mercoledì 17 ottobre 2007

I follow to the edge of the earth and fall off



La notte prima di partire. Non ho voglia di partire. Ho freddo e mi avvolgo in calde finzioni: un’estate di porcellana mi scalda l’anima. Penso alla tua impassibilità e trovo sia direttamente collegata alla mia paura. Tu mi dici: la Bretagna non è poi così lontana. Io fingo sicurezza. L’ennesimo viaggio forzato ma in fondo desiderato: dimostro a me stesso (a te?) che sono cresciuto. Io so affrontare il mondo. Da solo. Mastico le tue parole come fossero sabbia. Le ingurgito e rischio di affogare. Partirò senza che tu sappia. Non ho bisogno di te. Tu dici: siamo lontani anni luce anche quando siamo vicini. Io non posso confutare. Nel cielo sopra alla Francia sento il bisogno di piangere. Lacrime che non conosco. Rugiada salata della mia anima. Ho ancora la mia occasione per vivere o sono soltanto un fantasma sotto il microscopio disilluso dei tuoi occhi? Precipito mille e una volta dal bordo più estremo della terra. “Turn me on to phantoms I follow to the edge of the earth and fall off. Everybody leaves if they get the chance, and this is my chance”. La notte bretone è fredda ma non gelida. Dalla finestra della stanza osservo un giardino finto di scheletri vestiti di foglie rosse. Tu dici: questo autunno non sarà mite come lo è stato il nostro. Io raccolgo dal cielo le parole mute con cui risponderti. La quiete non raggiunge la mia mente, vittima impotente di un bestiario affamato. “I get eaten by the worms, weird fishes. Get towed by the worms weird fishes”. Non pensavo l’alba avrebbe tardato così tanto a giungere: il sole si alza affaticato e splende come se lo intravedessi attraverso le acque scure dell’oceano. E accanto al sole appena acceso vedo i tuoi occhi osservarmi. Cammino sul viale e osservo la mia ombra corta muoversi impaziente: cosa sto facendo qui? “In the deepest ocean, the bottom of the sea. Your eyes, they turn me. Why should I stay here? Why should I stay?” Tu dici: io non sono più accanto a te. Io ti vedo. Ma non ti seguirò. “I'd be crazy not to follow where you lead. Your eyes, they turn me”.

Le parti in inglese sono tratte da “Weird Fishes/Arpeggi” by Radiohead (album “In rainbows”)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Memoria elefantiaca.. Ma di che segno sei? Vorresti farti seguire sotto quel cielo bretone? ... Inizia a camminare... Se ci sarannopresenze le sentirai... In bocca al lupo...

quetar ha detto...

le parti in italiano starebbero bene da sole,,,no?

Laura Ingallinella ha detto...

Truth? Fiction?
Qualunque cosa queste parole rappresentino, sono magiche...

Un abbraccio,
Laura

Cloe ha detto...

Ti ho scritto un commento infinito in un tuo vecchio post che credo risalga a metà luglio. Mi ha colpito...

Anonimo ha detto...

Un bacio... Buon week end...

Anonimo ha detto...

Un bacio... Buon week end...

Anonimo ha detto...

Sono del cancro.. Te lo chiedevo per la memoria elefantiaca... Buon week end anche a te... Un bacio.

Anonimo ha detto...

...gli occhi della notte ci osservano anche di giorno! ciao

Anonimo ha detto...

grazie del cmt. Mi è piaciuto il tuo post. sottile, malinconico, lieve sorriso. ti leggerò ancora. sun on you