giovedì 4 giugno 2009

Over the line


In questo luogo ogni paura e ogni gioia esistono. Al di fuori del tempo. Sono nella casa del vento. Un vento gelido che mi schiaffeggia il collo senza pietà. Che riempie le mie orecchie di parole incomprensibili. Che sbatte il mio corpo mortificandolo nella sua esilità. La mia anima emerge dalle buie profondità uterine del cuore e si affaccia sul cristallino dei miei occhi. Per osservare. Davanti a me si apre l’enorme pianura toscana. Fino al Tirreno. Riesco a vedere l’infinita distesa di case e palazzi. Il Rinascimento ingiustamente affogato nel fumo e nel cemento. Ma quassù ancora non è arrivata la notizia della sconfitta della Nuova Era. E si rimane in attesa di qualcosa dal cielo. Non si sa di cosa. Qui i pensieri si fanno sottili come frecce e puntano le nuvole. Attraversano la linea che divide gli uomini dagli dei e tornano criptati nella mente che li ha partoriti. Non ci sono rimpianti qui, non è luogo. Si sciolgono e diventano nuvole. “So you heard I crossed over the line. Do I have regrets? Well, not yet”. Da qui potrei vedere anche te. Ma non mi sforzo per riuscirci. So che sarebbe inutile e non mi interessa più. Ho già pagato gli errori con il dolore e la vergogna. E da quassù sembrano microscopici e passeggeri sentimenti indegni di essere provati. “.. twists itself to take their mistake, who, what? What made up the line? Some say it was pain Or was it shame?”. Mi accontento di dominare ogni cosa, anche il tuo misero quotidiano. Mi crogiolo in questa finta onnipotenza che mi dona la Montagna. Questo crinale sembra la spina dorsale della terra. La linea che separa l’inconsapevolezza dalla totale comprensione. Un luogo perfetto per attendere un’Apocalisse. Il mio personale Armageddon. Qui l’attesa assume un’implicita sacralità. Qui sembra ovvio che presto saremo chiamati a donare noi stessi per conquistare la nostra nuova vita. Quando? Prima che il nuovo sole sorga. “Soon, before the sun.. Before the sun begins to rise I know that I, I must give so that I, I can live”.

2 giugno 2009 – Passo della Croce Arcana

Le parti in inglese sono tratte da “Give” by Tori Amos

9 commenti:

Cielo ha detto...

Dani ogni volta parliamo di tempo insieme, di tempo e di spazio.. Che ossessione eh? ;)
Sai, una volta Lui mi ha detto: "Non mi curo del tempo, tanto passa e non ti dice nulla".. Ecco.. Dovremmo imparare a farlo, infischiarcene del tempo..

Bacini.

zoe ha detto...

Credo che al mondo non esiste persona che durante la giornata non pensi al tempo.. al passato, al presente, a quello che sarà domani. Possiamo giarci intorno quanto vogliamo, il fatto è che siamo mortali ed è questo che ci frega. Ma il fatto di avere le "ore contate" è la molla che ci tiene sempre svegli, e in allerta. E i nostri slanci di vitalità, li dobbiamo proprio a lui, al tempo.

Fly ha detto...

Lo spazio ed il tempo sono intimamente legati, ci sono luoghi speciali in cui il tempo diventa speciale e la nostra anima sembra ritrovare la propria natura…. E queste tue splendide parole più di qualunque altre descrivono questa dimensione sacra…
“La mia anima emerge dalle buie profondità uterine del cuore e si affaccia sul cristallino dei miei occhi.”
Proprio sulla linea tra gli uomini e gli dei…
Leggerti è allargare il respiro a nuovi tempi… nuove profondità e grandezze… Grazie!
Ti abbraccio…
Fly

w ha detto...

ehi D,
sembra un bel posto. io invece sono stato bene in bici sul ponte della barchetta. niente onnipotenza, armageddon etc. però bene sì. ciao
w

riri ha detto...

Daniel, credo siano sensazioni che spesso ci colpiscono, ci fanno elevare, ci fanno sentire quasi insignificanti rispetto al tempo, allo spazio, al mondo, alle cose, agli amori trascorsi, le parole non dette...penso che ci si doni ogni giorno, stando in alto o in basso..con gli altri, con noi stessi.
E' un'emozione forte, la provai anch'io anni fa, in alto, sul Monviso, mi sentivo quasi immortale..ridevo un pò di questo mio essere così immerso sempre in pensieri, mai la mente completamente libera..eppure fu un momento meraviglioso, ne ho intatto il ricordo...
ti abbraccio in attesa di nuove sensazioni..così intense, che doni a noi amici, a te stesso...grazie.

isottalamora ha detto...

"Da qui potrei vedere anche te...."
Ma è vero, probabilmente non ne vale la pena.
NOn vale la pena trovare tra poesia e terrore ciò che non vuole appartenerci.
Non é una fuga....ma un rispettabile prendere le distanze.

Ti abbraccio

Freya ha detto...

La cosa più fantastica e contemporaneamente più terribile è che questo luogo esiste sempre e comunque dentro di noi.... Il pensare, i ricordi, la nostra mente sono un'arma a doppio taglio, che può anche distruggerci....
Grazie della visita.
Ciao
Freya

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie