sabato 4 aprile 2009

I need a place to hide away


Spalanco la finestra sull’alba adriatica. Davanti questo mare a me quasi sconosciuto. Così poco Atlantico. Così vicino. Dietro a di me una stanza sterile e i miei pensieri arrotolati come gomitoli di stracci infangati. Il mare si muove lentamente senza una direzione precisa. La spiaggia immensa sembra quasi un deserto, non fosse per la miriade di oggetti colorati distesi sulla sabbia in attesa dell’estate. Che sembra ancora lontanissima. Come la forza di accettare ieri e di attendere con serenità un futuro fatiscente. Eppure siamo qui. E ci sei anche tu. A volte sembri solo un’ombra e cerchi di dirmi che la vita deve andare comunque avanti. Altre volte sei un corpo solido a cui sfuggo per la paura di illudermi di nuovo. Eppure ti sento. Il tuo fiato sul mio collo mentre guardo il mare. Come se senza di te non fossi nemmeno un pezzo dell’uomo che ero. “..Suddenly, I'm not half the man I used to be. There's a shadow hanging over me..”. E ora che sono uscito lo tocco anche, questo mare. Acqua gelida. Rimini come non pensavo potesse essere. Il silenzio al posto delle urla. L’impalpabile presenza dell’anima al posto dei corpi caldi e abbronzati. E il mio ieri che mi canta nelle orecchie con la pretesa di essere migliore del presente. Ora che l’amore non è più un gioco.. desidero solo un luogo come questo.. in cui nascondermi prima che il sole riveli quante macerie ci sono attorno a me. “Yesterday, love was such an easy game to play. Now I need a place to hide away. Oh, I believe in yesterday”. Sarà così che l’estate tarderà ad arrivare. In attesa che mi renda conto che, in fin dei conti, anche il mio passato è una costruzione del presente.

Le parti in inglese sono tratte da “Yesterday” by The Beatles

10 commenti:

riri ha detto...

Caro Daniel, descrivi una spiaggia..il silenzio al posto delle urla..una presenza..come si può comprendere l'umana sofferenza? Eppure i ricordi ci sommergono e come il mare ..gelidi..e queste parole così sentite..
Daniel leggendoti credo di imparare e mi convinco che è proprio così..difficile da accettare ma noi esseri umani travolti dal gioco della vita siamo presente e passato, siamo tutt'uno, quello che è stato è bene, rimane, un ricordo nostro da non dividere, ma altre spiagge, sì..saranno piene di armonia, il mare che ci culla, come se fossimo ancora nel grembo materno...il mare che porterà nuovi percorsi..
Adoro il mare, i suoi silenzi del mattino, presto, quando non c'è nessuno, solo pochi amanti della pace..poi ci ritorno a volte per nascondermi tra gli altri..eppure siamo così..ma il sole, il suo tocco magico mi rigenera ed è bello, per me, per te, per tutti quelli che amano la vita.


Sto scrivendo per mio diletto, è chiaro,:-) un libricino è la storia tormentata di una bambina, poi donna..ne ho già messo delle puntate sull'isola: la figlia ribelle.
Grazie. Ti auguro una buona domenica.

Cielo ha detto...

Ed è così che il mare è davvero mare prima che arrivi l'estate...
Ed è così che il passato non si cancella, costruito sempre nuovo dal presente...
Buona domenica Dani... E un bacio.

Fly ha detto...

Ciò che siamo ora è il passato diventato presente…il passato ci appartiene e ce lo portiamo sempre con noi… perché ormai fa parte di noi… a volte, per usare le immagini delle tue ultime poesie… mi sembra il vetro sterile di un barattolo che imprigiona le potenzialità del vento… e altre volte è un utero caldo e nascosto… un rifugio fecondo dove partorire il futuro…
Adoro il mare… quando è come l’hai descritto tu…
Buona domenica… mio caro… ti abbraccio…
Fly

jas ha detto...

Daniel di dove sei? come stai??appena puoi passa da me e dammi tue notizie,mi basta un caio.Aspetto!

don luciano ha detto...

La tragedia che ha colpito la terra d’Abruzzo rivela quanto sia precaria la nostra vita. L’uomo è rimarrà sempre un povero perché la sua vita è tanto fragile e precaria. Ho pensato di trasmettere sulla Traccia una meditazione inedita di Madre Teresa di Calcutta letta dalla Masina. Si intitola proprio i poveri. Uniti nella preghiera agli amici colpiti da questa immane tragedia vediamo in essi il volto di Gesù e cerchiamo, quando sarà il momento, di non far mancare loro il nostro sostegno morale. Vi aspetto domani sulla Traccia.

Vostro don luciano

Cielodiluglio ha detto...

Dani, negli anni mi sono sempre più convinta del fatto che il mare estivo sia mare, ma non IL mare... :)
Ho capito in pieno quello che vuoi dire...
E sì, è vero, da noi ci sono degli scorci che meritano, dove la natura è ancora Signora incontrastata... Il periodo più bello qui è verso ottobre di solito.. E adesso, ad aprile, quando il tempo è mutevole....

Gas ha detto...

Ho sempre rifuggito il passato ed anche adesso che dovrei ormai avere solo l'età della ragione, ancora fatico a guardare indietro. Ricordo poco, alcune cose davvero belle e di tutto il resto vorrei non sapere...ma non è mai così. Rimane il fatto che, volente o nolente, ciò che sono oggi è anche il frutto di quello che è stato. Sarà per questo che...Baci Dan; ti auguro una Pasqua serena. Gas

Unknown ha detto...

eccomi..queste dita non trovano parole da scrivere non ne hanno voglia..estraggono dal cuore e passano sulla tastiera solo un caro saluto ed un'lungo abbraccio attendendo che un raggio di sole torni a scaldare. Un bacio

Laura ha detto...

Ho negli occhi un mare splendidamente azzurro, come sa esserlo solo un mare dopo la tempesta, col sole che ne bacia l'orizzonte... ho nel cuore un abbraccio, e le orme dei suoi passi sulla sabbia... e anche io ho bisogno di un posto per fuggire via... ma dai ricordi che oggi fanno male.

Un abbraccio, e buona Pasqua
Laura

isottalamora ha detto...

Siamo gli uomini dagli infiniti passati remoti...e spesso,stentiamo a capire che l'amore e la vita esigono semplicemente l'indicativo presente.
L'amore non é più un gioco? Why not?

E' con l'ironia che si disinfettano le ferite.In mancanza d'altro.


Grazie

Ti abbraccio