giovedì 17 gennaio 2019

It’s the beginning of a new age

In questi giorni ho visto l’alba. Un’alba dai colori caldi, inquietante in quanto perfettamente indistinguibile da un tramonto. L’inizio del giorno non è mai stato così tanto simile alla sua fine. Quasi identico: stessi colori e stesse sfumature, solo la direzione cambia. E così mi sembra non ci sia un principio e nemmeno una fine. Lo stesso evento preannuncia l’inizio della luce oppure l’inizio del buio. All’interno di questo continuo susseguirsi di resurrezioni che noi chiamiamo giorni per avere meno paura. Senza riferimenti temporali certi mi sento perso in questo momento di profondo cambiamento. “It’s the beginning of a new age”. Una nuova era si è aperta per me, ma senza alcun punto fermo su cui potere contare. I miei giorni sono bombardati dal nuovo. E di notte passo in rassegna le mie certezze che sono ormai quasi inesistenti. Sono un naufrago che cerca qualcosa a cui aggrapparsi. Un naufrago del firmamento che non riesce a vedere alcuna stella. Temo di perdere la mia ispirazione all’interno di questo mondo in subbuglio. Mi chiedo dove sia finito tutto ciò in cui credevo. Ma intanto continuo a correre verso di te. Anche se non so chi tu sia. “I’ll come running to you, baby if you want me”. 

Le parti in inglese sono tratte da “New age” dei Velvet Underground

2 commenti:

'se fossi fuoco arderei il mondo' ha detto...

anche se in tumulto,
io credo che rimangano dei punti fermi nella vita.
innanzitutto l'essere fedele a sé stesso.
rimanere ancorati a sé come unica possibile certezza.
quelli che siamo stati e quelli che siamo ora.tutto ci appartiene.
sia col buio sia con la luce lo sguardo che vigila è il nostro.

Daniel ha detto...

Per "se fossi fuoco"
Una volta scrissi "quante cose di sé si possono perdere prima di perdere anche sé stessi?"