lunedì 29 settembre 2014

Ani ayef *











È solo la stanchezza
del primo autunno.

Se le foglie supplicano
una carezza del sole
prima di perdersi
sui sentieri dei santi.

Se il cielo si appoggia
ai lampioni fragili
della periferia
in attesa di piangere.

Io spalanco le finestre
per invitare il vento
a commuovermi
ancora una volta.

* “sono stanco” in ebraico

4 commenti:

fly ha detto...

Questa poesia è davvero incantevole... stai diventando sempre più accurato e sottile nelle immagini e nelle sfumature dell'anima...
Le prime 3 strofe sembrano descrivere meglio di qualunque altro pensiero il mio stato d'animo di questo momento... la quarta strofa invece... sono felice per te che sai spalancare le finestre per invitare il vento a commuoverti ancora una volta... io no... ho troppo paura di non sentire più nulla come uno sterile ramo avvizzito.
ti abbraccio per le emozioni che sai sempre regalare...
Fly

Daniel ha detto...

Per Fly
Grazie mille per queste tue parole. Ho imparato che non c'è nulla di definitivo. nè la sterilità nè la fertilità... a volte desideriamo spalancare le finestre... altre volte invece vorremmo sigillarci in una tana.. un abbraccio
Daniel

Anonimo ha detto...

"IL TEMPO...FORSE...é SOLO UN RIFLESSO...DEL NOSTRO SCORSERE INTERIORE.GOOD RIDDANCE."Commozione di un svegliarse certo ma nello stesso tempo incerto.Un dubbitare temporaneo di un uomo che non vuole guardare solo un soffito come pensiero....ma invita alla sua anima a danzare con il alba di un rinascimento.Mattina che usata come strumento diventara la nuova forza per cercare di dimenticare il otroro tramonto che andato via ha viaggiato nella soliditudine di una notte amica come fondamento..NOTTE che non basta mai per far vedere lacrime trattenutte ed prigionere che non riescono a liberarse ad sfogo pieno . notte previa che guarda con lui da una finestra la luce della sua nobile anima che decisa aspetta il rinascere di un nuovo giorno per non voler guardare solo due fotografie come ricordo di un arlequin di sofrimento. Uomo in piede che spalanca una finestra con gli braccia alzate ed un forte inspirare come forza coraggiosa che nutra il suo sentimento di magico arte che vive nel suo interno.Ma la grande ROCCIA lo sa che riaprira il suo libro diario con sua matita di arte ed mistero,non essendo consapevole che è ed sarà sempre una luce non solo di un inizio di autunno con le foglie rosse sul pavimento ma di un riflettere altruista del suo sveglio notturno di una luna che fa confine con suoi emotivo sentimento.IL mio umile saluto sentito roccia.Angelo.

Daniel ha detto...

Per Angelo
Mio caro amico Angelo.. leggere i tuoi commenti è sempre un viaggio dentro me stesso... sai ricordare e collegare le cose in modo unico, quasi magico.. e straordinario...ogni momento della giornata racchiude in sé un mistero da scoprire... un abbraccio che dilegui la notte... Daniel