martedì 22 febbraio 2011

What am I doing here now?


Alone in Covent Garden
I take a walk without direction
It’s difficult to know where to go

The sky is dripping fire
From the neon and the lights of the streets
I’m slowing down and I’m becoming cold

Nobody’s going to arrive
No dancing shoes and no red dress here
Someone at the corner cries
Wounding his self into the evening air

What am I doing here now?

Then I become part of the crowd
I am a point ready to be sacrificed
The clouds are brewing at my back
Over the city it is going to rain

What am I doing here now?

My ache is getting higher
‘cause I have reluctantly thoughts
And I don’t even know where to go

The suburbs of the city
Seem to have chosen to meet all here
And I am part of them, this is sure

Nobody’s going to arrive
No dancing shoes and no red dress here
Someone at the corner cries
Wounding his self into the evening air

What am I doing here now?

Then I become part of the crowd
I am a point ready to be sacrificed
The clouds are brewing at my back
Over the city it is going to rain

What am I doing here now?


Alone in Covent Garden
I feel as I was a broken radio
So I let this song being born

Covent Garden, London, 9th January 2011

7 commenti:

Daniel ha detto...

Che cosa sto facendo ora qui?

Da solo a Covent Garden
Faccio una passeggiata senza alcuna direzione
È difficile sapere dove andare

Il cielo gocciola fuoco
Dai neon e dalle luci delle strade
Io sto precipitando e mi sta venendo freddo

Nessuno sta per arrivare
Non ci sono scarpe da ballo e vestiti rossi qui
Qualcuno all’angolo piange
Ferendosi nell’aria della sera

Cosa sto facendo qui ora?

Poi divento parte della folla
Sono un punto pronto per esser sacrificato
Le nuvole si stanno preparando dietro di me
Fra poco pioverà sopra alla città

Cosa sto facendo qui ora?

Il mio dolore sta crescendo
Perché ho pensieri riluttanti
E non so dove sto andando

Le periferie della città
Sembrano avere scelto di incontrarsi tutte qui
E io sono parte di esse, senza alcun dubbio

Nessuno sta per arrivare
Non ci sono scarpe da ballo e vestiti rossi qui
Qualcuno all’angolo piange
Ferendosi nell’aria della sera

Cosa sto facendo qui ora?

Poi divento parte della folla
Sono un punto pronto per esser sacrificato
Le nuvole si stanno preparando dietro di me
Fra poco pioverà sopra alla città

Cosa sto facendo qui ora?

Sonia Ognibene ha detto...

Credo che tutti abbiano uno scopo nella vita. Devi scoprire quale sia il tuo... ma ho come la sensazione che il tuo sia ALTO, SPECIALE.
Ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

Quanto è diverso guardare il cielo e il panorama di una città
Questo è il nostro mondo: nudo, affollato di solitudini,in attesa della pioggia
Ma siamo sempre noi
quelli che possono cambiare occhi
dirigere lo sguardo
abbandonare se stessi
le vecchie spoglie di "animale malato" (Nietzsche)
e provare a cantare
anche per le strade di una vecchia città

Elisa

Fly ha detto...

Come condivido le sagge parole di Elisa... siamo sempre noi... che possiamo sentirci soli e ai margini anche se in realtà siamo cricondati da un'intera città e di più... siamo sempre noi che possiamo camniare occhi e spogliarci degli antichi schemi mentali che cin intrappolano in labirinti di solitudini e di dubbi, sventure e malanni...
In realtà basta saper guardare con
occhi diversi... per vedere scarpe da ballo e vestiti rossi... che aspettano solo te...

abbracci...

Fly

p.s:Non so perchè ti sent
o strano in sti giorni...

Daniel ha detto...

Per Sonia
Grazie mille cara per le splendide cose che mi hai scritto. Non so davvero quale sia il mio scopo nella vita, se ne ho uno, ma so di non averlo ancora trovato completamente. Un abbraccio

Per Elisa
Grazie amica mia per farmi sempre riflettere sulla mie stesse parole. Sai, credo che la forza più grande di una persona stia proprio nel sapere abbandonare parti di sè per dare spazio a nuove prospettive di aprirsi. Ma è difficilissimo.. siamo molto attaccati a ciò che siamo stati.. e al nostro modo di vedere il mondo.. anche quando ci fa soffrire. Un bacio

Per Fly
Cara, sì è così, il potere che abbiamo sulla nostra vita è straordinario. Credo che nulla possa essere più incisivo per cambiare le cose. Eppure spesso lasciamo che siano gli eventi esterni a darci la direzione. Bacio
PS. pensa che mi sento strano pure io in questo periodo!

riri ha detto...

..sai Daniel a volte mi assalgono gli stessi dubbi, pur avendo "forse" meno tempo di un giovane ...mi assale come un momento d'angoscia, di non appartenenza..ma sto poco tempo con i miei pensieri, se vado in giro trovo mille persone che hanno voglia di parlare ed è un bene, per me:-) Un abbraccio forte.

Daniel ha detto...

Per Riri
Mia cara, sai credo sinceramente che pensare troppo faccia male. Porsi troppe domande affatica la mente e non migliora la chiarezza interiore. Vorrei una vita più istintuale e leggera.. come il vento di inizio estate.. Grazie per la tua dolcezza. Un abbraccio
D