mercoledì 4 giugno 2008

Your eyes, they turn me


Per prima cosa mi ha colpito la dolcezza dei tuoi occhi, raccolta come un fiore d’inverno , tra il verde del giardino e la facciata del palazzo in decadenza. Consapevole della grandezza della tua anima, ho interpretato quella dolcezza come la conferma che la complessità e la semplicità possono davvero coesistere. Il tuo sorriso mi risponde con grazia alla domanda inconscia sul perché mi trovo in questo luogo. "Your eyes, they turn me. Why should I stay here? Why should I stay?". Poi ti seguo perché sento che è la cosa giusta da fare. E ci aggiriamo fra i corridoi in cui spazio e tempo si popolano degli spicchi delle nostre anime. E raccogliamo risposte tra la gente distratta e negli angoli più improbabili. "I'd be crazy not to follow , follow where you lead". Ho l’impressione fondata che la nostra percezione del mondo sia quanto mai simile e che sia allo stesso tempo diversa da quella delle persone che ci circondano. Mi sembra di intravederci dall’alto, come due puntini colorati in mezzo a una folla in bianco e nero. Ci muoviamo all’unisono. Mi accorgo che forse non c’è bisogno di parlare. Leggiamo il mandala che emerge come per incanto dalla sabbia e ci sorprendiamo stupiti di fronte a verità conosciute. Poi sorridiamo di fronte ai miei meridiani in equilibrio precario e alla tua profonda idratazione. Le parole emergono in modo più immediato ogni ora che passa, come insetti ronzanti che sentono il tepore della bella stagione. E così iniziamo a parlare di voglie di fuga e di nodi millenari da sciogliere. E ci rendiamo conto di quanta similitudine ci può essere in vite così diverse e distanti. Il sole del primo pomeriggio ci sussurra di provare qualcosa di nuovo. Qualcosa che possa alleggerire le nostre menti appesantite dal quotidiano. Sdraiati su due lettini paralleli lasciamo che mani esperte prendano possesso dei nostri visi tesi e li trasformino in morbido cotone in fiore sotto il sole. Riesco a entrare in una dimensione a me sconosciuta. Vedo il mio mondo con tutte le sue atroci asperità e non ne ho più paura. Tutto mi sembra affrontabile e risolvibile con un semplice ma immense respiro. Non ho più paura di cadere, né di camminare fino al confine del mondo, immerso nel miele di questa consapevolezza. È la mia possibilità per rinascere per l’ennesima volta? “I follow to the edge of the earth and fall off. Everybody leaves if they get the chance and this is my chance”. Il ritorno alla realtà è un trauma che solo la tua presenza vicina riesce a mitigare. Ci guardiamo con complice incredulità. Fuggiamo! Ti parlo di un nuovo mondo che ho sfiorato per un lasso di tempo indefinito e che mi ha lasciato addosso un senso di leggerezza e di apertura verso il futuro. Mi parli di un baratro che avresti voluto esplorare ma che ti sei accontentata di osservare dall’alto temendo la mancanza di braccia forti per sorreggerti. La mia mente torna lentamente nella realtà e noi due ci mettiamo a passeggiare, peripatetici come i filosofi. Ma non è filosofia la nostra, solo la vita che ci racconta dei sui infiniti ma apparenti misteri. E l’acqua culla i nostri ultimi pensieri condivisi. Ultimi, ma solo per questa giornata. Uno giorno di luce, dopo tante notti interminabili. Just saying thank you with this rose.

Le parti in inglese sono tratte da “Weird Fishes/Arpeggi” by Radiohead

12 commenti:

Anonimo ha detto...

ohh, bene. passeggiate. bella cosa. benissimo. al piov. grazie. sun on u

desaparecida ha detto...

avevo proprio voglia di leggerti....e trovo i radiohead di sottofondo.....

Sai oggi ho scritto che il giorno e la notte sono uguali....è solo la mia prospettiva che è cambiata!

Forse il nuovo mondo che hai sfiorato e che ti ha lasciato un senso di apertura verso l'infinito...è solo questione di prospettiva......
un abbraccio della buonanotte

Anonimo ha detto...

finalmente...nuove prospettive,..nuova visione di una identica realtà..ma viste da un angolazione diversa..è il primo passo..se ho capito bene..e sarà...un nuovo inizio..e poi ancora e poi ancora...è cosi che la vita ci conduce..sempre più, vicini alla nostra anima..un passa alla volta..anche se chi ci accompagna ha volti diversi...
un bacio maddy

Anonimo ha detto...

...sono felice per il fiore... e per il giorno di luce... in mezzo a tanta pioggia...

Un abbraccio

Fly

Anonimo ha detto...

Un barlume di speranza in queste parole...

le nuvole non possono annientare il sole...e ogni nuovo raggio ci ferirà ma,in fondo, è giusto così.

Ti abbraccio

Anonimo ha detto...

Ciao Daniele!
Da queste parti va tutto a posto, solito tran tran frenetico..
Leggo con piacere che hai avuto uno spiraglio di luce...
Baci.

Anonimo ha detto...

io credo che tu sei davvero un bravo ragazzo...
e credi daniel, ce ne sono cosi pochi in giro che dovresti camuffarti da stronzo per sopravvivere un minuto in più.
(senza chiederti se ne vale la pena per cosi poco tempo).


;)

Anonimo ha detto...

che bello.. a volte la cosa giusta da fare coincide con quella necessaria. e a volte (più raramente ma si) capita anche di farla. giusto ringraziare, ma solo una volta. quello che viene dopo non è un (altro) regalo, è la vita, la tua.

Anonimo ha detto...

Queste pause sospese...
assaggi di luce
quella che torna
sempre
prepotente come la vita
Non ti chiede scusa
mentre ti regala
un respiro leggero

un istante di serenità

un abbraccio
Elisa

Unknown ha detto...

Le tue parole sono gocce di rugiada su fiori d'alba.
Senza fiato.
Solo complimenti.
Alis

Daniel ha detto...

Per Carlotta
Grazie mille Carlotta!
Non riesco ad accedere al tuo blog, quindi ti ringrazio tanto da qui.
Ti abbraccio
daniel

Anonimo ha detto...

Sei sorpendente come al solito, poeta! Sensibilità e profondità si mischiano per meraviglie come questa! Non ti leggevo da un po', ma ti ritrovo sempre con il solito piacere. Felice di imparare da queste parole che non sempre il buio è spaventoso, a volte se ne può cogliere il fascino, a volte serve a dare più valore ad una piccola luce.
Un abbraccio