se fossero trasparenti... non so perchè ogni tanto invece.. e molto forte in questi ultimi giorni... ho la sensazione opposta quella di averti letto al contrario.. o non averti mai conosciuto veramente...
di non capire dove sei... e neppure
quello che tu veramente vuoi dire o non dire... forse le mie letture sono solo proiezioni di mie antiche immagini... ma tu e la tua anima siete ancora lontani dall'essere raggiunti...
Non è una resa, ne una provocazione,ne un giudizio avverso... per me è uno stimolo ad
andare oltre...

In questa poesia leggo una feroce idiosincrasia verso un rapporto perverso... ma nello stesso tempo desiderato allo spasimo...

un abbraccio
Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
la tua onestà intellettuale ed emotiva è straordinaria e la amo con tutto me stesso.
Io sono molto complesso e turbato... tutto tranne che per trasparente.. semplicemente tu sai leggere bene..
Ci sono tante cose che riafforano nella mente e creano mostri che non appartengono del tutto al presente: questa poesia è uno di quei casi.
Grazie... ti abbraccio...